Un nuovo strumento IA di Google potrebbe scrivere questo articolo

La GrandeG lo avrebbe mostrato a dirigenti delle maggiori testate giornalistiche statunitensi
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Un nuovo strumento IA di Google potrebbe scrivere questo articolo

Una delle applicazioni più pubblicizzate - e discusse - dell'intelligenza artificiale generativa è la capacità di creare contenuti scritti, da tesi e articoli a libri. Negli ultimi mesi abbiamo riportato diverse volte il fiorire di romanzi scritti con ChatGPT (sapete le opzioni a vostra disposizione per accedervi?) o di testate giornalistiche che lo hanno utilizzato al posto di umani per i loro pezzi. 

E Google starebbe per lanciarsi proprio in quest'ultimo settore, particolarmente delicato vista l'impossibilità di controllare le fonti dell'IA e che ha già visto il diffondersi siti che inondano il web di notizie false a cui poi attingeranno inevitabilmente altre IA. 

Secondo il New York Times infatti, la GrandeG avrebbe infatti presentato ai manager della rivista, oltre a quelli del Wall Street Journal e del Washington Post, Genesis, uno strumento di intelligenza artificiale in grado di assorbire "dettagli degli eventi attuali" e altre informazioni per "generare copie di notizie".

Le intenzioni di Google non sono di soppiantare i giornalisti, ma piuttosto di sviluppare un "assistente personale" che consente loro di concentrarsi su altri compiti.

Nondimeno, il NewYork Times riporta che i dirigenti che hanno assistito alla presentazione di Google l'hanno descritta (chiedendo di restare nell'anonimato) come inquietante.

Negli ultimi tempi, diverse testate giornalistiche ed editori hanno cominciato a esplorare questo tipo di soluzioni, e se finora i risultati non sono stati all'altezza, almeno dal punto di vista stilistico, di Luigi Barzini o Luciano Bianciardi, sembra che la prospettiva di affidare all'IA la creazione di notizie piaccia. Tanto che si stanno addestrando modelli di linguaggio di grandi dimensioni specificamente sugli archivi giornalistici in modo da apprendere lo stile adatto e ricrearlo efficacemente. E secondo i partecipanti alla dimostrazione Genesis avrebbe cercato di dimostrare in tutti i modi di essere in grado di scrivere notizie accurate e con uno stile originale.

È il caso nientemeno dell'Associated Press, che la scorsa settimana ha avviato una collaborazione con OpenAI per "esaminare potenziali casi d'uso per l'IA generativa nei prodotti e servizi di notizie".

La soluzione potrebbe essere un compromesso per entrambi. Da un lato le testate concederebbero in licenza i propri archivi dietro pagamento, per poi avere un prodotto adeguato, e dall'altro le aziende che sviluppano modelli IA potrebbero farli allenare senza violare i diritti d'autore (una questione molto sensibile e ancora non affrontata efficacemente). 

Quindi il prossimo articolo che leggerete - o addirittura questo - potrebbe essere stato scritto da un'IA? Google afferma di no, e infatti dopo l'uscita dell'articolo ha cercato di rassicurare gli utenti rilasciando un comunicato su Twitter in cui afferma che questo tipo di prodotti "non sono destinati a, e non possono, sostituire il ruolo essenziale che i giornalisti hanno nel riferire, creare e controllare i loro articoli".

La GrandeG dichiara di essere "nelle prime fasi dell'esplorazione di idee per fornire potenzialmente strumenti abilitati all'IA per aiutare i giornalisti nel loro lavoro" e che "gli strumenti abilitati all'intelligenza artificiale potrebbero aiutare i giornalisti con opzioni per titoli o stili di scrittura diversi".

Con buona pace di Bianciardi.

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