Recensione EPOMAKER EK68: compatta e senza fili, ha un unico grande difetto

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Tech Master
Recensione EPOMAKER EK68: compatta e senza fili, ha un unico grande difetto

Tastiera meccanica compatta senza fili

EPOMAKER EK68 è una fra le ultime tastiere commercializzate dal noto marchio cinese. Disponibile anche in Italia tramite Amazon, si propone come una tastiera meccanica compatta a cui sembra non mancare proprio nulla. È pur vero che è la stessa EPOMAKER a farsi concorrenza, sia in questa fascia di prezzo che in questo particolare rapporto di forma. Scopriamo quindi insieme se ne vale la pena!

PRO

  • Hot-swappable, keycap PBT
  • Senza fili via Bluetooth o via Wi-Fi
  • Solida e dotata di potenziometro
  • Programmabile via software dedicato

CONTRO

  • Solo layout ANSI USA
  • Prezzo leggermente alto
  • Software spartano e solo in inglese

Unboxing EPOMAKER EK68

Confezione nella media quella della EPOMAKER EK68. Al suo interno, oltre alla tastiera e alla manualistica (sempre molto utile), troviamo un cavo in corda, il ricevitore Wi-Fi, uno strumento per la rimozione di tasti e switch meccanici, una serie di tasti sostitutivi per dare un ulteriore tocco di serietà all'estetica, e alcuni switch di ricambio. Ci sono confezione ben più ricche, ma ce ne sono anche di più povere!

Caratteristiche tecniche

EPOMAKER EK68 è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 65% composta da 66 tasti. Lo so, visto che si chiama EK68 ci si aspettava la presenza di 68 tasti, ma non è così. È priva di tastierino numerico, ed è assente anche la classica linea con i tasti funzione (F1-F12); per sopperire alla loro mancanza è sufficiente premere FN in combinazione con i numeri da 1 a 0. In questo formato ritroviamo frecce direzionali e i tasti Del, Pg Up e Pg Dn.

In alto a destra troviamo un potenziometro in metallo utile, di default, alla regolazione del volume.

Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il  tasto invio è più piccolo, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio. C'è anche da abituarsi alle frecce direzionali di fatto attaccate al resto dei tasti. A risentirne è lo Shift di destra, che è più corto del solito. Quello di sinistra invece è ben più lungo di quello che troveremmo in un layout ISO.

I keycap in dotazione sono realizzati in PBT Double-Shot, ovvero tra i più resistenti in circolazione. Non sono shine-through, e di conseguenza la retro-illuminazione non filtra attraverso lettere, numeri e simboli. Il colore dei tasti e, perché no, anche il font contribuiscono a donare alla tastiera un leggero look retro.

Il colore dei tasti principali è grigio chiaro con lettere e numeri in giallo. È ben leggibile e quasi sempre ben visibile, con un font di stampo classico senza particolari fronzoli. A rendere il tutto meno monotono ci sono alcuni tasti gialli con stampe nere e altri tasti grigio scuro con stampe gialle.

A rendere il tutto ancora più "classico" c'è il profilo dei tasti, ovvero apparentemente uno Cherry, caratterizzato da linee più geometriche e da un'altezza dei tasti più contenuta di altri profili di solito utilizzati da produttori cinesi. O meglio, pensavo fosse uno Cherry, ed EPOMAKER stessa nella scheda prodotto parla proprio di profilo Cherry. In realtà si tratta di un OEM, che altro non è che uno Cherry rialzato. In ogni caso risulta perfetto per la digitazione, e si adatta bene anche al gaming visto che è tra i profili più diffusi e utilizzati.

A seguire il profilo di questa variante della EPOMAKER EK68.

Gli switch della EPOMAKER EK68 che ho avuto modo di provare sono fatti in casa, e si chiamano EPOMAKER Flamingo. Ve ne avevo parlato tempo fa nella recensione del tastierino numerico EPOMAKER TH21. I Flamingo sono switch meccanici lineari a 5 pin dotato di una forza di attuazione di 47 ± 5 g, di una corsa totale di 3,8 mm, e di una distanza di attuazione compresa tra gli 1,5 e i 2 mm. Tra le particolarità che li contraddistinguono, oltre a colorazioni viola e rosa che richiamano i fenicotteri, troviamo uno stelo anti-polvere in POM (poliossimetilene), dotato di apposite paratie laterali che donano anche più stabilità al tasto, e lubrificazione a livello di fabbrica. Entrambe le sezioni che lo compongono sono traslucide, una caratteristica che migliora leggermente la diffusione della luce. Sono caratterizzati da un suono cliccoso e deciso, ma non sgraziato.

Si sente che sono switch custom, e non rossi lineari sgraziati montati su board prive di soluzioni fonoassorbenti. Anzi, premendo con delicatezza sul tasto se ne percepisce la morbidezza e la delicatezza del suono. Ecco una clip audio della EPOMAKER EK68 con switch EPOMAKER Flamingo in fase di digitazione.

Buoni gli stabilizzatori. Si tratta di un classico modello a piastra con steli dotati di paratie anti-polvere. Il rumore è buono, coerente con il resto della tastiera, e non si registrano particolari risonanze o suoni metallici che potrebbero indurvi a cambiarli. Sono già lubrificati, come di consueto anche un po' troppo, ma nulla vieta di smontarli, ripulirli e riapplicarli. In questo caso però potreste trovarvi a combattere con lo strato fonoassorbente che c'è sotto la piastra, abbastanza alto da sbucare leggermente dalle fessure che si trovano all'altezza della barra spaziatrice.

La PCB è compatibile con switch a 3 pin o 5 di tipo MX.

Ogni slot è dotato di LED orientato verso sud, una caratteristica che non troviamo su tutte le tastiere. EPOMAKER non ha diffuso uno schema costruttivo della tastiera, ma ci sono diversi teardown online che ci mostrano gli interni e il modo in cui è costruita. Si tratta di una tastiera gasket mount (montaggio a guarnizione), anche se in realtà è assemblata in modo un po' diverso dal solito. La piastra in alluminio non vanta cuscinetti in schiuma PORON o silicone: ci sono invece delle imbottiture nella scocca che svolgono la stessa funzione. Strana la scelta di dotarla di una piastra in metallo e non in policarbonato, più flessibile e in grado di ridurre il rumore complessivo emesso dalla tastiera. Probabilmente EPOMAKER ha scelto così per donare un po' di rigidità strutturale al tutto, che non guasta. Tra la piastra e la PCB c'è uno strato in schiuma PORON ben visibile anche dalle fessure della barra spaziatrice (rimuovendo il tasto, ovviamente), e troviamo uno strato PORON anche sul fondo, subito sotto la PCB.

Sotto questo ulteriore strato fonoassorbente trova spazio anche la batteria.

La scocca esterna è composta da due sezioni in policarbonato. Non è così banale smontare il tutto: le due sezioni sono tenute insieme da un sistema a incastro che se non altro non necessita la rimozione di tasti e switch per procedere con lo smontaggio. Gli incastri in plastica però, si sa, tendono a essere delicati. Di conseguenza bisogna porre una certa attenzione. Le dimensioni sono compatte, anche se c'è qualche 65% leggermente più piccola di questa: si parla di 325 x 117 x 41 mm, per un peso complessivo che arriva circa a 800 grammi. Non male per una tastiera compatta in plastica!

EPOMAKER EK68 vanta un paio di LED di stato in una mini isola compresa tra le frecce direzionali e il tasto FN. Il LED superiore serve ad accertarsi dello stato di connessione della tastiera (se è in abbinamento, se è connessa o disconnessa), mentre quello sotto ci suggerisce lo stato della batteria.

A tal proposito, quest'ultima è da 3.000 mAh. E il CapsLock? Si illumina di bianco il LED del tasto se premuto, così come già visto in altri modelli. Lato connettività, EK68 può essere usata in 3 modi: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo); via Bluetooth 5.0; via Wi-Fi tramite l'apposito ricevitore incluso in confezione. Si possono di conseguenza collegare fino a 5 dispositivi contemporaneamente: 3 via Bluetooth, uno in Wi-Fi e uno cablato. Si passa facilmente tra i dispositivi connessi senza fili con FN + Q/W/E/R più interruttore fisico, mentre per passare alla modalità cablata basta il solito interruttore fisico impostato su USB. Oltre allo switch fisico per passare tra le modalità d'uso, c'è anche un altro interruttore per passare tra le modalità Windows e macOS. Peccato manchino i tasti per personalizzare la tastiera e renderla più macOS friendly.

È sufficiente cambiare completamente il set di tasti, ma è un peccato visto che non sono affatto male. A fianco dei due switch c'è la porta USB-C leggermente incavata. Potreste avere difficoltà con i cavi più personalizzati, ma quelli aviatore di stampo classico dovrebbero funzionare tutti senza problemi. Sempre nella stessa zona c'è anche una nicchia dove riporre il ricevitore Wi-Fi quando non lo si utilizza. 

Estetica, costruzione ed ergonomia

EPOMAKER EK68 è disponibile in due colorazioni: Black Gold, che è quella che vedete in questa recensione, e Black Purple. La variante viola la trovo terribile, ma sono gusti. C'è a chi piacerà, ma la trovo meno elegante della Black Gold. A livello estetico, mantenendosi appunto su quella grigia con tasti gialli, la EK68 risulta sufficientemente elegante. Anzi, se si vuole togliere il tocco di giallo si possono cambiare Esc, Barra Spaziatrice ed Enter con quelli di riserva inclusi in confezione, ottenendo una tastiera ancora più uniforme e potenzialmente più "professionale".

In realtà anche con i tasti giallo oro la tastiera non sfigura più di tanto in ambienti di lavoro. L'unica cosa che potrebbe sfigurare è la retro-illuminazione, che comunque è poco visibile. Basta metterne una con colori uniformi e si risolve. Il potenziometro in metallo dona ulteriore eleganza al tutto. In definitiva mi sento di promuoverla per quanto riguarda l'estetica. Sicuramente non osa più di tanto, ma c'è a chi piacerà proprio per questo.

A riguardo della qualità costruttiva la EK68 è solida e priva di apparenti debolezze strutturali. Non ci sono scricchiolii né punti che suonano particolarmente a vuoto, anche per via dei due strati fonoassorbenti e del montaggio a guarnizione che la caratterizzano. Il suono è uniforme su tutta la tastiera (forse un pelo meno sulla linea dei tasti, ma dovete farci caso con tutte le vostre forze per percepirlo), a riconferma che non ci sono spazi vuoti nella scocca.

Le plastiche esterne sono di buona qualità, e sono verniciate quasi a far credere che ci si trovi di fronte a una tastiera in alluminio. Ottima la rotazione del potenziometro, priva di attriti e anzi, più scorrevole del solito. Unico difetto? In realtà ve ne ho già parlato: per smontarla bisogna disincastrare le due sezioni che compongono la scocca, con possibile rottura dei perni in plastica che tengono insieme tutta la struttura.

Buona la retro-illuminazione, ma così come in altre tastiere del genere lascia un po' il tempo che trova. I tasti in PBT non lasciano filtrare la luce, e di conseguenza si vedono i LED brillare leggermente dalle fessure lasciate dai keycap. Aiutano un minimo in scarse condizioni di luminosità, ma il loro apporto è veramente basso. A dirla tutta può anche convenire disabilitarli del tutto, specialmente se avete intenzione di usarla per la maggior parte del tempo in modalità senza fili.

Ve ne riparlo nella sezione dedicata all'autonomia.

Sul retro ci sono 4 lunghi piedi in silicone. Il grip è buono anche per via del peso della tastiera. Ci sono anche due coppie di rialzi per utilizzare la tastiera a inclinazioni maggiori di quella di base (circa 8 e 11°). Entrambe le coppie presentano piedini in silicone dedicati per mantenere lo stesso livello di grip. Ecco una foto del retro della tastiera e delle tre inclinazioni d'uso.

Viste le forme classiche, gli switch lineari e il profilo OEM, abituarsi alla EPOMAKER EK68 è questione di pochissimo. Non ci sono particolari soluzioni ergonomiche, tranne appunto i rialzi posteriori per personalizzare l'inclinazione d'uso, ma ciò nonostante risulta comoda da usare anche senza l'ausilio di un poggiapolsi. Come di consueto ho usato la EK68 per scrivere per intero questa recensione, e anzi, la utilizzo già da un bel po' a fianco delle altre tastiere di cui vi ho parlato nelle ultime settimane.

Ci si scrive bene, senza particolari errori di battitura derivanti da switch troppo morbidi (anche se questi in realtà lo sono), e senza particolari criticità da sottolineare. Tralasciando un attimo l'ottima esperienza di digitazione, EK68 non è certo una tastiera gaming, ma se non avete troppe pretese (polling rate particolari o altre esigenze specifiche) vi accompagnerà tranquillamente anche in FPS e giochi d'azione. Ci sono comunque alcune caratteristiche che richiederanno un minimo di rodaggio da parte di utenti meno esperti. Il layout è ANSI USA, e come accennato c'è un diverso posizionamento di alcuni tasti e di conseguenza c'è bisogno di farci l'abitudine. Manca inoltre la linea dei tasti funzione, ma la loro assenza nasce dall'esigenze di rendere la tastiera quanto più compatta possibile. Poi anche qui basta farci l'abitudine. Volte premere Alt + F4? Premete Alt + FN + 4.

Funzionalità

EPOMAKER EK68 sfrutta il classico software proprietario di EPOMAKER che, a dirla tutta, di proprietario ha ben poco.

Molte tastiere di origine cinese sfruttano infatti varianti di questo software dotandolo di tanto in tanto di qualche personalizzazione estetica o aggiungendo (o rimuovendo) funzionalità, ed è difficile stabilire chi sia stato il primo a utilizzarlo. EPOMAKER Driver nella versione dedicata a questa EK68 è disponibile solo per Windows. Strano, vista la presenza di uno switch dedicato per il passaggio a macOS, ma così è. La veste grafica è leggermente diversa dal solito, ma le funzionalità sono le medesime.

Di base la tastiera è già programmata con alcune scorciatoie. Sono tutte raccolte nel manuale che trovate in confezione. Volendo potete spulciarlo seguendo questo link. La fila dei numeri in combinazione con FN serve ovviamente a sopperire alla mancanza dei tasti funzione. Di conseguenza non ci sono quelle classiche funzioni extra, come la regolazione della luminosità del display o i comandi multimediali, che troveremmo nei tasti da F1 a F12.

Questo su Windows: su macOS invece svolgono le funzioni classiche della linea di tasti sopra i numeri. La gestione della retro-illuminazione è affidata a varie scorciatoie, alcune inedite per quanto riguarda il marchio. Si possono attivare le modalità FPS, quella per League of Legends, la modalità ufficio che illumina solo le lettere e mettere mano ai vari parametri come luminosità, velocità e direzione. Di default il potenziometro regola il volume in rotazione e muta l'audio con la pressione.

Dal software EPOMAKER DRIVER, potrete:

  • Cambiare l'associazione dei tasti, riprogrammandoli quasi tutti. Occhio che c'è anche lo switch FNLayer per gestire le funzionalità da attivare con la pressione di FN. Purtroppo non si può riprogrammare il potenziometro.
  • Registrare macro, grazie a un'interfaccia piuttosto classica con gli indicatori di ritardo, elenco di macro e altre funzioni classiche; occhio però che in fase di digitazione prende il layout USA ANSI, di conseguenza se avete bisogno di lettere accentate o simboli specifici dovrete guardare la tastiera o scoprire le eventuali combinazioni di tasti giusti per inserirli a dovere
  • Selezionare varie effetti di retro-illuminazione. C'è anche un tab apposito per gli effetti di luce a tempo di musica, con vari preset e parametri da regolare
  • Creare effetti di retro-illuminazione completamente personalizzati

Dalle impostazioni si cambia la lingua dell'applicazione (è possibile che parta in cinese, ma capite subito a quale menu a tendina mettere mano per cambiare la lingua in inglese).

Grandi assenti le impostazioni per la regolazione delle politiche di stand-by della tastiera. Vale, in definitiva, quanto già detto in passato, anche nel caso di altre tastiere (compresi i modelli di EPOMAKER): l'interfaccia è spartana e solo in inglese. Ciò non toglie che riesca a svolgere il suo lavoro senza grossi problemi.

Autonomia

Più che discreta la batteria da 3.000 mAh integrata. Vi porterà senza grossi drammi in fondo alla settimana lavorativa, riuscendo spesso a spingersi anche a un paio di settimane. Il consiglio che vi do è il solito: se la usate senza fili spegnete la retro-illuminazione. È solo una caratteristica estetica, visto che non è funzionale per via dei tasti non shine-through. In tal caso la batteria durerà molto di più.

Prezzo e alternative

EPOMAKER EK68 è acquistabile direttamente su Amazon Italia a 119,99€ senza ulteriori spese di spedizione. Anzi, è Amazon stessa a gestire la spedizione, tant'è che i tempi di arrivo sono brevi.

Se si vuole spendere molto meno accettando tempi di attesa un po' più lunghi (fra le 2 e le 3 settimane) si può acquistare direttamente sul sito di EPOMAKER a 89,99$ senza ulteriori spese di spedizione. La trovate qui.

Il prezzo non è male, considerati tutti i pregi evidenziati nel corso di questa recensione. Il problema è che è la stessa EPOMAKER a farsi concorrenza con tanti altri prodotti della sua line-up. Ad esempio spendendo tra i 10 e i 20€ meno si recuperano i modelli della serie Theory, ovvero la TH80 e la TH66, quest'ultima dello stesso identico formato 65% con manopola e addirittura disponibile in formato ISO UK.

Sempre formato 65% ci sono la EPOMAKER TK68 a 104€ o quel piccolo gioiellino della CIDOO V65 a 149€, a cui ci dovete sottrarre 15€ di coupon. Sì, è un po' di più, ma vi trovate per le mani un prodotto di un'altra categoria.

Si tratta insomma di dispositivi che hanno diversi tratti in comune, caratterizzati da prezzi e da un'estetica leggermente diversi. Con questo non vi sto sconsigliando la EK68, semplicemente vi sto suggerendo di guardarvi intorno anche nel catalogo della stessa EPOMAKER. È possibile poi che la EK68 guadagni qualche codice coupon proprio su Amazon con il passare del tempo, cosa successa anche alle sue colleghe.

Recensione EPOMAKER EK68 - Foto dal vivo

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

EPOMAKER EK68

EPOMAKER EK68 è una tastiera meccanica che fa esattamente ciò che ci si aspetta da lei, né più né meno. Priva di particolari fronzoli estetici, si presenta in modo classico nascondendo però un'anima da tastiera custom che, con un po' di audacia, la rende potenzialmente migliorabile. Ottime la presenza del potenziometro e la possibilità di usarla senza fili; ottimi i materiali e anche la resistenza complessiva del prodotto. Zero difetti quindi? Non proprio. L'unico grande difetto di cui parliamo nel titolo è il fatto che EPOMAKER si faccia concorrenza da sola proponendo tante altre valide tastiere (tra cui una TH66 che è davvero molto simile) a prezzi vicini se non addirittura inferiori a questa. Poi sì, avrete a che fare con layout ANSI USA e con il solito software spartano, ma più che difetti sono caratteristiche che si accettano quando si acquistano dispositivi del genere.

Sommario

Unboxing EPOMAKER EK68 7

Caratteristiche tecniche 9

Estetica, costruzione ed ergonomia 9

Funzionalità 8

Autonomia 7.5

Prezzo e alternative 6.5

Voto finale

EPOMAKER EK68

Pro

  • Hot-swappable, keycap PBT
  • Senza fili via Bluetooth o via Wi-Fi
  • Solida e dotata di potenziometro
  • Programmabile via software dedicato

Contro

  • Solo layout ANSI USA
  • Prezzo leggermente alto
  • Software spartano e solo in inglese

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.