Starlink potrebbe offrire la copertura cellulare entro il 2024

In seguito all'accordo con T-Mobile, presentata la domanda all'FCC per dotare i suoi satelliti di connettività cellulare diretta
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Starlink potrebbe offrire la copertura cellulare entro il 2024

Se Apple e Huawei hanno dotato i loro smartphone di connettività satellitare per contattare i soccorsi via SMS in caso di emergenza (e Samsung potrebbe non essere da meno) rivolgendosi a servizi satellitari specifici, l'operatore americano T-Mobile ha percorso la strada principale, stringendo un accordo nientemeno che con SpaceX di Elon Musk.

L'annuncio era stato dato questa estate di fronte ai razzi della società spaziale, che in questi giorni ha compiuto due importanti passi verso la copertura cellulare completa, almeno negli Stati Uniti.

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Ma facciamo un passo indietro. Vista l'estensione del territorio, gli USA presentano ampie zone senza copertura cellulare, in cui gli operatori non riescono a garantire il loro servizio. T-Mobile ha quindi contattato SpaceX, in modo da permettere agli smartphone compatibili un servizio di SMS, voce e dati direttamente dai satelliti. 

Il problema però è che i satelliti di SpaceX di prima generazione, che al momento ammontano a 3.500, non sono dotati dell'hardware necessario per comunicare direttamente con gli smartphone, ma solo con le parabole dell'azienda.

Satelliti Starlink sul lanciatore appena entrato in orbita

Ecco quindi che SpaceX ha avviato due processi importanti per raggiungere questo obiettivo. Da un lato l'1 dicembre ha ottenuto il via libera dall'FCC per lanciare 7.500 satelliti di seconda generazione entro la fine del decennio, e dall'altro ha compilato una richiesta per dotare suddetti satelliti dell'hardware necessario per comunicare direttamente con i telefoni

La richiesta è, come si può immaginare, un ostacolo normativo chiave che la società spaziale di Elon Musk deve superare per poter dare seguito all'accordo con T-Mobile ed eliminare le zone morte di copertura cellulare negli Stati Uniti.

Se dovesse, com'è probabile, ottenere l'approvazione, StarlinK fornirà agli utenti T-Mobile

  • chiamate vocali
  • messaggi
  • connettività Internet
    • in upload fino a 3,0 Mbps o 7,2 Mbps di picco
    • in download fino a 4,4 Mbps o 18,3 di picco

L'obiettivo della società è di mandare in orbita 2.000 satelliti di seconda generazione entro il 2024 e così consentire la copertura sperata da T-Mobile entro tale data.

Ci riuscirà? Elon Musk è solito fare annunci grandiosi e dare scadenze impossibili, ma in questo caso forse non è un obiettivo così difficile da raggiungere. L'accordo con T-Mobile avrà dato sicuramente nuova linfa alle casse dell'azienda, e il momento è propizio, soprattutto dal punto di vista degli investitori. 

Oltre alle già citate Apple, Huawei e Samsung, che si appoggiano rispettivamente ai servizi di Globalstar, Beidu e Iridium, altre società stanno infatti cercando di sfruttare l'onda della connettività satellitare su smartphone. AST SpaceMobile, con sede in Texas, ha infatti appena mandato in orbita un satellite di prova con un enorme set di antenne, ma è solo l'ultima di una serie di aziende che stanno affollando l'orbita bassa, con grande preoccupazione degli astronomi. 

Ricordiamo infine che questo accordo è stato stretto solo con l'operatore T-Mobile, e quindi, come si può vedere dalla mappa inserita nella richiesta, offrirà connettività solo sul territorio degli Stati Uniti, ma non è detto che non possa servire da spunto per altri operatori, anche europei.