Riserva Dati è la vera carta vincente dell'operatore Spusu: ecco spiegato come funziona

Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Riserva Dati è la vera carta vincente dell'operatore Spusu: ecco spiegato come funziona

Verso la metà di giugno, nel mercato della telefonia mobile italiana ha debuttato un nuovo concorrente, chiamato Spusu. Sebbene le sue prime offerte non abbiano destato particolare scalpore per il rapporto quantità-prezzo, l'opzione Riserva Dati ha invece attirato l'attenzione dei più, perché propone qualcosa di nuovo, per giunta disponibile di default per ogni offerta dell'operatore. Ma come funziona?

I bundle delle offerte Spusu non presentano soglie illimitate, ma quantitativi ben specifici di minuti e SMS, oltre che di traffico dati. Ciò è dovuto anche al fatto che ogni minuto di chiamata, ogni SMS e ogni MB non utilizzati concorrono nel rifornire un serbatoio chiamato appunto Riserva Dati. Nello specifico, tutto il traffico internet non utilizzato nel corso di un mese confluisce nella Riserva, mentre ogni SMS e minuto inutilizzato verrà convertito in 1 MB nella Riserva (quindi, per fare un esempio, 500 SMS e 1.000 minuti non utilizzati diventeranno 1.500 MB, cioè 1,5 GB di traffico dati).

Ciò che davvero cambia le carte in tavola è il fatto che il traffico dati disponibile nella Riserva non prevede scadenza, dunque di mese in mese potrà continuamente essere rimpinguato grazie alle soglie non utilizzate, fino a raggiungere il tetto massimo previsto dalla singola offerta, fissato al doppio del quantitativo disponibile per ogni mese (ovvero, se l'offerta prevede 10 Giga al mese, la Riserva massima sarà di 20 Giga, se l'offerta ne prevede 50 al mese, la Riserva massima sarà di 100 Giga e così via).

Il traffico conservato nella Riserva Dati inizia ad essere consumato soltanto quando il quantitativo mensile previsto termina, garantendo un'estensione della navigazione internet in caso di necessità, senza dover attivare costose opzioni aggiuntive. Una trovata davvero interessante, soprattutto per quegli utenti che fanno un uso molto variabile del traffico dati, con mesi in cui ne consumano ben poco e altri in cui invece ne fanno un utilizzo massivo.