Forse Google ha capito che il maggiore ostacolo per i propri occhiali AR è Google stessa

Dopo cancellazioni, rinvii e problemi, ora la casa di Mountain View ha deciso di cercare un partner per l'hardware, forse Samsung
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Forse Google ha capito che il maggiore ostacolo per i propri occhiali AR è Google stessa

Tutti conosciamo i problemi di Google nel portare avanti i propri progetti (il cimitero dell'azienda ha pochi paragoni nel mondo della tecnologia), ma mai come sta avvenendo con il occhiali AR è palese l'indecisione dell'azienda nello sviluppo di un prodotto (sapete la differenza tra realtà aumentata e virtuale?).

Ora però sembra che, sotto pressione per l'annuncio di Vision Pro da parte di Apple, la casa di Mountain View abbia riconosciuto le proprie limitazioni e starebbe cercando un partner per lo sviluppo di occhiali smart (ecco i migliori visori VR sul mercato).

Ma cosa sta succedendo? La questione è piuttosto complessa, e, come sempre quando si parla di Google, tutt'altro che lineare. Accantonato il capitolo Google Glass, la GrandeG ha deciso da tempo di buttarsi su realtà virtuale e aumentata, lavorando sia a una piattaforma software, chiamata Android XR, per visori tipo Vision Pro e dotata di una versione più leggera denominata micro XR per occhiali AR, e su un progetto hardware. 

Questo era conosciuto come il progetto Iris, trapelato nel 2022 e il risultato dell'acquisizione di North, una società che sviluppava occhiali intelligenti.

Gli occhiali avrebbero dovuto essere simili ai Focals, alimentati da un chip (nome in codice Alius) e in grado di mostrare le immagini su un occhio solo, attraverso una lente proprietaria chiamata Alexandrite. Gli occhiali avrebbero dovuto integrare servizi come Google Maps o Lens, qualcosa su cui Google punta molto.

Sembrava andasse tutto bene, ma poi Google ha iniziato a comportarsi "da Google". Secondo Insider, che ha intervistato sotto forma anonima alcuni dipendenti, il progetto avrebbe dovuto riguardare occhiali da indossare tutti i giorni, poi si è passati a occhiali da sole e poi ancora al disegno originale. I dipendenti hanno testualmente affermato che ogni sei mesi i manager cambiavano idea, guardavano il prototipo e dicevano "Vorremmo qualcosa di leggermente diverso".

All'inizio di gennaio, insieme ai tagli e al licenziamento di migliaia di dipendenti, Google ha chiuso il progetto Iris e, sotto pressione per i rumor riguardanti Vision Pro di Apple, ha deciso di cercare un partner per la creazione di un dispositivo AR, e ha annunciato una stretta collaborazione con Samsung e Qualcomm per la creazione di un dispositivo XR (realtà estesa).

Niente di nuovo, lo stesso è avvenuto con i pieghevoli, ma Samsung ha iniziato a mettere dei paletti, in quanto non voleva che altri produttori al lavoro sui dispositivi Google AR potessero carpire informazioni sul progetto e costruire un dispositivo concorrente. Nel frattempo, il progetto di un visore per la realtà aumentata XR/MR basato su Android è stato rimandato, ma l'idea di un occhiale AR basato su Android micro XR e potenzialmente con la stessa tecnologia monoculare di Iris (c'è anche un progetto con una versione binoculare) è ancora aperta.

Secondo Insider, Google presenterà il sistema operativo micro XR ai produttori entro l'anno, alla ricerca di un partner per costruirlo e presentarlo sul mercato per il 2025, ed è probabile che sia Samsung. 

Nel frattempo, Google sta portando avanti i propri progetti. Nel 2022 ha acquisito Raxium, un'azienda che produce schermi micro-LED, e non è detto che nel giro di 3-4 anni non presenti un proprio dispositivo.

Sempre che non cambi ancora idea, perché, come ha detto un dipendente a Insider, il problema di Google con l'hardware è fondamentalmente che hanno difficoltà a essere coerenti con un progetto.

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