Cambiano i prezzi dei negozi online (e non solo) per combattere le finte offerte: come leggere le nuove etichette

Antonio Lepore
Antonio Lepore
Cambiano i prezzi dei negozi online (e non solo) per combattere le finte offerte: come leggere le nuove etichette

Negli ultimi giorni vi sarete accorti che sui siti dei principali negozi online, come ad esempio Mediaworld ed Euronics, sembrano scomparsi gli sconti oppure che il prezzo barrato è più basso di quello di acquisto. Ebbene, nessun errore o bug improvviso: è uno degli effetti di una normativa entrata in vigore in Italia il 1° luglio, chiamata Direttiva Omnibus. Si tratta di uno strumento attraverso il quale l'Unione Europea ha introdotto una serie di nuove regole per i negozi fisici e per gli e-Commerce, con lo scopo di adeguare queste piattaforme alle norme di tutela dei consumatori. 

In particolare, nel caso ci sia uno sconto su un certo prodotto, il prezzo barrato deve essere pari a quello più basso negli ultimi 30 giorni, anche se quel prezzo è stato toccato solo temporaneamente, e non a un ipotetico prezzo di listino, spesso  gonfiato ad hoc per far sembrare la promozione ancora più allettante.

Va da sé che se il prodotto in questione fosse in listino da meno di un mese verrà indicato il prezzo più basso da lui raggiunto in quel lasso di tempo.

Per questo motivo potreste trovarvi davanti a una sorta di paradosso, come quello qui sotto, in cui un prodotto viene venduto a un prezzo superiore a quello sbarrato, alla luce di quanto appena detto. Notate però che non c'è indicata alcuna percentuale di sconto, proprio perché, in base alla Direttiva Omnibus, di fatto questo non lo è.

Ciò significa che la percentuale di sconto, che spesso era l'elemento grafico più in evidenza nei vari volantini, deve ora riferirsi al prezzo più basso recente, e non a quello di listino. In parole povere, affinché un commerciante possa scrivere, ad esempio, "sconto del 50%", bisogna che quel prodotto, nel mese precedente, sia sempre costato il doppio del prezzo scontato.

Le frequenti promozioni diventeranno quindi un boomerang per i negozianti, che non potranno più indicare sconti clamorosi.

L'effetto immediato è che, facendo un rapido giro sui principali store online, gli sconti sono quasi totalmente scomparsi: adesso compare soltanto il prezzo di vendita del prodotto. In sporadici casi è chiaramente segnalato lo sconto, ma si tratta di risparmi davvero minimi, oppure, come già accennato all'inizio, si può osservare che il prezzo scontato è più alto di quello barrato.

Per quanto riguarda Amazon, esso rappresenta un caso a parte poiché si tratta di un marketplace, ovvero di uno store con diversi venditori di terze parti; Amazon quindi non è obbligato a controllare le azioni dei negozi al suo interno, ma spetta a ciascuno di questi adeguardi (o meno). In ogni caso, anche sul famoso sito di e-commerce, si intravedono gli effetti della Direttiva Omnibus: gli sconti del 50% sono quasi scomparsi, e anche le offerte a tempo sembrano ora meno allettanti, con il prezzo precedente in bella mostra che, in molti casi, supera quello scontato di una manciata di euro.

Di contro è chiaramente più evidente adesso quali sono le offerte più convenienti.

L'obiettivo dell'Unione Europea, dunque, è quello di combattere gli sconti che sembrano eccezionali ma che in realtà non lo sono affatto, una pratica alla quale i consumatori sono stati fin troppo avvezzi. È capitato spesso infatti che diversi acquirenti vengano colpiti talmente tanto dalla percentuale di sconto da non rendersi conto che il prezzo che stanno pagando "semplicemente" rispecchia il valore del prodotto in questione. Una rivoluzione importante, soprattutto a ridosso degli sconti e del Prime Days: i consumatori finalmente valuteranno il prodotto per il prezzo al quale verrà venduto.

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