Recensione Anycubic Kobra Neo: la prima stampante 3D non si scorda mai

Recensione Anycubic Kobra Neo: la prima stampante 3D non si scorda mai
Lorenzo Delli
Lorenzo Delli

Stampante 3D per neofiti

Siete già avvezzi alla stampa 3D e siete a caccia di un nuovo modello con cui lanciarvi nella produzione di chissà quali fantastici progetti? Allora forse non siete nel posto giusto. Siete invece alla ricerca della vostra prima stampante 3D e siete dei completi neofiti in materia? Siete preoccupati di non sapere come montarla, gestirla, dove trovare progetti gratis per sperimentare e cosa ci si può effettivamente fare con un dispositivo del genere? Allora siete nel posto giusto! Anycubic ha un sacco di modelli a listino, differenti sia per fascia di prezzo che per tecnologia di stampa. Nel nostro caso, abbiamo avuto modo di provare con mano il modello Anycubic Kobra Neo, una classica stampante 3D a filamento che permette di produrre stampe anche piuttosto grandi. Scopriamola insieme!

PRO

  • Sufficientemente facile da montare
  • Facile da usare con supporti di memoria esterna e schermo navigabile
  • Produce stampe anche di dimensioni piuttosto generose

CONTRO

  • Non adatta a modelli piccoli e lavori di precisione
  • Ci vuole un po' di pazienza per trovare la giusta calibrazione
  • Richiede spazio e totale assenza di interferenze esterne

Unboxing e montaggio

Dentro la confezione della Anycubic Kobra Neo c'è tutto il necessario per stampare qualcosa sin da subito. Si tratta di una stampante con design a 4 moduli che, almeno sulla carta, consente di configurare il tutto nell'arco di una decina di minuti. La verità è che, se si tratta del vostro primo modello del genere, potrebbero volerci un po' più di 10 minuti. Il primo scoglio è costituito dalla lingua inglese. Se non masticate la lingua d'oltre Manica avrete problemi non solo a leggere il manuale, ma anche ad usare il display per usare la stampante, ad usare il software per la creazione dei modelli e anche a navigare tra i portali che offrono progetti gratis o a pagamento. Se l'inglese per voi non è un problema e siete comunque decisi a prendere in considerazione la Kobra Neo, vi troverete di fronte a 4 pezzi grandi (base, telaio, ugello e testina di stampa), più viti varie e altre componenti quali lo schermo, il portafilo.

Nota positiva: in confezione trovate anche un rotolino di filamento per le vostre prime stampe di prova, le pinzette per il taglio del filamento, alcuni strumenti utili al montaggio. Ci sono anche una microSD e una chiavetta USB che funge da adattatore per salvare i progetti da PC e inserirli nella stampante.

Le istruzioni, a dirla tutta, oltre ad essere in inglese non sono tra le più chiare che possiate sperare di trovare. E nel nostro caso siamo incappati in un ulteriore ostacolo. Prima di essere imballate e spedite, le stampanti Anycubic sono controllate manualmente da un tecnico, che probabilmente smonta anche alcuni componenti per assicurarsi che tutto sia al suo posto. A quanto pare un pezzo del nostro modello è stato rimontato nel modo errato, visto che il grosso cavo che va dalla parte inferiore della stampante (dove arriva la corrente) all'estrusore era bloccato sotto la piattaforma di stampa. È stato sufficiente rimuovere (tutto) il piano di stampa per sbloccare il cavo, cosa però non indicata nel manuale di istruzioni.

E un neofita potrebbe anche scoraggiarsi, pensando di essere lui a non comprendere le istruzioni o a non sapere come funziona una stampante 3D. Tra l'altro rimuovendo il piano di stampa abbiamo trovato anche un paio di sostegni in gommapiuma, anch'essi non indicati nel manuale, che andavano rimossi per il corretto funzionamento del tutto.

Niente di trascendentale, basta avere un po' di discernimento in fase di montaggio, ma tenetene di conto. Durante l'assemblaggio ci sono poi dei piccoli dettagli da controllare, tutti indicati nelle istruzioni, come il livello di tiraggio delle cinghie su cui scorrono l'estrusore e il piano di stampa. Dovrete collegare manualmente anche lo schermo, che serve per interfacciarsi con i comandi della stampante. Nella nostra stampante lo schermo risulta leggermente storto (pende verso destra), ma non si tratta di un dettaglio che va ad influenzare negativamente la stampa. Comunque, il consiglio che posso darvi è di trattare il manuale incluso come fosse la vostra Bibbia, soprattutto se siete completamente a digiuno della materia.

Scheda Tecnica

  • Tipologia: stampante 3D FDM (modellazione a deposizione fusa)
  • Livellamento: livellamento automatico a 25 punti Anycubic LeviQ
  • Piattaforma di stampa: 220 x 220 mm
  • Materiale filamento: PLA / ABS / PETG & TPU
  • Dimensione dell'ugello: ø 0.4 mm (sostituibile)
  • Temperatura dell'ugello: fino a 260°
  • Temperatura del piano di stampa: fino a 110°
  • Velocità di stampa: tipica 60 mm/s, massima 100mm/s
  • Pannello di controllo: Schermo LCD da 2.4" con manopola di controllo
  • Asse Z: stelo filettato singolo
  • Dimensioni di stampa: 250 x 220 x 220mm (massimo)
  • Dimensioni stampante: 490 x 445 x 443 mm

Approfitto della scheda tecnica per parlarvi del modo con cui ci si interfaccia a questa Kobra Neo. Nel manuale si parla di touchscreen, ma in realtà il display che si va a montare sul lato destro non lo è. In compenso ha una manopola premibile che permette di navigare nei menu.

Il consiglio è quello di navigarsi con calma tutto il menu, visto che ci sono un sacco di opzioni che possono tornare utili a migliorare il vostro risultato di stampa.

Si possono regolare la temperatura dell'ugello, quella del piano di stampa, la velocità di stampa, la velocità della ventola di raffreddamento e tanto altro. È tutto spiegato nel manuale. Dalla home dell'interfaccia potete vedere la barra di progressione della stampa, purtroppo senza un vero e proprio riferimento temporale o una percentuale di completamento, avere sott'occhio le temperature di funzionamento della stampante e, volendo, anche mettere in pausa la stampa. Una funzione quest'ultima da usare con cautela: se mettete in pausa il tutto, l'ugello tenderà comunque a sciogliere il filamento che ha all'interno, portando ad eventuali rimasugli e quindi difetti sul modello in stampa.

Approfitto per segnalare anche la presenza di una lamiera rivestita in PEI (Polieterimmide, un materiale termoplastico amorfo con elevata resistenza meccanica e rigidità) sul letto di stampa che può essere rimossa con facilità grazie ad un sistema di aggancio magnetico. Nonostante la sua rigidità, riesce anche ad essere molto flessibile, quanto basta per staccare il risultato della stampante senza rischi di rotture.

Primo avvio

Anycubic Kobra Neo è una stampante 3D stand-alone. Ciò significa che non dovrete collegarla ad altri dispositivi per far partire le vostre stampe. Ci vorrà comunque un PC di riferimento per poter utilizzare almeno il software UltiMaker Cura, quello che vi permetterà di convertire i progetti 3D in file compatibili con la Kobra Neo. Da neofiti si può iniziare con il sito Thingiverse di UltiMaker stessa, scaricare qualche progetto e poi convertirlo con UltiMaker Cura.

UltiMaker Thingiverse funziona come un classico motore di ricerca. Cercate i termini di riferimento (in inglese, visto che è un portale internazionale), selezionate il progetto che vi interessa e lo scaricate.

I file che scaricate da Thingiverse sono Stereolithography Mesh (.stl), e potete importarli dentro Cura anche con un semplice drag & drop. Qui dovrete obbligatoriamente settare qualche parametro, dipendente ovviamente dalla tipologia di stampante che utilizzate. È tutto spiegato nel manuale comunque! Dovrete selezionare il modello di stampante, il tipo di materiale che utilizzate per stampare, la finezza del filamento e tanti altri parametri. Tralasciando quelli essenziali e obbligatori, c'è poi una montagna di parametri con cui sbizzarrirsi.

Roba ovviamente da far impallidire i meno esperti, ma ad alcune cose ci si arriva con il tempo e con un po' di esperimenti.

Sistemato il vostro progetto, è sufficiente premere su Slice per genere un file di tipo .gcode compatibile con la vostra stampante Anycubic. Se la microSD è inserita nell'adattatore presente in confezione, a sua volta inserito in una porta USB del vostro PC, potete esportare il progetto direttamente lì. Prima di procedere con la stampa c'è da calibrare la stampante, il così detto leveling. E questo passo non è esattamente banale. Navigando nel menu dello schermo della stampante si trova la voce Auto Leveling, che è quella che in sostanza calibra la stampante. Occhio a tal proposito a collocare il dispositivo su un piano rigido che non sia soggetto a vibrazioni. Se intendete metterla sulla scrivania dove lavorate forse dovete ripensare il tutto: dare scossoni alla macchina durante la stampa non è il massimo, e dovete anche tenere di conto delle vibrazioni emesse dalla stampante stessa durante la produzione di modelli.

Se il piano non è stabile potrebbe influenzare il risultato finale!

Si passa poi all'inserimento del filamento all'interno dell'estrusore. In confezione trovate un paio di pinzette utili ad applicare un taglio a 45° al filamento che volete inserire. Una volta tagliato il filamento si inserisce nella sezione superiore dell'estrusore (si intuisce bene dove) e dallo schermo si trova l'opzione Prepare -> Load Filament per far sì che venga "digerito" dalla macchina. Potete farlo con il filamento incluso in confeziona, ma vi consiglierei piuttosto di mettere una bobina ben più lunga che vada bene anche per stampe future. Va acquistata a parte, ma ci tornerò nel paragrafo dedicato all'acquisto.

Cosa rimane da fare? Da sistemare la compensazione dell'asse Z. Questo è il passaggio che richiede un po' di prove. Non c'è un valore standard da impostare che andrà bene per tutti. Il consiglio quindi è quello di trovare un modello piccolo e senza troppi dettagli da provare a stampare, e poi vedere se è il caso di sistemare questo valore di compensazione.

In sostanza si regola la distanza dell'ugello dalla base di stampa. Se troppo vicino, il filamento potrebbe non uscire a dovere. Se troppo lontano invece il filamento potrebbe non aderire bene alla base, producendo risultati imprecisi (se non del tutto errati).

Le stampe

La domanda che a questo punto vi starete chiedendo è: come stampa? Bene, ma ci sono diverse considerazioni da fare. Non comprate un modello del genere se volete fare lavori di precisione o particolarmente piccoli. Nel caso siate appassionati di giochi da tavolo o magari di miniature sulla falsa riga di Warhammer e simili, potreste aver notato pubblicità o siti web che vendono progetti per stamparsi in autonomia miniature fantastiche e cariche di dettagli. Ecco, una stampante come la Anycubic Kobra Neo non è esattamente la più adatta per modelli del genere. Almeno dalle stampe che abbiamo portato avanti, è emerso che la Kobra Neo se la cava alla grande con modelli grandi e dotati possibilmente di una base sufficientemente grande.

In realtà siamo riusciti a stampare anche qualcosa di un po' più piccolo, come una sorta di portachiavi dedicato a un personaggio di Overwatch e persino delle ruote di un modellino di Mazda MX5, ma con cose più complicate, come appunto miniature o personaggi carichi di dettagli, le stampe non sono venute (o sono venute molto male).

Non c'è stato modo di stampare questo bellissimo modello di Raptor Jesus scovato su Thingiverse.

Qualche lavoro di precisione siamo anche riusciti a stamparlo, ma si è trattato comunque di oggetti dalle linee prevalentemente geometriche. Ad esempio abbiamo stampato una staccionata e un trespolo per uccelli pensati per arricchire un progetto Kickstarter denominato Bird Buddy che ne era privo. Ecco le foto delle stampe e della loro applicazione a Bird Buddy:

Ho fatto cenno anche a un modellino di Mazda MX5. Ecco, forse è il più piccolo (levando il gettone di Overwatch) tra quelli che siamo riusciti a stampare con successo, soprattutto vista la presenza di 4 piccole ruote da stampare a parte.

Ed è da stampe come queste che si nota come stampanti a filamento come la Kobra Neo se la cavino meglio con modelli più grandi, e di conseguenza più lunghi da stampare, che con oggetti più piccoli e dotati di dettagli minuscoli (come gli specchietti retrovisori).

Passando a qualcosa di più grande e di ben più lungo in termini di ore di stampa, i risultati sono di qualità decisamente migliore. Ecco alcuni esempi:

Ed ecco anche una foto del gettone ispirato a Overwatch e di un altro piccolo esperimento, una sorta di portagioie ispirato all'anello de Il Signore degli Anelli, comprensivo delle iscrizioni nella lingua di Mordor.

Ci vuole qualche altra considerazione a riguardo. Come già accennato, la Kobra Neo se la cava al meglio con modelli grandi. Se date un'occhiata anche alle recensioni estere (come quella di Space), vedrete che si sono concentrati su stampe grandi e dispendiose in termini di tempo.

Una cosa che si impara con la prima stampante 3D è che ci vuole pazienza. È inutile sperare di ottenere buoni risultati in poco tempo: bisogna avviare la stampa e dimenticarsene per svariate ore, se non un giorno (e più) intero. E non è nemmeno consigliabile stampare al massimo della velocità consentita dalla stampante: meglio prenderla con calma che ritrovarsi per le mani una stampa rovinata dopo 20 ore di lavoro. Come avrete forse notato dalle foto precedenti (soprattutto quella della staccionata), quando elaborate un progetto dentro Cura andate di fatto ad aggiungere una serie di bordi alla base della stampa che servono a donare stabilità al tutto. Se il progetto ha una base ampia le possibilità di successo sono ben più ampie. Se il progetto ha una base ridotta, come nell'esempio del Raptor Jesus che vi ho portato all'inizio, c'è una buona probabilità che la stampa perda la posizione di partenza rovinandosi nel bel mezzo dell'opera.

A tal proposito, occhio ad abilitare la spunta "Support" sul Ultimaker Cura. In teoria questa spunta fa sì che la stampante generi delle strutture di supporto per le parti più delicate della stampa, quelle che potrebbero collassare durante il processo stesso. In realtà questa opzione non è da usare con tutti i tipi di stampanti e filamenti. Nel nostro caso abbiamo usato un filamento PLA classico venduto direttamente da Anycubic, un materiale che diventa estremamente solido una volta stampato. Di conseguenza rimuovere eventuali sostegni diventa quasi impossibile. Il "supporto" invece, quello che circonda la base dell'oggetto, è fatto in modo da essere rimosso con facilità.

Le stampe portate a termine con successo si dimostrano tutte estremamente solide. Come accennato, nel nostro caso abbiamo usato un filamento in PLA realizzato direttamente da Anycubic che si paga circa 27€ al chilogrammo. Il PLA è una particolare bioplastica di origine naturale, al 100% compostabile, che si ottiene dalla trasformazione degli zuccheri ricavati dal mais e da altri materiali sempre di origine naturale e biodegradabile.

Se quindi avete qualche dubbio a riguardo del possibile "inquinamento" causato dalle stampe 3D, con filamenti di questo tipo siete sicuri di usare materiali che strizzano un minimo l'occhio all'ambiente. Se avete intenzione di comprare una stampante come banalmente anche questa Kobra Neo, assicuratevi di comprare insieme almeno un chilo di filamento per le vostre prime opere. Quello incluso in confezione non basta per fare quasi nulla. Sulla scelta del filamento comunque si dovrebbe aprire un grosso capitolo a parte. Ci sono più materiali, e anche all'interno dello stesso materiale ci sono filamenti di colori diversi, di qualità diversa e di resa ottica diversa. Ci sono quelli che risultano più lisci, altri che compongono sfumature in stile gradiente o arcobaleno, altri ancora che mandano riflessi metallici. È un mondo davvero incredibile, che si schiuderà dal momento che imparerete a gestire la vostra prima stmapante.

Ma in definitiva, a cosa mi serve una stampante 3D?

È forse la domanda che le persone si pongono maggiormente.

Se una volta le stampanti 3D avevano forse poco appeal, il mercato attuale, oltre ad offrire un sacco di alternative per tutti i gusti e per tutte le tasche, offre anche una quantità a dir poco enorme di progetti da stampare. Di conseguenza per usare una stampante 3D non si deve necessariamente saper modellare oggetti in tre dimensioni: si può fare riferimento alla community e sbizzarirsi con quanto realizzato da altri. E non pensiate che possa servire solo a stampare personaggi, modellini o cose prettamente "nerd". Ci sono progetti di portapiatti, morsetti, portalampade, vasi, portascarpe, componenti per l'assemblaggio dei PC, piccoli mobili e tantissimo altro. Scavando un po' su Thingiverse trovate letteralmente di tutto, e non è certo l'unico sito web a offrire progetti da stampare! E alla fine lo abbiamo in parte dimostrato con la staccionata e il trespolo per il progetto Kickstarter. Se avete un problema che può essere risolto con un oggetto realizzato ad-hoc, c'è una buona probabilità che qualcuno ne abbia già realizzato un modello 3D da stampare.

Prezzo e acquisto

Anycubic Kobra Neo è venduta sul sito ufficiale di Anycubic a 269€. Se ci aggiungete un chilo di filamento, ottimo per cominciare a sperimentare e produrre un bel po' di stampe, il prezzo sale a 286€. Il filamento da solo invece costerebbe 27€ al chilogrammo. Se volete invece affidarvi ad Amazon, si trova anche in Italia venduta direttamente dallo store di Anycubic ma spedita da Amazon (con Prime) a 259,99€.

Sempre su Amazon si trova anche il filamento in PLA di Anycubic ad un prezzo leggermente più contenuto. Occhio che è disponibile in più colorazioni! Alcune però sono più care, ma è sufficiente applicare il coupon da 5€ per ottenere un prezzo più basso.

Non si tratta di prezzi esorbitanti. Anzi, a dirla tutta mi sembra un buon punto di partenza per i neofiti della stampa 3D. D'altronde iniziare da modelli più costosi e magari anche più complessi da gestire (vi ricordo che il numero di parametri da gestire per le stampe è bello grosso) potrebbe non avere molto senso, anche perché si potrebbe scoprire che non è un prodotto che ci serve realmente e che riusciamo ad usare con il grado di soddisfazione che ci aspettavamo.

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Giudizio Finale

Anycubic Kobra Neo

Anycubic Kobra Neo è un buon punto di partenza per chi vuole affacciarsi al vasto universo della stampa 3D. Con un investimento non troppo esoso ci si porta a casa una macchina completa di tutti gli accessori, non troppo difficile né da montare né da usare. Certo, ci vuole un po' di dimestichezza con la lingua inglese, e ci vorrà qualche tentativo prima di ottenere stampe di una certa qualità. Superati questi scogli poi la strada è in netta discesa. Ci sono anche modelli più economici, come la Anycubic Kobra Go, ma si tratta di un modello più difficile da assemblare.

Pro

  • Sufficientemente facile da montare
  • Facile da usare con supporti di memoria esterna e schermo navigabile
  • Produce stampe anche di dimensioni piuttosto generose

Contro

  • Non adatta a modelli piccoli e lavori di precisione
  • Ci vuole un po' di pazienza per trovare la giusta calibrazione
  • Richiede spazio e totale assenza di interferenze esterne

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.
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