iPhone 15 Pro è un MacBook in miniatura, gli manca solo la modalità desktop!
iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max sono i primi melafonini con il nuovo chip A17 Pro, realizzato, per la prima volta, con un processo produttivo a 3mn. C'è grande attesa per questo nuovo Apple silicon, e stando ai primi benchmark che si stanno affacciando online c'è davvero di che ben sperare.
Sul sito di Geekbench è stato infatti pubblicato un risultato molto interessante, ottenuto con l'ultima versione 6.2 del noto benchmark: 2.914 punti single-core e 7.199 multi-core.
Per mettere le cose un po' in prospettiva, abbiamo eseguito lo stesso benchmark su un Mac mini con M1, ottenendo un punteggio di 2.370 in single-core e circa 7.500 in multi-core (quest'ultimo molto più ballerino: siamo passati da test con 7.100 ad altri con 8.200 punti). Il distacco in single-core è netto e tutto a favore di A17 Pro, che fatica di più nei test multi-core, ma senza farsi staccare da M1.
Se poi il paragone lo facciamo con i chip dei precedenti iPhone, la vittoria dei nuovi modelli è ancora più netta.
L'A15 Bionic di iPhone 13 si fermava sotto i 2.200 punti in single-core e poco oltre i 5.100 in multi-core, mentre l'A16 Bionic di iPhone 14 è poco oltre i 2.500 in single-core e poco sotto i 6.400 in multi-core.
A questo dobbiamo aggiungere il fatto che A17 Pro dovrebbe essere molto più efficiente dal punto di vista energetico, grazie appunto al processo costruttivo a 3 nanometri, inoltre anche la GPU di A17 Pro dovrebbe rappresentare un grande passo in avanti, col supporto hardware al ray-tracing e al codec AV1 (tra le altre cose).
Apple è insomma arrivata a un grado di ingegnerizzazione tale che anche i suoi dispositivi più portatili possono davvero essere paragonati ai suoi fissi e notebook, senza che sia un'esagerazione. A quando una modalità desktop di iPhone?