Alle Nothing ear (2) non basterà essere trasparenti

Sono trapelate le prime immagini dei Nothing ear (2): per l'azienda di Carl Pei questo è il giro di boa
Alle Nothing ear (2) non basterà essere trasparenti
Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi

È passato un anno e mezzo dal lancio dei Nothing ear (1): il primissimo prodotto della nuova azienda di Carl Pei aveva convinto e stupito e, d'altra parte, se lo meritava. I primi auricolari di Nothing sono stati dirompenti, avevano più o meno tutte le funzioni che si possono chiedere ad un paio di cuffiettw true wireless, un prezzo onesto e, ovviamente, quel design trasparente.

Personalmente avevo apprezzato moltissimo i Nothing ear (1), al punto da definirli i miei nuovi auricolari preferiti: lo pensavo davvero, in parte lo penso ancora, al punto che li utilizzo ancora e li trovo ancora oggi un prodotto eccellente.

Almeno, questo vale per la singola unità che possiedo io: col tempo, infatti, sempre più persone hanno iniziato a segnalare piccoli problemi, soprattutto legati ad una connessione Bluetooth un po' zoppicante.

È facile dire che a me non è mai successo, così come moltissimi altri utenti si saranno trovati benissimo con i Nothing ear (1), ma nel corso del tempo le segnalazioni sono state troppe per non concludere che, probabilmente, c'erano dei lotti fallati.

In ogni caso, dopo gli auricolari è stata la volta dello smartphone: il Nothing Phone 1 è stato un dispositivo che ha convinto abbastanza e che, ancora una volta, ha provato a stupire. Tutti quei LED sul retro non si erano mai visti prima, il rapporto qualità/prezzo era buono, il design era sempre fighissimo: insomma, il primo telefono di Nothing non inventava nulla, ma sapeva farsi notare.

E poi sono arrivati i Nothing ear (stick), nuovi auricolari che riprendevano il solito design trasparente, ma questa volte per delle cuffiette senza gommino, con qualche novità, tra cui un nuovo sistema di controlli basato sul clic dell'astina, in stile AirPods Pro. 

E non so se sia un'impressione solo mia, ma il sentore è che i Nothing ear (stick) non abbiano lasciato il segno: è legittimo, non sono una tipologia di prodotto nuova e non hanno un nuovo design accattivante (anche se il case era davvero bellissimo).

E le Nothing ear (2)? I nuovi auricolari dell'azienda per molti versi potrebbero essere il giro di boa per Carl Pei e soci, il momento di dimostrare che oltre al design c'è di più. Intendiamoci: con questo non voglio dire che i primi prodotti di Nothing attirassero solo per il design, erano dispositivi solidi, ma è innegabile che quel look accattivante gli desse una marcia in più.

Per i Nothing ear (2), invece, a nessuno importerà della trasparenza o del design ricercato: sarà un elemento già visto, un marchio di fabbrica già noto. Per questo, il fatto che dalle prime immagini trapelate oggi (@OnLeaks via SmartPrix) sembrino più o meno identici al primo modello un po' mi consola.

Perché potrebbe voler dire che Nothing sa bene di aver lasciato una strada tracciata con quel design iconico, ma che adesso che la via è chiara bisogna investire di più sul prodotto, su tutto quello che non si vede.

Alcune delle novità le conosciamo già: sappiamo che i nuovi ear (2) riprenderanno qualcosa dagli ear (stick), tra cui i controlli basati sullo schiacciare le astine e un rinnovato posizionamento dei microfoni. Sappiamo anche che dovrebbero supportare il multipoint, avere un ANC personalizzabile con diversi livelli di intensità e un equalizzatore completo.

Insomma, le premesse sono interessanti e sono convinto che, se il prezzo di lancio sarà accessibile, potrebbero diventare un altro successo commerciale. Ma questa volta Nothing non può permettersi di sbagliare: non può permettersi lotti fallati, unità difettose o app da rifinire in un secondo momento.

Perché stavolta non ci sarà il fattore wow a mitigare il tutto, la trasparenza è già un dato di fatto e l'ottimo design è solo una base di partenza, non un punto d'arrivo. Riuscirà Nothing a sopravvivere al suo stesso hype?

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