21 dicembre 2022: il digitale terrestre diventa (solo) HD

Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
21 dicembre 2022: il digitale terrestre diventa (solo) HD

In questi giorni avrete sicuramente visto lo spot in TV che annuncia il passaggio, dal 21 dicembre, del digitale terrestre al sistema di codifica MPEG-4 dal vetusto MPEG-2, e quindi all'alta definizione

In pratica, significa che se non avete un TV o un decoder (la lista dei migliori) compatibile, da domani non potrete più vedere i canali. Questo non significa che debba essere necessariamente dotato di ricevitore DVB-T2 (ecco come verificarlo), in quanto il passaggio al DVB-T2 scatterà a partire da gennaio, ma che deve supportare il formato. Ma cosa sta succedendo esattamente e come affrontare questo passaggio epocale?

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Cosa cambia dal 21 dicembre

Da quanto tempo sentiamo che dobbiamo cambiare TV o decoder a causa del cosiddetto switch off? Campagne pubblicitarie,  bonus TV e rottamazione ci accompagnano da tempo, e finalmente siamo arrivati all'ultimo atto di un processo iniziato l'8 marzo di quest'anno.

Da quel giorno infatti le emittenti hanno dovuto passare al sistema di codifica MPEG-4, più moderno ma soprattutto in grado di risparmiare banda, visto che alcune frequenze sono state assegnate alla telefonia mobile per il 5G.

Fino a oggi 20 dicembre, però, alcune emittenti erano "in deroga", ovvero potevano continuare a trasmettere anche in MPEG-2, il che consentiva agli utenti non ancora dotati di televisore compatibile con il nuovo standard di continuare a vedere i canali. Ed ecco perché la giornata di domani è così importante. 

Per molti utenti, non cambierà nulla, perché le maggiori emittenti erano già passate negli scorsi mesi all'alta definizione, spostando i canali in bassa definizione verso numerazioni più alte. Questi doppioni affollano la banda e sono un ulteriore problema per il passaggio all'alta definizione, e la questione si ripeterà con il passaggio all'MPEG-4.

In sostanza, da domani 21 dicembre chi aveva continuato a vedere i canali in bassa definizione non li riceverà più, ma non è detto che questo sia un passaggio generalizzato all'alta definizione. La Rai in alcune zone dove non potrà garantire un servizio in HD continuerà a trasmettere in bassa definizione e poi c'è il ginepraio delle emittenti locali.

Insomma, rivoluzione sì, ma con i dovuti distinguo. Cosa fare quindi?

Cosa fare

Come abbiamo detto, il fatto che da domani si passi all'MPEG-4 non implica che dobbiate avere un TV o decoder con ricevitore DVB-T2, che verrà introdotto da gennaio 2023.

Lasciamo perdere i famosi test per i canali 100 (non più attivo) e 200, che mostravano la compatibilità con il codec HEVC Main10, la cui introduzione avverrà più in là (se mai avverrà). In sostanza ora si sta usando un piano delle frequenze progettato per lo standard DVB-T2, ma con il DVB-T

In pratica, per prima cosa, se domani non vedete niente, rifate una sintonizzazione (cosa che comunque potrebbe essere necessaria). Se anche in questo caso non ricevete il segnale, significa che il vostro apparecchio non è compatibile con l'MPEG-4 e dovete acquistarne uno nuovo.  

Dal 2018, tutti i TV e decoder devono essere per legge compatibili con il DVB-T2 (qui sopra potete vedere il nostro approfondimento), il che comporta che qualunque apparecchio acquistiate abbia la compatibilità con l'MPEG-4 e anche il futuro passaggio al nuovo standard. 

La cosa più semplice da fare è controllare sulla scatola, sul dispositivo, o sul manuale del dispositivo, dove troverete la scritta DVB-T2 o un bollino, ma se è nuovo è sicuramente DVB-T2 (a meno che il venditore non vi rifili un avanzo di magazzino di quattro anni).