Baldur's Gate 3 Recensione: il nuovo punto di riferimento per i giochi di ruolo

Troppo bello per essere vero? No, è troppo bello ed è tutto vero.
Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Tech Master
Baldur's Gate 3 Recensione: il nuovo punto di riferimento per i giochi di ruolo

Quando vi parlai la prima volta di Baldur's Gate 3 nel "lontano" ottobre del 2020 lo definii un gioco bastardo. Per certi versi questa definizione regge ancora a distanza di tre anni, e ci tornerò anche nel corso di questa recensione. Ricordo chiaramente però che all'epoca mi imposi di smettere di giocarci. Non perché non mi piacesse, tutt'altro. Era davvero l'esperienza più vicina possibile a una sessione di Dungeons & Dragons su schermo, anche più dei suoi due illustri predecessori (tra i miei giochi preferiti di sempre). Il problema è che mi piaceva troppo, e l'idea di poter giocare solo l'Atto I, lasciando tutto sospeso fino all'arrivo della versione definitiva, tra l'altro perdendo periodicamente tutti i salvataggi (le patch di Larian azzeravano tutto), mi fece desistere. E per fortuna, oserei dire! A oggi il gioco si presenta in modo diverso, con svariati miglioramenti nell'interfaccia, completa localizzazione italiana dei testi e, soprattutto, una trama completa composta da 3, lunghissimi, atti. Ma cosa lo rende il capolavoro che tutti dicono che sia? Cosa ha fatto sì che arrivasse a quota 96 di Metascore entrando nella top 50 dei migliori giochi di SEMPRE a fianco di capisaldi quali Half-Life, Skyrim, BioShock, GTA V e tanti altri membri illustri? Come ha fatto a guadagnarsi oltre 230.000 recensioni positive su Steam con picchi di giocatori contemporanei pericolosamente vicino al milione? Cercherò di spiegarvelo in questa recensione.

PRO

  • A dir poco immenso, sia per numero di contenuti che per possibili combinazioni di scelte di gioco e di trama
  • Totale libertà di approccio nell'esplorazione, nei combattimenti e nella gestione dell'ordine delle missioni
  • Battaglie campali sempre più sfidanti e gratificanti
  • Comparto tecnico da vera tripla A
  • Degno erede dei primi due Baldur's Gate
  • Shadowhearth best waifu

CONTRO

  • I bug ci sono, anche se via via gli aggiornamenti ne risolvono sempre di più
  • Per alcuni risulterà particolarmente sfidante
  • Deve sicuramente molto a Divinity: Original Sin 2, ma non è necessariamente un difetto
  • Trovare il tempo per giocarlo non è banale

Scheda videogioco

  • Publisher Larian Studios
  • Sviluppatore Larian Studios
  • Genere Gioco di ruolo
  • Numero giocatori 1-4
  • Lingua Inglese (voce), Italiano (testi)
  • Disponibile su

Per chi ancora non lo conoscesse

Prima di addentrarci nella recensione vera e propria, iniziamo con una breve descrizione del gioco. Baldur's Gate 3 è il terzo capitolo di una saga iniziata più di 20 anni fa. A livello storico è ambientato 100 anni dopo gli eventi del secondo capitolo, e di conseguenza ci si può giocare anche se non si è mai sentito parlare dei primi due o se all'epoca il genere non rientrava nelle proprie corde. I collegamenti ci sono, sia chiaro, ma Larian Studios è stata attenta a far sì che siano introdotti da spiegazioni o brevi riassunti dei fatti del passato.

Il primo Baldur's Gate risale al 1998. Su Steam potete recuperare la Enhanced Edition a 19,50€.

Così come i predecessori, anche Baldur's Gate 3 è basato sulle regole di Dungeons & Dragons, sulla quinta edizione in questo caso, ed è ambientato in una delle cornici più celebri del gioco di ruolo cartaceo di Wizards of the Coast, i così detti Forgotten Realms. Da bravo gioco di D&D, sfrutta il dado a 20 facce per la risoluzione di buona parte degli eventi, che siano prove di abilità, tentativi di colpire i nemici o di convincere qualcuno a parole.

Si tratta quindi di un gioco di ruolo a tutti gli effetti, completamente privo di componenti action e in parte gestito dall'alea. Anzi, i combattimenti, che costituiscono parte essenziale dell'esperienza offerta da BG3, sono a turni, esattamente come succederebbe in una sessione di Dungeons & Dragons. I fan dei primi due capitoli hanno da subito storto la bocca di fronte a questa meccanica: le battaglie, così come l'esplorazione, erano in tempo reale, anche se si faceva ampio uso della pausa tattica per imprimere gli ordini ai membri del gruppo. In realtà potevano anche essere giocati a turni, proprio come Baldur's Gate 3, ma non so in quanti lo giocassero così.

La scelta di Larian Studios deriva da diversi fattori. Senza dubbio organizzare le sequenze di combattimento a turno lo rende quanto più simile possibile alla controparte cartacea, ma non è solo per questo. Baldur's Gate 3 deve molto a Divinity: Original Sin 2, il precedente capolavoro della software house belga, sia per le meccaniche di gioco che per quanto effettivamente offerto dal titolo stesso.

Credo proprio che il suo successo e la qualità che lo caratterizzano abbiano contribuito pesantemente a far sì che Wizards of the Coast offrisse loro la possibilità di lavorare a un nuovo capitolo di Baldur's Gate. Nella recensione che scrissi all'epoca lo dissi esplicitamente: dopo 20 anni Baldur's Gate non solo aveva trovato un successo spirituale, ma addirittura un titolo che sulla carta lo superava sotto tanti aspetti.

Baldur's Gate 3 riprende molte delle meccaniche e dei punti di forza di Divinity: Original Sin 2, rendendoli per certi versi ancora più accessibili e rifiniti. A rendere il tutto ancora più invitante ci sono ovviamente le regole di Dungeons & Dragons, conosciute da milioni di giocatori in tutto il mondo, e tutto ciò che la lore dei Forgotten Realms ha da offrire: ambientazioni incredibili, personaggi carismatici, divinità rissose, magia a non finire e pericoli dietro ogni angolo. L'esplorazione è in tempo reale, con controlli semplici e classica visuale isometrica 3D che permette di zoommare per cambiare prospettiva e ammirare al contempo i dettagli.

I combattimenti si basano sull'Iniziativa, una meccanica ben rodata che regola l'ordine di azione dei soggetti coinvolti nella battaglia, e appunto sull'alternarsi di turni. Fin qui, se non fosse per i turni, non ci sono molte differenze con i primi due Baldur's Gate. A cambiare è l'approccio del giocatore con ambienti e nemici. Il gioco si sviluppa anche in verticale, e ci sono azioni come Volare e Saltare che donano ulteriore mobilità e diversa gestione degli attacchi. Molti degli elementi che compongono gli ambienti possono essere distrutti, lanciati o usati come arma. Acqua, fuoco, fango, ghiaccio, elettricità e così via possono creare interazioni tra amici e nemici del tutto assenti nei capitoli del passato. E questo non solo nei combattimenti. Anche l'esplorazione permette una libertà che raramente si è vista in questo genere di giochi. Dovete esplorare una minacciosa torre di un mago piena di trappole e di congegni in grado di uccidervi a vista? Sarebbe un vero peccato se usaste Volo e Salto per raggiungere una porta dello scantinato e disattivare tutto nel giro di un attimo.

Non sapete come affrontare dei nemici di livello superiore al vostro? Sarebbe un peccato creare una trappola a base di esplosivi e farli saltare in aria senza sporcarsi le mani. E questi sono solo gli approcci fisici. Anche i dialoghi rivestono un ruolo essenziale nel gioco. Se il nostro personaggio ha determinati valori di caratteristica, abilità specifiche e sufficiente fortuna nel tiro del d20, si possono evitare spargimenti di sangue e persino convincere nemici pronti a farci la pelle che in realtà siamo amiconi liberi di girare per il loro accampamento (ogni riferimento all'accampamento dei goblin è puramente casuale).

Una bella esplosione risolve sempre tutto. O quasi.

Ci sono talmente tanti aspetti di gioco di cui parlare che si potrebbe scrivere un manuale intero degno di quelli relativi alle regole di Dungeons & Dragons. Ma addentriamoci in ciò che rende Baldur's Gate 3 un titolo davvero degno della vostra attenzione, che siate o meno fan del genere o dei suoi predecessori.

Quando il viaggio è più importante della meta

Sapete qual è la cosa che rende Baldur's Gate 3 un vero e proprio capolavoro? Non è tanto la libertà di approccio che, comunque, per un titolo del genere, è a dir poco sbalorditiva. No, è la continua sensazione che ogni nostra azione abbia conseguenze più o meno profonde sulla storia che stiamo vivendo. E badate bene, non sto parlando solo dei possibili finali del gioco. Poco dopo il lancio della versione definitiva uscì la notizia che l'opera firmata Larian Studios vantava qualcosa come 17.000 varianti del finale. Non significa propriamente che ci sono 17.000 finali, è più una cifra rappresentativa di quelle che possono essere le combinazioni di gioco che portano ai vari finali.

In ogni caso è incredibile giocare con questa sensazione, con l'idea appunto che ogni dialogo, ogni combattimento, ogni scelta, come magari anche solo decidere l'ordine con cui affrontare le missioni che ci vengono proposte, porta a dei cambiamenti più o meno drastici alla nostra avventura.

Vi faccio un rapido esempio privo di spoiler: nell'Atto 2 ho deciso di affrontare una quest legata profondamente a uno dei membri del mio gruppo, ignorando in parte quelli che erano i miei compiti principali, alcuni dei quali avevano spinto un personaggio a seguirmi fin lì. Portando avanti quella e ignorando tutto il resto... ho letteralmente fatto un casino. La regione ne ha risentito pesantemente: sono morte persone innocenti e mi sono precluso missioni secondarie e alleati preziosi per l'atto successivo. Anzi, a dirla tutta ho proprio rovinato del tutto la possibilità di sviluppare la trama di uno dei miei compagni più preziosi. Ma è stata una mia decisione, che ha avuto anche conseguenze positive e che appunto ha dato una svolta unica alla storia del mio personaggio. Ovviamente non tutte le scelte hanno conseguenze del genere, ma questo è solo un piccolo assaggio di quello che può succedere in Baldur's Gate 3.

"Quindi mi vuoi dire che se sceglievo il dialogo A invece del B non avrei massacrato un intero campo di profughi di Tiefling? Interessante..."

E anche se non ci sono timer o altri strumenti che tengono effettivamente conto dello scorrere del tempo, si gioca quasi con il fiato sul collo, sapendo che le nostre azioni hanno conseguenze e che anche solo dare la priorità a qualcosa piuttosto che a un'altra potrebbe avere effetti catastrofici (o potenzialmente anche del tutto opposti). Tutto questo, unito alla libertà di approccio che caratterizza combattimenti ed esplorazione, rendono Baldur's Gate 3 un gioco in grado di intrattenervi per anni e anni. Non sto scherzando: combinando la scelta delle razze, che incide sul comportamento degli altri personaggi nei vostri confronti, delle classi, che tra l'altro possono essere combinate tra loro, delle sottoclassi, delle scelte che potete intraprendere durante l'avventura e del modo in cui vi approcciate a essa, potreste portare avanti decine di partite e andare avanti in ognuna di essa anche più di un centinaio di ore. Quasi spaventoso, soprattutto per chi ha tempo libero centellinato per i videogiochi, ma vista la sua natura mix a turno e di ruolo, può tranquillamente essere affrontato con la giusta calma.

In tutto ciò, ci sono giocatori che si sono un po' lamentati del finale. Mi sento di dirvi di non affrontare Baldur's Gate 3 per arrivare alla fine. Godetevi il viaggio e tutto ciò che offre: veder evolvere non solo il proprio personaggio, ma anche chi ci sta intorno e lo stesso mondo di gioco a seconda delle nostre decisioni è incredibile. E la cosa ancora più fantastica e che la trama e le sue svolte non smettono mai di sorprendervi. Quando pensate che il gioco vi abbia già dato molto, dietro l'angolo c'è qualcos'altro pronto a stupirvi nuovamente. Arrivati all'Atto III ci sarà così tanto in ballo che sarete costantemente in conflitto con voi stessi su cosa decidere e su come comportarsi. Un vero gioco di ruolo insomma, come non se ne vedevano da tempo. Tanti giochi offrono finali multipli e una certa libertà di azione, ma libertà di azione, nel caso di Baldur's Gate 3, non significa solo decidere di uccidere tutti i personaggi non giocanti (cosa che c'è chi ha ovviamente fatto): significa giocare di ruolo e influenzare con le proprie decisioni tutto ciò che ci circonda.

Enorme a dir poco

Ho già fatto cenno alla longevità del gioco, a dir poco gargantuesca sia che decidiate di affrontarlo una volta sola sia che optiate per run multiple, magari anche a livelli di difficoltà più elevata. C'è chi ha accumulato un centinaio di ore di gioco ancor prima di iniziare l'atto finale. A renderlo di fatto un gioco enorme concorrono la quantità di personaggi, di storie, di missioni secondarie (e principali), di fazioni e di dettagli che caratterizzano il tutto. Addio vita sociale, insomma! Giusto per snocciolare qualche altro numero, Larian Studios ha coinvolto qualcosa come 248 attori per il motion capture dei movimenti. Basta un qualsiasi dialogo per rendersene conto: non solo i modelli tendono spesso al realismo (a meno che non sia il vostro personaggio caratterizzato da un certo estro creativo), ma le animazioni facciali e le emozioni che scorrono sui loro volti permettono di calarsi ancora di più nella storia e nei sentimenti dei protagonisti.

Sono forse tra le migliori mai viste in giochi di questo genere. Negli Action RPG con trame che scorrono su binario si vede ovviamente di meglio, visto che gli animatori si possono concentrare su scene specifiche, ma nel caso di RPG puri la cosa si fa più complessa, visto che appunto emozioni e reazioni fisiche dipendono dalla linea di dialogo che selezionate. Facendo un giro per la città di Baldur's Gate e parlando con personaggi casuali si può notare come ognuno abbia qualcosa di diverso da dire, con tonalità di voce, modi di dire le cose e animazioni differenti. E sto parlando di dialoghi del tutto opzionali, che magari non innescano nemmeno missioni secondarie!

Finora poi non ho fatto cenno alla lingua del gioco. Non c'è il doppiaggio in italiano, ma sinceramente non ne farei un dramma, anzi: quello inglese è di altissimo livello, e tra gli attori coinvolti ci sono nomi del calibro di J.K. Simmons, Jason Isaacs, Matthew Mercer (Critical Role, Jotaro in JoJo's Bizzare Adventure, Cassidy in Overwatch 2), Maggie Robertson (già sentita in RE Village, God of War Ragnarok e altri videogiochi) e Andrew Wincott, un nome che probabilmente non conoscete, ma vista la sua interpretazione di Raphael nel gioco merita obbligatoriamente una menzione.

Per seguire il tutto comunque ci sono testi localizzati in italiano, e la traduzione è di ottima fattura, cosa non scontata, vista la mole di contenuti. E non inizio nemmeno a decantare le lodi della colonna sonora di Borislav Slavov: ascoltatevela in religioso silenzio.

E che dire del resto del comparto tecnico? L'editor di personaggi è a dir poco incredibile, e le combinazioni, come accennato, sono davvero tante. Le razze (e sottorazze) selezionabili supera quota 20, e ci sono poi le classe giocabili, le sottoclassi e la possibilità di creare personaggi multiclasse. Se non volete passarci ore (perché il rischio c'è) potete sempre selezionare i personaggi di base, che poi sono quelli che recuperiamo come compagni durante l'avventura. La storia di ognuno di loro è incredibile, e c'è il rischio concreto che vi appassioniate più alla loro che alla trama principale. Tra questi c'è anche il personaggio Oscura Pulsione (Dark Urge), che vi permette di giocare il tutto con un background alquanto particolare, intriso di violenza, sangue e dei discreti colpi di scena diversi, soprattutto con il sopraggiungimento dell'Atto III.

Spoiler piccolo piccolo: se avete giocato i primi due capitoli giocare il terzo con Oscura Pulsione potrebbe avere molto senso.

Idem dicasi per il mondo di gioco. Come accennato, le ambientazioni si estendono in verticale tanto quanto in orizzontale, e vi troverete spesso ad ammirare location affascinanti dotate di atmosfere incredibili. L'Underdark è forse uno di quelli che mi ha colpito maggiormente, soprattutto per alcuni edifici e location davvero azzeccate. Ovviamente anche la città di Baldur's Gate è sbalorditiva, anche solo per via della quantità di vita che scorre nelle strade e per la quantità di segreti nascosti un po' ovunque.

Tanta libertà, tanta ampiezza e un comparto tecnico così complicato portano inevitabilmente a dei problemi. Partiamo dal presupposto che il titolo perfetto non esiste. Persino capolavori come Red Dead Redemption 2 o The Legend of Zelda: Breath of the Wild, titoli che hanno collezionato 10 da varie testate specializzate e non, non erano perfetti.

E anche Baldur's Gate 3 i suoi problemi li ha. La libertà di approccio e la possibilità di sfruttare qualsiasi espediente per esplorare e per affrontare gli ostacoli porta inevitabilmente a qualche bug. Personaggi bloccati, altri che spariscono, turni di combattimento in cui nessuno si muove o fa nulla, quest che spariscono e non solo. In molti riportano problemi di performance nell'Atto III, anche perché, come vi dicevo poco fa, le strade di Baldur's Gate sono così ricche di vita che tenere il tutto in movimento non è poi così banale. C'è anche da dire che Larian Studios ha lavorato letteralmente tutto agosto per risolvere i bug più impellenti. La Patch #1 del 25 agosto ha introdotto qualcosa come un migliaio di modifiche, tra bug risolti, bilanciamenti, animazioni e tanto altro.

Un gioco per tutti?

Baldur's Gate 3 rimane, a distanza di 3 anni, un gioco bastardo. Il livello di difficoltà non è dei più semplici, e c'è chi potrebbe desistere già durante l'Atto I per via di alcuni combattimenti davvero complessi da affrontare.

Ci vuole strategia, pianificazione, pazienza, un pizzico di fortuna (i fallimenti critici sono dietro l'angolo) e un minimo di conoscenza delle regole di gioco. A tal proposito, quanto è accessibile a chi proprio non mastica nulla di Dungeons & Dragons? Se avete un minimo di pazienza, requisito fondamentale per giocare a titoli del genere, Baldur's Gate 3 vi spiega tutto per filo e per segno. Durante la creazione del personaggio ci si può soffermare a leggere tutte le caratteristiche di cui doteremo il nostro personaggio, e nel caso fossimo confusi dalla tanta carne al fuoco proposta, si può sempre puntare su quelli già pronti da giocare. Proprio l'Atto I permette di prendere dimestichezza con le dinamiche di D&D, comunque snellite per poter adattarsi al contesto, e seguendo anche i tutorial che vi guideranno lungo le prime ore non avrete grossi problemi ad adattarvi al sistema di gioco. Come riprova l'ho fatto giocare anche a mia moglie, a completo digiuno di titoli del genere (anzi, di videogiochi in generale, tranne qualche decina di ore in Hogwarts Legacy proprio in questo 2023).

E non se l'è cavata affatto male!

Certo è che il grado di sfida non va a diminuire con il corso della storia. I nostri personaggi diventano sempre più forti, con abilità spesso in grado di causare danni devastanti o di far terminare le battaglie nel giro di poco. Ma i combattimenti diventano sempre più sfidanti, e ci troveremo di fronte a scenari sempre nuovi che richiederanno sempre la stessa dose di strategia e di pianificazione che serviva quando, all'inizio del gioco, le nostre risorse erano ben più limitate. Quindi, per rispondere alla domanda, Baldur's Gate 3 forse non è un gioco per tutti, ma il fatto che sia basato su regole descritte in manuali cartacei piuttosto lunghi o che vi ponga di fronte a sfide toste e ben congegnate, non deve necessariamente costituire uno scoglio insormontabile che vi impedisca di godervi il miglior gioco di ruolo degli ultimi anni.

Giudizio Finale

Baldur's Gate 3

Baldur's Gate 3 è un capolavoro che merita di essere premiato con un 10. Si tratta di una mosca bianca in un mercato sempre più piagato da free-to-play senza anima, DRM, DLC a pagamento necessari per capirci qualcosa sui finali di gioco, cosmetici e altre diavolerie che non fanno altro che incattivire l'utenza. No, il gioco di Larian Studios mette tutto e subito sul piatto, e che "tutto", signori. La trama è complessa e piena di sfaccettature, i gregari sono così ben caratterizzati da creare sentimenti di amore, odio o totale indifferenza, e in tutto ciò le possibili svolte nella storia causate dalle vostre scelte sono così tante da rendere ogni esperienza di gioco diversa dall'altra. L'esplorazione e i combattimenti sono così stratificati da gettare le basi per uno standard tutto nuovo nel genere dei giochi di ruolo, e la continua sensazione di stupore per come si evolve il tutto vi spingerà a giocarlo potenzialmente per mesi e mesi. E per i detrattori che lo definiscono un Divinity: Original Sin 3, posso solo dirvi: giocatelo! È ovvio, come ho detto nella recensione, che proprio Original Sin 2 sia stato sia un trampolino di lancio che una base di partenza per la creazione di Baldur's Gate 3, ma non deve certo essere visto come difetto, anzi. Di collegamenti con i suoi due illustri predecessori ce ne sono più di quanto si è portati a pensare, e se questo è il trattamento che Larian ha riservato a Baldur's Gate, sinceramente non vedo l'ora che Wizards of the Coast affidi qualche altro lavoro alla software house belga.

Voto finale

Baldur's Gate 3

Pro

  • A dir poco immenso, sia per numero di contenuti che per possibili combinazioni di scelte di gioco e di trama
  • Totale libertà di approccio nell'esplorazione, nei combattimenti e nella gestione dell'ordine delle missioni
  • Battaglie campali sempre più sfidanti e gratificanti
  • Comparto tecnico da vera tripla A
  • Degno erede dei primi due Baldur's Gate
  • Shadowhearth best waifu

Contro

  • I bug ci sono, anche se via via gli aggiornamenti ne risolvono sempre di più
  • Per alcuni risulterà particolarmente sfidante
  • Deve sicuramente molto a Divinity: Original Sin 2, ma non è necessariamente un difetto
  • Trovare il tempo per giocarlo non è banale

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.
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