
Problemi per Twitter: nuovo data leak e ondate di account spam in Cina
Le prime settimane di Elon Musk alla guida di Twitter non sono state del tutto positive: dopo aver aumentato il prezzo di Twitter Blue, servizio in abbonamento mai arrivato in Italia, e dopo aver permesso di "acquistare" il badge di verifica dell'account, tantissimi utenti si sono riversati su Mastodon, social network open source che promette di essere un'alternativa proprio a Twitter.
E i problemi non sono finiti: qualche mese fa, Twitter fu vittima di un attacco hacker che permise ad alcuni criminali informatici di rubare i dati di oltre 5,4 milioni di utenti grazie ad una vulnerabilità scoperta in una API utilizzata dal social network. Questi dati, che fino a poco tempo fa erano in vendita, sono stati pubblicati in chiaro su un forum da un tale Breached.
Breached ha poi dichiarato di aver sfruttato una vulnerabilità in una seconda API utilizzata da Twitter e di essere riuscito a rubare dati da circa 1,4 milioni di nuovi utenti. In questo caso, i dati (che includono nomi, posizioni salvate, numeri di telefono, indirizzi email, numero di follower e seguiti) non sono disponibili pubblicamente sul forum.
Il ricercatore di sicurezza Chad Loder ha però dichiarato che gli account violati sarebbero molti di più: l'ultima vulnerabilità di cui abbiamo parlato poco sopra sarebbe stata utilizzata per rubare i dati di oltre 10 milioni di utenti. Loder ha anche pubblicato su Mastodon alcune informazioni di account come "prova" del furto. In totale, sarebbero circa 17 milioni gli account finiti in mano ad hacker, sommando tutti i numeri trapelati.
Nelle ultime ore è però stato portato alla luce un ulteriore problema per Twitter: in Cina, i risultati di ricerca per alcune parole come Pechino e Shanghai sarebbero falsati. In particolare, provando a cercare queste parole, apparirebbero decine e decine di tweet spam, a sfondo pornografico o legati al gioco d'azzardo, rendendo di fatto impossibile vedere i risultati di ricerca "reali".
Alex Stamos, ricercatore dello Stanford Internet Observatory, ha dichiarato che circa il 95% dei tweet che appaiono cercando la parola Pechino provengono da account spam: di questi, la maggior parte ha iniziato a postare contenuti solo di recente e dunque è lecito pensare che il governo cinese possa aver attuato alcune manovre per censurare i tweet legati alle proteste recenti.
Twitter si è detta a conoscenza di quest'ultimo problema e sta lavorando per cercare di bloccare ed eliminare tutti gli account e i tweet spam, mentre non ha ancora detto nulla circa il nuovo data leak.