
Assistente Google, Siri di Apple, Bixby di Samsung e Alexa di Amazon (ecco come creare le Skill): la battaglia tra gli assistenti vocali si sta facendo più serrata che mai, e ricevere risposte corrette dal nostro smartphone sta diventando questione di vita o di morte.
Ma qual è il migliore? MKBHD, alias Marque Brownlee, ha deciso di scoprirlo mettendoli a confronto per la loro capacità di rispondere alle richieste in situazioni reali. Assistente Google ha meritato senza dubbio il gradino più alto del podio, seguito a distanza da Siri (come cambiare la sua voce) e Bixby. Ultimo posto per Alexa, che conferma le difficoltà dell'azienda (almeno negli smartphone) nonostante gli enormi investimenti.
Per iniziare, Brownlee ha deciso di usare come metro di paragone tre domande, che secondo lui sono le più usate dagli utenti:
- meteo
- domande su fatti
- timer

Per quanto riguarda i primi due, tutti e quattro gli assistenti si comportano bene, mentre sui timer Siri inizia a zoppicare, soprattutto sulla richiesta di impostare timer multipli.
A questo punto, lo YouTuber si mette a confrontare la velocità di risposta a una serie di domande. Assistente Google e Siri sono i più veloci, ma Siri e Bixby in realtà abbastanza di frequente si bloccano e non rispondono alle domande.
Sulla qualità delle risposte ai fatti, si comportano tutti bene. MKBHD trova che mentre Siri si basi molto su Wikipedia e fornisca link su cui leggere le risposte, Assistente Google invece dà una risposta completa, con foto e testo da leggere direttamente. Bixby, che si basa su Assistente, è più o meno lo stesso, e Alexa offre informazioni extra sugli ordini Amazon.
Lo YouTuber poi passa alla categoria che lui chiama "controllo dispositivi". A questo punto si iniziano a notare delle differenze. In operazioni basiche come cambiare luminosità o aprire la fotocamera si comportano più o meno bene tutti (a parte Alexa, meno integrata nei telefoni).
Ma se si chiede per esempio di fare un selfie, Google e Bixby iniziano a distanziare in maniera evidente gli altri.

E questo anche per altre operazioni, come iniziare un gioco o una nota audio. Samsung qui ha integrato molte funzioni, ma anche Assistente Google supporta la ricerca tra le proprie foto e la possibilità di iniziare effettivamente a riprodurre un programma TV su Netflix. Alexa è parzialmente scusata in questo senso, in quanto mentre gli altri assistenti sono creati da aziende che producono smartphone, Alexa no, quindi è meno integrata nel sistema operativo.
Le cose si fanno più interessanti quando si inizia a fare una conversazione. Brownlee chiede chi è l'allenatore dei Phoenix Suns, poi quanto è alto, se ha giocato nell'NBA e in che squadra. Qui Google prende decisamente il largo sui concorrenti, come si può vedere dal riassunto qui sotto.

Ripetendo l'esperimento con altre domande, Assistente Google è sempre incredibilmente preciso, mentre gli altri assistenti zoppicano più o meno tutti.
Alla fine, Brownlee conclude che Alexa è chiaramente il peggiore, e questa non è una buona notizia per un'azienda che ha investito pesantemente in quello che il suo attuale amministratore delegato vorrebbe fosse il migliore assistente per la casa, e che quest'anno ha ricevuto numerosi tagli di personale.
Ovviamente qui stiamo parlando di smartphone, e se l'arrivo di Matter cambierà tutto per la domotica, al momento in quel settore ogni assistente può essere più ferrato nel suo contesto. Per esempio, Alexa si comporta benissimo con i dispositivi Echo. Ma nei telefoni Google domina, e questo è ancora più vero se si è dotati di un Pixel.

Per quanto riguarda il secondo posto, MKBHD mette Siri, anche per la capacità di integrarsi con gli smart speaker, subito sotto Bixby e ovviamente al quarto posto Alexa, che non va proprio bene su uno smartphone.
Qui sotto potete trovare il video completo, che come solito da parte di Brownlee è fatto molto bene oltre che essere chiaro e istruttivo.
