Cambiare offerta WindTre potrebbe non essere una buona idea: spunta l'ombra dell'aumento con l'inflazione

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
Cambiare offerta WindTre potrebbe non essere una buona idea: spunta l'ombra dell'aumento con l'inflazione

È un periodo non semplice per il settore degli operatori mobile in Italia, i quali si ritrovano ad affrontare le conseguenze dell'aumento dell'inflazione. Questa potrebbe riflettersi anche suoi clienti finali.

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Nelle ultime ore sono emersi alcuni importanti dettagli in merito da WindTre. L'operatore ha infatti introdotto una nuova clausola per i suoi clienti, la quale fa riferimento alle ultime disposizioni condivise dall'ISTAT.

Il testo della nuova clausola lo trovate di seguito:

Il cliente prende atto e accetta che, da gennaio 2024, in caso di variazione annua positiva dell'indice nazionale dei prezzi al consumo FOI rilevata da ISTAT nel mese di ottobre dell'anno precedente, WINDTRE ha titolo di aumentare il prezzo mensile del Servizio di un importo percentuale pari alla variazione di tale indice o comunque pari almeno al 5% ove tale variazione fosse inferiore a detta percentuale.

L'adeguamento, applicato entro il primo trimestre di ciascun anno, non costituisce una modifica contrattuale ai sensi dell'art. 2.4 delle Condizioni Generali di Contratto e, pertanto, non conferisce al Cliente diritto di recesso senza costi dal Contratto.

L'importo del prezzo mensile del Servizio, così adeguato, potrà essere arrotondato per difetto al centesimo di euro.

WINDTRE segnala annualmente tale adeguamento sul proprio sito Internet e con pubblicazione su un quotidiano nazionale nei sette giorni solari precedenti.

Insomma, risulta abbastanza chiaro che da gennaio 2024 WindTre potrebbe introdurre degli aumenti alle tariffe previste per le sue offerte proprio in conseguenza all'aumento dell'indice di inflazione certificato dall'ISTAT. È bene specificare che al momento non è possibile prevedere se tali ulteriori aumenti dell'inflazione si verificheranno.

Tali aumenti potranno corrispondere in una misura pari almeno al 5% della tariffa base. È importante considerare che tali aumenti non verranno considerati come modifiche unilaterali del contratto e pertanto gli eventuali clienti coinvolti non potranno esercitare il diritto di recesso senza costi.