Il Governo vuole spingere la Carta d'Identità Elettronica, che potrebbe sostituire SPID
In Italia non è un facile ottenere la Carta di Identità Elettronica (CIE): in particolare, le difficoltà si amplificano nelle grandi città, dove, per via della grande richiesta, possono passsare mesi prima di portare a termine l'iter che richiede anche una spesa di 16,79€. Tra l'altro, attualmente è necessario anche che il cittadino richiedente si rechi fisicamente allo sportello per completare la procedura. LEGGI ANCHE: Processo Penale Telematico: guida al deposito degli atti.
A tal proposito, il Sottosegretario Alessio Butti, in una lettera inviata al Corriere della Sera, ha annunciato che uno degli obiettivi del Governo sarà quello di assicurare il rilascio della CIE da remoto e a costo zero, il tutto entro 24 ore. Inoltre, si proverà a superare anche le difficoltà legate all'utilizzo della carta con PC e smartphone. Oggi, infatti, per usare la carta con un computer è necessario un lettore di smartcard oppure un cellulare dotato di NFC.
Lo stesso Butti, poi, ha annunciato che prossimamente verranno coinvolti i fornitori di identità digitale per favorire una migrazione da Spid a CIE.
Nello specifico, si tratta di due identità digitali "Eidas", notificate a Bruxelles. La migrazione, quindi, andrebbe gestita a livello europeo e tutto ciò richiederà spiegazioni su eventuali variazioni tecnologiche necessarie a rendere la CIE maggiormente utilizzabile. A riguardo, Butti nella lettera inviata al quotidiano ha scritto: «Spid ha un costo per lo Stato e la Carta d'Identità Elettronica è un'identità digitale equivalente e sotto diversi profili migliore rispetto allo Spid. Vorremmo lavorare per assicurare il rilascio della Cie da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilità, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo Spid».
A tal proposito, il principale problema sarà legato soprattuto all'attuale diffusione di SPID: questo sistema di autenticazione digitale è antecedente alla CIE e sicuramente più diffuso.
Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, infatti, a settembre 2022 il 54% della popolazione italiana (circa 30 milioni di persone) era in possesso di SPID.
I numeri dei possessori di CIE sono leggermente inferiori (28 milioni di italiani, secondo un comunicato AGID di maggio 2022), ma la grossa differenza sta nell'implementazione dei due sistemi: secondo gli Open data governativi, infatti, ci sono ben 12.298 soggetti pubblici e 101 soggetti privati che implementano il login con SPID, mentre non sono disponibili dati analoghi per quel che riguarda il login con CIE.