La funzione più importante degli NFT è giunta al capolinea
Recentemente OpenSea ha annunciato che non raccoglierà più le "fee" per gli artisti che hanno prodotto gli NFT: è arrivato l'epilogo, quindi, per una delle funzioni più interessanti degli NFT. Per spiegare meglio cosa è accaduto, chiariamo che ogni NFT possiede una creator fee: in pratica, l'artista che ha creato il token non fungibile trae guadagno non solo dalla prima vendita del suo prodotto ma anche da tutte le rivendite successive, guadagnando la cosiddetta fee, percentuale fissa, su ogni transazione.
Tuttavia, questo meccanismo, molto apprezzato visto che permetteva di guadagnare abbastanza bene soprattutto quando cresceva il prezzo degli NFT, è giunto al capolinea: difatti, OpenSea ha comunicato che, a partire da marzo 2024, non sarà più obbligatorio saldare la creator fee per ogni transazione. Tra un anno, quindi, questa tassa diventerà volontaria: in pratica, ad ogni compratore verrà chiesto se vuole pagare una certa somma all'artista che si è occupato della realizzazione dell'NFT (ovviamente decidendo anche l'importo del pagamento).
Le novità, però, non finiscono qua.
Dal 31 agosto in poi, infatti, OpenSea smetterà di applicare le royalty su tutti i nuovi NFT. A riguardo, non si sa se questa decisione verrà seguita anche dagli altri marketplace. Passando alle reazioni della community, alcuni affermano che questa modifica danneggerà i piccoli artisti e mina la capacità dei creatori di controllare il loro rapporto con gli acquirenti. Nello specifico, questi cambiamenti sono "fondamentalmente sbagliati e danneggiano l'intero spazio NFT", ha dichiarato Wildcake, il fondatore della collezione Posers NFT, a The Verge. Wildcake, poi, ha aggiunto che il cambiamento è particolarmente dirompente per i creatori che hanno costruito un piano aziendale attorno ai diritti d'autore imposti.