Disattivare una linea fissa WindTre ora può costare molto di più

E la delibera AGCOM?
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Disattivare una linea fissa WindTre ora può costare molto di più

A molti probabilmente sarà sfuggito, ma il 21 novembre, in concomitanza con l'aggiornamento delle sue offerte fibra a 2,5 Gbps, WindTre ha introdotto per i nuovi contratti la clausola ISTAT, che prevede adeguamenti delle offerte in base all'inflazione, e un aumento consistente per i costi di disattivazione della linea fissa.

Questi, che vengono richiesti quando si passa a un altro operatore o si dismette la linea, ammontavano infatti fino a 35 euro + IVA, mentre ora si è passati, per i nuovi contratti, fino a ben 69 euro + IVA.

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Il danno, ma anche la beffa, perché a quanto pare questa decisione non sarebbe conforme con la delibera AGCOM 487/18/CONS dell'ottobre 2018. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.

Il nodo della delibera AGCOM: WindTre non la rispetta

La delibera dell'AGCOM regolamenta le spese previste in caso di disattivazione o dismissione della linea, con l'obiettivo di tutelare i clienti e impedire che vengano applicati dei costi immotivati da parte dell'operatore.

Secondo l'AGCOM infatti, le spese di recesso addebitate devono essere il costo più basso fra una mensilità di canone e i reali costi sostenuti dall'operatore. Ovviamente questo non comprende eventuali penali o costi di recesso previsti dal proprio contratto e che variano a seconda dell'operatore.

A seguito di questa delibera, a febbraio 2019 gli operatori si sono messi in riga e hanno abbassato i costi di disattivazione, come Vodafone e la stessa WindTre.

Ma torniamo appunto all'operatore in oggetto. Fino al 20 novembre, infatti, WindTre rispettava la delibera e applicava, come indicato nelle sue tabelle, il valore più basso tra i 'costi reali supportati da WINDTRE per il mercato del fisso' e il 'valore del contratto' (il costo di una mensilità di canone).

Per curiosità, vediamo i costi di disattivazione (IVA esclusa) di una linea fissa come riportati dalle tabelle di WindTre, a seconda se si tratta di dismissione della linea o passaggio ad altro operatore.

Costi reali di disattivazione    
Tipo di linea Dismissione della linea Passaggio ad altro operatore
ADSL e solo voce 53 euro 44 euro
Fibra FTTC 46 euro 35 euro
Fibra FTTH 69 euro 36 euro
FWA (Fixed Wireless Access) 49 euro  

Visto che generalmente le mensilità delle offerte di rete fissa WindTre sono più basse dei costi sostenuti dall'operatore per disattivare la linea, nella maggior parte dei casi i clienti di rete fissa dovevano solo pagare quelli.

Fino al 21 Novembre 2022. Per i nuovi contratti infatti WindTre ora ha aggiornato la tabella dei costi di disattivazione per le linee di rete fissa e usa un meccanismo diverso per calcolarli, senza più menzionare la delibera 487/18/CONS. Qual è questo meccanismo? Testualmente,

Nel corso della prima durata contrattuale, in caso di recesso anticipato rispetto alla durata minima del Contratto, anche attraverso un passaggio verso un altro operatore, sarà addebitato un importo pari ai costi reali sostenuti da Wind Tre per dismettere la linea o trasferire il servizio, secondo quanto riportato in tabella

Quindi chi dal 22 novembre ha attivato un'offerta di linea fissa e la disattiverà prima della scadenza pagherà quanto sopra riportato in tabella (a cui deve aggiungere l'IVA), il che comporta che WindTre non rispetta la delibera AGCOM.

WindTre specifica che questo meccanismo si applica al recesso entro la durata minima del contratto, che è generalmente di 24 mesi, ma senza specificare cosa succederà dopo. Questi costi non si applicano in caso di rimoludazioni o modifiche unilaterali del contratto.

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