Telegram pronta a mettere nuovamente a disposizione i nomi utente inattivi

E apre le porte alle aste per i nomi utente più "esclusivi"
Vito Laminafra
Vito Laminafra
Telegram pronta a mettere nuovamente a disposizione i nomi utente inattivi

Telegram è una delle app di messaggistica più apprezzate, soprattutto per via della sua sicurezza e delle tante funzionalità dell'app. Per registrarsi a Telegram, è inoltre necessario specificare un nome utente univoco, ma secondo il creatore dell'app, Pavel Durov, circa il 70% di tutti i nomi utente del servizio è legato a canali o utenti ormai inattivi, e dunque risulta inutilizzabile dai nuovi utenti.

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Durov, in un post pubblicato ovviamente su Telegram, ha spiegato come buona parte dei nomi utente riservati sulla piattaforma sia riservata a canali inattivi utilizzati da cybersquatter dall'Iran: il cybersquatting consiste nell'appropriarsi di nomi corrispondenti a brand famosi con lo scopo di danneggiare il marchio o di realizzare un profitto vendendo il nome in questione.

Tutto ciò ha creato "un cimitero di nomi utente morti che hanno ingombrato i risultati di ricerca e impedito a milioni di utenti di Telegram di selezionare indirizzi pubblici appropriati per i propri account, gruppi e canali" ha dichiarato Durov, che poi aggiunge: "gli utenti che desideravano acquisire questi nomi utente riservati spesso non ricevevano risposta o finivano per essere truffati".

Fortunatamente, l'azienda ha deciso di correre ai ripari e di sistemare questa odiosa situazione: già da metà agosto, Telegram ha ritirato tutti i nomi utenti collegati a canali vuoti o inattivi da un anno e ha annunciato che il 99% di questi nomi utente sarà gradualmente reintrodotto sulla piattaforma, "questa volta con limitazioni algoritmiche e di geolocalizzazione in modo che più utenti, e non solo pochi eletti, possano trarne vantaggio".

Oltre a ciò, Durov ha parlato anche della possibilità di mettere in vendite i nomi più comuni, come @storm, @royal e tutti i nomi utente di quattro lettere: in particolare, ha parlato di "una nuova piattaforma in cui i titolari dei nomi utente potrebbero trasferirli alle parti interessate in accordi protetti, con la proprietà protetta sulla blockchain tramite contratti intelligenti simili a NFT".

In parole povere, Durov vorrebbe creare una piattaforma interna per lo scambio o la compravendita di nomi utente, il tutto con il supporto della blockchain per rendere le transazioni sicure per chi compra e per chi vende.

Durova ha poi dichiarato che "altri elementi dell'ecosistema Telegram, inclusi canali, adesivi o emoji, potrebbero in seguito entrare a far parte di questo mercato", e ha concluso il suo post dicendo "vediamo se possiamo aggiungere un po' di Web 3.0 a Telegram nelle prossime settimane".