La rete TIM non è più 3G

Antonio Lepore
Antonio Lepore
La rete TIM non è più 3G

Ora è ufficiale: TIM, in tutta Italia, ha spento la tecnologia 3G della sua rete mobile dopo oltre 18 anni. L'icona del 3G, infatti, potrebbe spuntare sugli smartphone soltanto in qualche comune, anche se ormai non funziona più. Dopo questo processo, le frequenze utilizzate saranno riutilizzate in combinazione a quelle già in uso per il 4G per potenziare ulteriormente questa tecnologia e anche per il 5G.

La dismissione del 3G, come già chiarito in passato, non condizionerà i dispositivi in grado di utilizzare le reti 2G, 4G con VoLTE e 5G. Alcune conseguenze, invece, le subiranno i clienti in possesso di una SIM minore di 128 K. Questi, infatti, saranno costretti a sostituire la scheda in un negozio TIM per usufruire almeno del 4G (occorrerà una spesa di 15 euro, che sarà rimborsata sotto forma di credito residuo). Inoltre, per tutti i tipi di dispositivo non ci sarà nessun problema: continueranno a ricevere e ad effettuare chiamate nonché gli SMS.

Subiranno gli effetti dello spegnimento del 3G anche i possessori di un telefono che utilizza al massimo il 3G o per chi ha uno smartphone 4G che non supporta il VoLTE. Il motivo è semplice: chi possiede un cellulare non ancora abilitato al 4G, senza la tecnologia 3G riscontrerà dei rallentamenti nella navigazione internet dovuti all'utilizzo del 2G, oltre a non poter utilizzare la connessione dati durante le conversazioni telefoniche.

Circa il VoLTE, per sfruttare questo servizio è necessario avere l'impostazione relativa abilitata nelle impostazioni del cellulare. A riguardo, TIM, a differenza di altri operatori, non prevede una lista di smartphone certificati, in quanto praticamente tutti i dispositivi dotati di VoLTE possono utilizzare questa tecnologia su rete TIM. Questa tecnologia è stata implementata anche dagli operatori virtuali su rete TIM, ad eccezione di CoopVoce, che non ha ancora annunciato ufficialmente il VoLTE.