Recensione DJI OM5: più di così...
La quinta generazione del gimbal per smartphone di DJI è un piccolo capolavoro, ma per chi?L'avreste detto che un gimbal per smartphone sarebbe arrivato alla sua quinta generazione? Noi no, sinceramente, e quindi lode alla perseveranza di DJI, che di anno in anno è riuscita a migliorarsi: ma per chi?
PRO
- Più leggero ed ergonomico
- Si allunga!
- Buona stabilizzazione, anche allungato
- App migliorata (anche su Android)
CONTRO
- Prezzo lievemente aumentato
- Non c'è più la custodia
- Stessi limiti tilt/pan del precedente modello
- Autonomia ridotta
Costruzione ed Ergonomia
Ad una sola generazione di distanza, DJI riesce a fare grandi passi in avanti. Sebbene OM 5 sembri infatti molto simile al precedente, ma in realtà le differenze sono diverse. I vari comandi sono praticamente tutti ridisegnati: lo slider per lo zoom (fino ad 8x) è più pratico con il rialzo centrale, il pad direzionale è decisamente più morbido, c'è un pulsante dedicato a passare da portrait a landscape e per switchare fotocamera posteriore/frontale. Il tasto rec, inoltre, è ora in evidenza, per distinguerlo meglio anche solo al tocco, ed in generale le sue linee sono tutte più morbide.
Inoltre il peso è stato ridotto ad appena 296 grammi sul piatto della nostra bilancia, il che è sorprendente se pensate che ora al suo interno c'è anche una canna telescopica. Rimane invece lo stesso, solido, meccanismo di aggancio magnetico allo smartphone già visto nel precedente modello, inclusa la pinza per il telefono, compreso di uno "spessore" aggiuntivo, utile per alcuni modelli di smartphone.
Cala però la capacità della batteria, di appena 1 aH, meno della metà rispetto al passato, e logicamente l'autonomia ne risente.
Esperienza d'uso
OM 5 inverte un po' la rotta rispetto al precedente modello, puntando di più su leggerezza ed ergonomia. Ed in mano la differenza si sente. Il gimbal ha una presa più morbida ma al contempo più sicura, ed i comandi fisici sono studiati meglio. Lo si usa in modo più intuitivo ed anche piacevole, a discapito dell'autonomia ridotta (non più di un'ora di utilizzo, blando). Probabilmente DJI avrà fatto i suoi studi su come gli utenti effettivamente lo impiegavano e avrà deciso di conseguenza.
Rimane lo stesso limite che avevamo evidenziato su OM 4: pan e tilt sono limitati. Cambiano in realtà un po' rispetto al precedente modello, ma in modo trascurabile. Questo è OM 4:
- Rotazione orizzontale: Da -161,2° a 171,95°
- Roll: Da -136,7° a 198°
- Inclinazione: Da -106,54° a 235,5°
Questo è invece OM 5:
-
Rotazione orizzontale: da -161,12° a 172,08°
-
Rollio: da -127,05° a 208,95°
-
Inclinazione: da -101,46° a 229,54°
Siamo sempre lì insomma: il form factor pieghevole, per di più ora con "selfie stick" interno, condiziona la mobilità di OM 5 rispetto a gimbal di diversa fattura.
Del resto che non si possa avere la botte piena e moglie ubriaca è cosa nota.
A proposito della canna telescopica, è da notare che non solo potete allungarla, ma anche inclinarne la punta di 90 gradi, in modo da direzionare le fotocamere posteriori dello smartphone verso il cielo, tanto per capirsi. Ed ovviamente tutto ciò mantenendo controlli e stabilizzazione attivi. Chiariamo che l'estensione dell'asta è completamente manuale, giusto per evitare malintesi.
Abbiamo notato dei miglioramenti anche nella qualità dell'app su Android (DJI Mimo), che è sempre stato un punto debole della seria Osmo Mobile (e di DJI in generale). Nelle nostre prove è stata stabile ed affidabile (su Pixel 3 XL), anche se è sempre difficile dire quanto lo sia in generale, visti i precedenti ed il gran numero di smartphone Android in circolazione.
Inoltre, almeno fino ad Android 12, le app fotocamera di terze parti non potevano sfruttare a pieno le capacità dei sensori dello smartphone, pertanto era quasi d'obbligo utilizzare l'app predefinita, perdendo però le caratteristiche uniche offerte da DJI Mimo.
Su iPhone questo limite non c'era, e se considerate l'alta qualità di riprese video degli iPhone, capirete che la serie Osmo Mobile era principalmente appannaggio degli utenti della mela. Con Android 12 le cose dovrebbero cambiare, anche se l'app non si è ancora aggiornata in tal senso.
Oltre alle classiche modalità panorama, timelapse, hyperlapse, dynamic zoom, ed active track con auto-centramento sul volto, da sempre cavalli di battaglia della serie, adesso ci sono una quantità imbarazzante di video tutorial, che guidano nell'uso ottimale del gimbal in molteplici situazioni e scenari, dalla vita in città a quella nella natura, passando per la cucina.
Potete inoltre usare dei gesti con la mano per scattare foto e registrare video, utile qualora doveste poggiare il gimbal sul treppiedi fornito in confezione. Rimangono sempre le "storie", ovvero dei video pieni di effetti pre-impostati che rendono più dinamiche le vostre riprese, incluse delle musiche di sottofondo.
Prezzo
Dopo il sensibile rincaro tra Osmo Mobile 3 ed OM 4, questa volta DJI alza l'asticella di soli 10€, vendendo OM 5 a 159€.
Per 10 euro di differenza, il nuovo modello è senz'altro da preferire al precedente, fatto sta che diventa ancor di più un accessorio di nicchia, dedicato solo a chi realizzi tanti video con lo smartphone, e molto probabilmente abbia un iPhone per le ragioni discusse qui sopra. Ma del resto, se DJI è arrivata fino alla quinta generazione, una ragione ci sarà, no?
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Giudizio Finale
DJI OM 5
OM 5 è piccolo, leggero, e versatile come pochi altri gimbal. Per di più adesso si allunga anche, cosa ancor più incredibile se pensate che per farlo non perde nessuna delle sue funzionalità. Il prezzo però sale ancora un pochino, confermandolo come un ottimo accessorio, ma per pochi videoamatori da smartphone.
Sommario
Costruzione ed Ergonomia 9.5
Esperienza d'uso 8.5
Prezzo 7
Voto finale
DJI OM 5
Pro
- Più leggero ed ergonomico
- Si allunga!
- Buona stabilizzazione, anche allungato
- App migliorata (anche su Android)
Contro
- Prezzo lievemente aumentato
- Non c'è più la custodia
- Stessi limiti tilt/pan del precedente modello
- Autonomia ridotta