Recensione Hogwarts Legacy con voto finale: ci aspettavamo grandi cose da lei, signor gioco di Harry Potter

Grandi cose non del tutto disattese, ma non siamo neanche di fronte ad un capolavoro
Recensione Hogwarts Legacy con voto finale: ci aspettavamo grandi cose da lei, signor gioco di Harry Potter
Lorenzo Delli
Lorenzo Delli

Hogwarts Legacy, la recensione

L'anteprima di Hogwarts Legacy aveva già fatto intuire le potenzialità del titolo firmato Avalanche e Warner Bros. Games. Dopo aver passato svariate ore in compagnia della versione completa, anche con più personaggi nel tentativo di scoprire quanto effettivamente ci sia di ruolistico nel gioco, sono finalmente pronto a darvi un giudizio finale. Ci troviamo di fronte ad un "nuovo Cyberpunk 2077" o uno dei titoli più attesi degli ultimi mesi (se non anni, visto che l'annuncio risale al 2020) merita effettivamente tutto il successo che sta avendo? Scopriamolo insieme!

PRO

  • Mondo di gioco enorme e pieno di attività principali e secondarie
  • Sistema di combattimento
  • Fedeltà al materiale originale ulteriormente arricchito da nuovi dettagli, storie e personaggi
  • Nel complesso la miglior esperienza offerta da un gioco dedicato ad Harry Potter

CONTRO

  • Vita scolastica appena accennata
  • Non c'è un sistema che tiene conto delle scelte morali
  • Meccaniche ruolistiche non troppo approfondite
  • Comparto grafico mid-gen non sempre al top

Scheda videogioco

  • Publisher Warner Bros. Interactive Entertainment, Portkey Games
  • Sviluppatore Avalanche Software
  • Genere Action RPG
  • Numero giocatori Singolo giocatore
  • Lingua Italiano
  • Disponibile su

Premessa e storia

La premessa che si nasconde dietro Hogwarts Legacy è il sogno di ogni fan di Harry Potter: vivere un anno di vita scolastica ad Hogwarts, avendo la possibilità di scegliere la propria casa di appartenenza, imparare magie, commettere infrazioni al regolamento, stringere amicizie ed esplorare liberamente il castello più magico di sempre. Concretizzare tutto questo in un videogioco però non è banale. Il materiale su cui basarsi è tanto, ma c'è voluto comunque un notevole sforzo creativo per proiettare il tutto alla fine del 1800 e per mettere in piedi un cast di personaggi convincente e, soprattutto, coerente.

Il progetto si è concretizzato in un gioco di azione con leggere componenti ruolistiche in terza persona, un genere che, nel mondo videoluidico, qualcuno potrebbe addirittura definire abusato. E Hogwarts Legacy pesca a piene mani proprio dai vari predecessori, innestando però il tutto nel mondo di Harry Potter. Se sulla carta quindi Hogwarts Legacy rischia di essere un titolo estremamente derivativo (e per tante cose lo è), Avalanche si è dovuta anche inventare di sana pianta un sistema di combattimento basato esclusivamente sulle magie, magie che includono anche maledizioni senza perdono che uccidono sul colpo e incantesimi che vanno ad influenzare la fisica e il terreno di gioco.

La trama vede il personaggio creato dal giocatore al centro di una serie di vicende che coinvolgono maghi oscuri, goblin stranamente avvezzi all'uso di incantesimi e un'antica fonte di magia sconosciuta ai più. Proprio il protagonista scopre di essere in grado di riconoscere e manipolare questa magia antica, e questa stessa fonte potrebbe essere quella da cui attingono i goblin per lanciare incantesimi a loro solitamente preclusi. Sto volutamente semplificando: la trama è parte essenziale dell'esperienza di gioco in Hogwarts Legacy, e scendere troppo in dettaglio rovinerebbe il gusto della scoperta. Quello che posso dirvi però è che è ben narrata e diluita, forse priva di grossi guizzi creativi ma comunque divertente. E il tutto riesce ad essere coerente con il materiale originale, introducendo al contempo nuove storie e racconti che vanno ad ampliare ulteriormente un Mondo Magico già di per sé molto vasto. Il fatto poi di aver ambientato il tutto nel 1890 è stata una mossa molto furba: in questo modo non si inquina il materiale originale, sia cartaceo che cinematografico, e allo stesso tempo si possono mettere in campo citazioni, location e situazioni che faranno puntare il dito in stile meme di Leonardo DiCaprio allo schermo.

Hey, ma quello è un Tranello del Diavolo! Allora serve una fonte di luce: "LUMOS"!

Il tutto è narrato con cutscene realizzate con il motore di gioco e con dialoghi che riprendono da vicino i volti dei personaggi. Siamo purtroppo lontani dalle finezze registiche di alcuni titoli (come banalmente God of War), e anche l'espressività dei personaggi non sempre riesce a catturare il momento e a renderlo davvero memorabile. Anzi, alla lunga risultano forzate e poco incisive. Fortuna che le ambientazioni e la spettacolarità delle magie e del Mondo Magico stesso sopperiscono a tali mancanze rendendo il tutto sufficientemente godibile.

Giocabilità

Hogwarts Legacy è più un gioco di azione che un RPG. Mi sarei forse aspettato qualche dinamica in stile simulatore sociale, alla Persona 5 per intenderci, dove il protagonista si deve organizzare le giornate coniugando studio, rapporti, lavoro e avventura, il tutto scandito da orari e periodi dell'anno. Non è così. Ci si cala effettivamente nei panni di uno studente, ma alla fine le lezioni non sono altro che brevi frangenti di gioco utili ad imparare nuovi incantesimi da usare in combattimento o nella risoluzione di puzzle ambientali.

Forse renderli appuntamenti ricorrenti o più interattivi avrebbe messo i bastoni tra le ruote a chi era impaziente di esplorare, scoprire e combattere, ma seguire le lezioni, per quanto noiose, è parte integrante dell'esperienza di Hogwarts, e avergli dato un ruolo in parte marginale non verte secondo me a suo favore. Anche coltivare le amicizie è in qualche modo un'esperienza marginale: non ci sono indicatori, statistiche o barre di progresso. Semplicemente si conoscono studenti (anche di altre case) perché è così che deve andare il gioco, e al loro fianco si svolgono missioni e avventure legate strettamente o marginalmente alla trama. E questo a prescindere dalla casa di appartenenza o dal comportamente che decidiamo di assumere.

Con l'aiuto di mia moglie ho portato avanti due partite, una con una Corvonero incline più al bene e all'aiutare il prossimo, e una con un Serpeverde ovviamente sempre pronto ad andare contro le regole e ad imparare incantesimi proibiti.

Ciò nonostante, si conosceranno gli stessi personaggi e si avrà l'opportunità di stringere gli stessi legami. Ci sono delle scelte che potrebbero cambiare leggermente alcune cose minori, ma non sono sufficienti a garantire la stessa rigiocabilità di altri titoli. A cambiare sono ad esempio gli approcci a determinate quest, nel senso che, a seconda della casa di appartenenza, ci si arriva in modi diversi e conoscendo magari personaggi diversi. Ma alla fine, la parte fondamentale della missione rimane la stessa. Come avrete intuito poi, ci sarà la possibilità di imparare o meno le Maledizioni senza perdono, un dettaglio che può appunto influire su dialoghi e battute di alcuni compagni di scuola. Peccato che in sostanza non cambi nient'altro. Non c'è un finale diverso, non ci sono ripercussioni nell'uso delle Maledizioni (neanche lanciandole davanti ai professori, sigh...), non c'è niente di niente, se non appunto la possibilità di usarle in combattimento.

Per certi versi è il gioco stesso che ci spinge ad impararle, visto che c'è addirittura un ramo talenti che le migliora.

E visto che abbiamo citato l'organizzazione delle giornate (che, se non si fosse capito, non c'è), anche il passare dei mesi e l'alternarsi delle stagioni è scandito non tanto dal tempo che dedichiamo alle varie attività, quanto più al completamento delle missioni legate alla storia principale. E, come già accennato dagli sviluppatori e come avrete capito da quanto vi ho detto sulle maledizioni, non c'è un sistema che tiene conto delle azioni, buone o cattive, che si compiono durante le nostre peripezie. Diciamo quindi che vivere l'anno scolastico è un'esperienza marginale e poco approfondita. In Hogwarts Legacy vivremo invece un'avventura che ci vedrà impegnati nel diventare un mago sempre più potente (nonostante l'età) e sempre meglio equipaggiato, proprio come in molti altri Action RPG prima di lui.

Finora sembrerebbe quasi che abbia parlato male di Hogwarts Legacy, ma a mio avviso era bene chiarire sin da subito quelle che sono le principali mancanze del gioco. Il fatto è che il titolo di Avalanche è enorme, e le meccaniche Action RPG, per quanto derivative e assimilabili a titoli quali Marvel's Spider-Man o gli ultimi Assassin's Creed, sono ben implementate e, soprattutto, divertenti. Probabilmente inserire anche tutte quelle dinamiche che vi ho appena detto essere assenti avrebbe complicato troppo il gioco, rendendolo anche insostenibile da un punto di vista economico (più anni di sviluppo). È comunque un vero peccato, perché l'avventura vissuta dal protagonista è portata avanti in segreto, con buona parte dei professori della scuola e dei compagni di classe o di casata ignari di quanto sta davvero accadendo, e di fatto il gioco poteva vantare lo stesso dualismo del già citato Persona 5 approfondendo non solo le dinamiche di combattimento e di esplorazione, ma anche tutto il resto.

Inutile piangere sul latte versato, procediamo oltre.

La storia ci permette di prendere dimestichezza con tutte le meccaniche presenti progressivamente, e dopo una decina di ore di gioco ci si rende conto di avere un bel po' di carne al fuoco da gestire. Si imparano sempre più incantesimi, tant'è che gestirli diventa complesso, obbligandoci anche a prendere delle scelte su quello che è l'arsenale a disposizione. Le magie comunque non sono tutte da usare esclusivamente in combattimento: molte entrano in gioco per la risoluzione di puzzle ambientali, o anche solo per liberarci la strada da ostacoli o scavalcarli in modo creativo. In tal senso c'è quasi un accenno di meccaniche in stile Metroidvania, ma la verità è che certe missioni sono proprio bloccate se non si imparano prima gli incantesimi necessari alla loro risoluzione.

Sul sistema di combattimento mi ero già espresso positivamente nell'anteprima di qualche giorno fa, e fortunatamente anche la versione finale del gioco ha confermato quanto di buono avevo già visto.

Combattere è estremamente divertente, ed è forse anche alla luce di questa caratteristica che gli sviluppatori si sono concentrati sulle dinamiche action più che su quelle ruolistiche / sociali. Nelle battaglie si arrivano a gestire fino a 16 incantesimi, accessibili rapidamente con R2 + Croce direzionale (su PlayStation). Sempre con R2 e i 4 tasti funzione si lanciano rapidamente i 4 incantesimi selezionati sui 16 a disposizione, e ognuno richiede ovviamente un tempo di ricarica che ci impedisce di lanciare Bombarda o Diffindo a ripetizione. C'è poi il sistema basato su scudo e rotolamento, un grande classico dei giochi di azione. Con Triangolo si lancia Protego, un incantesimo di protezione che alza uno scudo di energia in grado di parare quasi tutti gli attacchi. Lanciare un Protego al momento giusto ha come risultante il lancio di uno Stupeficium, un incantesimo in grado di stordire i nemici semplici e, a livelli elevati, anche di danneggiare. Con Cerchio invece si rotola via, ottimo per scappare da quegli attacchi fisici che Protego non riuscirebbe a bloccare.

Tutto questo è reso ancora più stratificato dagli effetti combinati degli incantesimi, dalle debolezze e dai talenti. Per quanto riguarda le combinazioni, si scopre che congelare il bersaglio per poi lanciargli un Incendio o un Confringo (che, se non si fosse capito, sono magie a base di fuoco) ha come conseguenza l'imprimere una enorme quantità di danni. Idem dicasi combinando Levioso, che solleva il bersaglio da terra, con Depulso (che spara via il bersaglio), Descendo (che sbatte i nemici a terra) o Flipendo (che li fa rotolare in aria). Combinazioni e incantesimi stessi sono poi potenziati dai Talenti: sono suddivisi in più alberi, e ognuno potenzia o cambia l'effetto di incantesimi e abilità. Con i Talenti si può anche modificare il comportamento degli elementi difensivi, trasformando la rotolata in una sorta di teletrasporto in stile Auror e rendendo Protego e Stupeficium ancora più potenti. Ci sono poi le debolezze: determinati tipi di nemici saranno più inclini a subire danni da magie specifiche, e ci saranno avversari umani e goblin che useranno Protego tanto quanto voi.

A tal proposito, le bolle di protezione dei nemici assumeranno colori specifici. Ogni magia è legata a un colore (giallo, rosso e blu), e per abbattere i Protego nemici dovrete lanciare magie appartenenti al colore della bolla che vedrete intorno all'avversario.

Ci sono poi tutte le combinazioni a base di Maledizioni, ovviamente da usare solo nel caso decidiate di impararle. Al movimento e al lancio di magie e di protezioni aggiungeteci anche l'uso di pozioni, piante d'attacco e ovviamente un minimo di gestione del terreno di scontro e del numero (e del tipo) di avversari da combattere. Ah, e poi c'è la Magia Antica: il nostro personaggio è in grado di caricarsi di energia e lanciare delle devastanti magie elementali in grado di spazzare via gli avversari con un solo colpo. Va insomma da sé che, se giocato a livello di difficoltà Normale o Difficile (c'è anche Facile o Storia), la situazione si fa davvero interessante.

Come vi dissi nel precedente articolo però, ci vuole un po' di sospensione dell'incredulità: vedere due maghi del quinto anno non solo tenere testa a orde di maghi oscuri, ma anche prevalere con una certa facilità, dà da pensare. Sì, il protagonista attinge alla Magia Antica, ma ha comunque meno anni di esperienza degli altri. Buona comunque la varietà di nemici, anche se alla lunga il gioco tende a mettervi di fronte a situazioni molto simili tra di loro. Ci sono comunque varie tipologie di maghi oscuri, ognuno specializzato in campi specifici, goblin armati fino ai denti, creature magiche poco inclini al dialogo (ci sono tanti, tanti ragni), armature magiche, giganteschi troll e tanto altro.

C'è anche un timido accenno alle meccaniche stealth. A un certo punto della storia si impara Disillusione, un incantesimo che ci rende "quasi" invisibili e che ci permette di sgattaiolare dietro nemici, professori e prefetti.

Avvicinarsi troppo però ci fa scoprire, e ci sono frangenti della trama che ci obbligheranno ad usare un approccio cauto invece di lanciarsi a bacchette spianate distruggendo tutto e tutti. Le meccaniche in questione però funzionano fino a un certo punto. L'intelligenza artificiale dei nemici è appena abbozzata, e anche stordendo avversari a pochi passi da altri nemici lanciando un Petrificus Totalus appena accennato, non si verrà scoperti in alcun modo. Anche perché i corpi dei nemici spariranno come d'incanto, senza quindi lasciare alcuna traccia del nostro passaggio.

Per quanto riguarda i puzzle ambientali, c'è la strana tendenza ultimamente a fornire più di un aiuto ai giocatori. Il caso più eclatante è stato God of War: Ragnarok, dove Atreus si intrometteva sempre dando suggerimenti anche troppo specifici su come superare gli eventuali ostacoli ambientali. In Hogwarts Legacy si sperimenta qualcosa di molto simile, visto che, in caso di inattività, il protagonista inizia a parlottare tra sé fornendoci chiaramente indizi su cosa fare e come.

Si può comunque ignorare quanto detto e ingegnarsi da soli, e c'è da dire che in alcuni casi quanto ideato da Avalanche è davvero carino e un minimo sfidante. Se quelli della trama principale non sono troppo difficili (tranne alcuni casi che coinvolgono portali che alterano la realtà), ce ne sono alcuni legati a missioni secondarie davvero carini. Si usano, come già accennato, gli incantesimi, sia quelli legati al movimento (Accio, Depulso, Descendo, Flipendo) che distruttivi ed elementali. Sull'esplorazione ci tornerò nella prossima sezione. A questo punto manca un cenno al sistema a livelli, agli equipaggiamenti e alle ricompense.

Svolgendo quest, abbattendo nemici o anche svolgendo obiettivi contenuti in una sorta di diario (La Guida Pratica di Hogwarts), si guadagna esperienza e si sale di livello. Ogni livello garantisce punti salute aggiuntivi e un talento da spendere liberamente. Le magie si apprendono però a scuola (o in situazioni simili) e non salendo di livello.

Il "grind selvaggio" quindi non servirà a molto. L'equipaggiamento permette di migliorare le statistiche di difesa e di attacco, e più avanti nella trama si sbloccano anche potenziamenti univoci che vanno a migliorare resistenze o magie specifiche. Riconoscere gli oggetti più forti è particolarmente facile, e non passerete mai troppo tempo nell'inventario a decidere se usare o meno quello che avete appena trovato. C'è un grosso punto a favore del gioco: anche se trovate un pezzo di equipaggiamento particolarmente potente ma, per qualche motivo, completamente agli antipodi per il vostro stile di vestiario, potete personalizzarne l'aspetto dal menu scegliendo fra quelli di oggetti precedenti o look ottenuti svolgendo quest specifiche. D'altronde siamo maghi, alterare il nostro aspetto è un gioco da ragazzi! Di conseguenza è più facile che si passi del tempo a sperimentare look diversi che a capire qualche capo usare per potenziare le statistiche.

Se insomma le meccaniche di combattimento risultano un minimo originali, visto l'uso continuo di incantesimi a distanza e le combinazioni che è possibile mettere in campo, Hogwarts Legacy non può certo essere definito un titolo innovativo sul fronte delle dinamiche Action RPG. Il sistema di progressione è oltremodo rodato, e funziona proprio perché non esce troppo dai binari. Di fatto però, è la miglior esperienza d'uso della magia e dei duelli mai vista in un titolo dedicato all'universo di Harry Potter. Come già accennato insomma, è quasi meglio definirlo un titolo Action che RPG. Le decisioni intraprese lungo la trama hanno un peso praticamente nullo, e alla fine nei panni del proprio personaggio si gioca di ruolo solo fino a un certo punto. Anche prendere decisioni "malvagie", come tenersi un prezioso cimelio di famiglia o non regalare un oggetto di missione a chi ce lo ha chiesto, non si tradurrà in nulla di particolare, se non una nota nel diario che quasi giustifica la nostra azione.

Il bello è che talvolta anche selezionando la linea di dialogo più rude ciò che viene detto dal personaggio è in realtà più soft e diplomatico.

Persino i talenti, che magari cambiano un po' l'approccio all'uso di certe magie, non permettono poi di personalizzare così tanto lo stile di gioco. C'è poi anche un altro aspetto da evidenziare: Hogwarts Legacy è open world, e alla fine si lascia una discreta libertà al giocatore. Si può decidere l'ordine di alcune missioni, dove andare, quando e cosa fare. Ma alcuni RPG del passato, come banalmente uno Skyrim, offrivano decisamente più libertà. Non potrete iniziare a lanciare maledizioni agli studenti nei corridoi della scuola; non potrete uccidere personaggi per il solo gusto di fare; così come non potrete uscire troppo dai binari della storia per fare quello che vi pare all'infinito.

Contenuti

Hogwarts Legacy è un gioco a dir poco enorme.

Se le meccaniche dell'open world rimangono purtroppo ancorate a stilemi del passato, c'è anche da dire che la varietà e la quantità di location messe in campo è a dir poco vertiginosa. Già di per sé Hogwarts è sufficientemente grande da ospitare un intero videogioco. I fan di Harry Potter si perderanno tra i corridoi della scuola alla ricerca di tutti i segreti sparsi dagli sviluppatori. Ci sono collezionabili, missioni secondarie, passaggi segreti, serrature da scassinare o anche semplicemente location da esplorare e su cui imparare nuovi dettagli leggendo il materiale che si trova. Il tutto si sviluppa su più piani, visto che di fatto il castello è costituito da torri, ponti e sotterranei. Tutte le location rese celebri da film e libri sono lì, al loro posto, rappresentate in modo magistrale e senza risparmiare su dettagli e personalizzazioni. Il tutto è così grande che è stato implementato anche un sistema di viaggio rapido basato sulla Polvere Volante.

Ogni location di un certo rilievo, come può essere un'aula di lezione o una sezione del castello, ha il suo punto di viaggio rapido da sbloccare che può essere raggiunto in qualsiasi momento selezionadolo sulla mappa. C'è un solo problema (si fa per dire): usando la Polvere Volante si rischia di perdersi qualche dettaglio o qualche collezionabile che non solo va ad allungare l'esperienza di gioco, ma che è anche uno dei motivi per cui si dedica il nostro tempo ad un prodotto come Hogwarts Legacy. 

Quando ci si avventura all'esterno, e soprattutto quando si sale per la prima volta a cavallo della nostra fida scopa, si scopre quanto davvero vasto sia il mondo di gioco. Anche solo avvicinandosi alla Foresta Proibita o a Hogsmeade si ha la sensazione di avere un bel po' da esplorare, ma in realtà di location ce ne sono molte, moltissime altre.

Ci sono piccoli borghi, ognuno con la sua scelta di missioni secondarie, negozi e collezionabili, sotterranei, miniere, castelli abbandonati, paludi o anche semplicemente montagne, pianure e laghi dove scovare animali magici e ingredienti per le pozioni. Ripeto, non c'è nulla di particolarmente innovativo, e i difetti non mancano (come la mancanza di esplorazione sottomarina), ma il lavoro svolto per la creazione e la riproduzione del Mondo Magico è a dir poco encomiabile.

La già citata Guida Pratica di Hogwarts ci permette di tenere traccia di tutti i progressi legati anche all'esplorazione. Grazie anche alla trama principale si scopriranno varie attività secondarie, come le Prove di Merlino, che vanno scovate girando per il mondo di gioco. E di queste attività ce ne sono diverse, per la gioia dei completisti o per chi vuole qualche altra scusa per continuare ad esplorare e giocare. I premi per chi si spinge a completare tutte queste attività riguardano sia potenziamenti del personaggio (più riserve di potere per la Magia Antica, ampliamento dell'inventario e simili), sia nuovi aspetti con cui personalizzare il nostro personaggio.

Ma probabilmente la cosa che più interessa i fan del genere riguarda la qualità delle missioni secondarie. Per cominciare, Avalanche ha fatto sì che il giocatore sia obbligato a dedicarsi ad alcune attività secondarie, sia per sbloccare cose utili ai fini della trama, sia per dare la sensazione del tempo che passa e del proseguo dell'anno scolastico. Alcune missioni secondarie sono di fatto obbligatorie per sbloccare il proseguo della storia, e di conseguenza è anche difficile definirle "secondarie". In questa tipologia ricadono tutti i rami narrativi che riguardano i rapporti con altri studenti, come tutta la storyline legata a Sebastian dei Serpeverde. Proprio questa serie di missioni ci porterà di fronte al dilemma etico dell'utilizzo delle Maledizioni senza perdono. Le imparerete facendovi tentare dalle arti oscure, o preferite mantenere una linea di condotta esemplare? D'altronde persino gli Auror sono stati autorizzati ad usarle durante un periodo in cui l'oscurità stava prendendo il sopravvento.

Le vere missioni secondarie, quelle non connesse a personaggi chiave della trama, sono di stampo classico: trova l'oggetto, salva il bambino, scaccia i maghi oscuri. Alcune però sono sufficientemente intriganti, tanto da portarci in location che altrimenti avremmo ignorato e vivere esperienze di gioco davvero carine. Se quindi non brillano per scrittura o per interpretazione dei personaggi, che, come già accennato, non sono poi così espressivi, costituiscono un'ottima scusa per esplorare e imparare cose nuove sul Mondo Magico. Anzi, soprattutto quelle presenti dentro Hogwarts sembrano pensate apposta per i fan della saga, fan che probabilmente non vedranno l'ora di perdersi per i corridoi della scuola a caccia di segreti e di attività piuttosto che di correre dietro alla trama principale.

Come già accennato, buona parte dell'esplorazione al di fuori di Hogwarts si basa sull'uso della scopa (o di creature alate). Vale lo stesso discorso della Polvere Volante: volando rischiate di perdervi dettagli, combattimenti e quant'altro.

C'è però da dire che l'area di gioco è così estesa che per spostarvi in location non ancora sbloccate si rende necessario il volo, anche solo per non rendere davvero infinito il viaggio. Comunque, scope, ippogrifi e simili servono solamente a spostarsi rapidamente: non vi aspettate duelli aerei o grosse missioni legate alle abilità aeree, se non una serie di sfide a tempo di cui alcuni giocatori farebbero volentieri a meno. È un peccato, perché alla fine il sistema di "guida" delle scope è ben implementato, e qualche duello aereo in stile "Battaglia dei Sette Potter" non avrebbe guastato.

Ad ampliare ulteriormente quanto offerto dal mondo di gioco c'è anche la Stanza delle Necessità. La si sblocca grazie al proseguo della trama, garantendoci l'accesso libero alle sue potenzialità per permetterci di sviluppare una sorta di base operativa. Oltre a poter essere arredata e decorata a nostro gusto, cambiando sia elementi di arredo sia atmosfera generale di tutta la stanza, ci permetterà di costruire tavoli da lavoro per sviluppare piante, pozioni e potenziamenti per abiti, in perfetto stile Insediamento di Fallout 4.

Sempre nella Stanza delle Necessità a un certo punto si sbloccherà la serra per gli animali magici. Sulla falsariga di un novello Newton Scamander, potremo aggirarci per il mondo di gioco e "catturare" creature magiche con un'apposita borsa aspirante per trarli in salvo dai bracconieri. Gli animali, se accuditi dentro le serre all'interno della Stanza delle Necessità, ci garantiranno reagenti da usare per potenziare gli equipaggiamenti. C'è quindi una serie di scuse aggiuntive per esplorare il mondo di gioco e compiere missioni secondarie: trovare animali magici nuovi e anche scovare arredamenti e migliorie da applicare alla propria "base operativa".

I contenuti insomma non mancano, e la longevità del titolo è a dir poco ottima. Certo, c'è chi lo finirà in una ventina di ore, ma in tal caso non ci si è goduti davvero tutto ciò che Hogwarts Legacy ha da offrire. E c'è anche una sorta di "endgame": dopo aver portato a termine la trama, dovrete completare la vostra Guida Pratica e raggiungere il livello 35 di esperienza.

Solo così sbloccherete la Coppa delle Case e il banchetto finale che si tiene a Hogwarts alla fine dell'anno scolastico.

Se lo comprate con l'intenzione di affrontare solo ed unicamente la storia principale, probabilmente non rientrate nel target di utenza a cui il gioco di Avalanche mirava. 

Grafica e sonoro

È palese che ci si trovi di fronte ad un titolo mid-gen. Il comparto grafico di Hogwarts Legacy sa essere molto evocativo, come dimostrano anche tanti degli screenshot che vi ho proposto in questa recensione. Ma la grafica non è certo next-gen, e spesso mostra il fianco facendo intravedere difetti e problematiche. Gli interni (e gli esterni) del castello sono quasi impeccabili, ma all'esterno si nota spesso qualche problematica in più. La distanza di rendering è scarsa, e non è così insolito trovarsi di fronte a fenomeni di pop-up. Anche alcune texture sembrano a bassa definizione, e ci sono fenomeni di compenetrazione poligonale dovuti anche agli abiti che indossano i personaggi.

Mentre si vola sulla scopa il gioco simula l'effetto di velocità riducendo la qualità visiva di ciò che ci circonda, probabilmente anche per ridurre il carico di lavoro gargantuesco che c'è sulla GPU.

Anche l'esplorazione del castello non è del tutto continuativa: talvolta si rimane bloccati ad aspettare il caricamento del mondo di gioco di fronte ad una porta che sembra bloccata. Si nota in realtà che sulla porta stessa c'è un segnalino di caricamento che fa intendere che il gioco non ha ancora caricato la sezione successiva. Questa "interruzione" del mondo di gioco la si nota anche entrando in dungeon o in altre location specifiche. I caricamenti sono rapidi, ma ci sono comunque interruzioni e altri espedienti usati per mascherare i caricamenti. Il sistema di illuminazione prevede anche l'uso del Ray Tracing, ed in effetti attivandolo si nota una differenza talvolta abissale nella gestione delle luci e delle ombre, a patto però di sacrificare il frame rate.

A tal proposito, la versione che ho avuto modo di provare in questi giorni è quella dedicata a PS5.

Ci sono, almeno su console, vari preset grafici con cui giocare: 

  • Fidelity: una modalità di rendering ad alta fedeltà che predilige la risoluzione e la qualità grafica
  • Fidelity con Ray Tracing: come sopra ma con l'ausilio del Ray Tracing
  • Performance: una modalità con frame rate elevato che predilige le prestazioni
  • Balanced: una modalità di rendering che mira all'equilibrio tra risoluzione, grafica, qualità e prestazioni
  • HFR Performance: una modalità a frame rate ultra elevato che predilige le prestazioni.

Ottimo che ci sia più scelta, ma ho preferito affrontare il tutto in modalità Performance proprio per non dover affrontare un gioco di azione a 30 fps, cosa che chi deciderà di giocarci su PS4, Xbox One e Nintendo Switch dovrà fare per forza. Il problema è che stavolta la differenza tra un Fidelity con Ray Tracing e un Performance si vede eccome.

Usate la gallery seguente per vedere le differenze: nello scatto a Hogsmeade si nota una maggior definizione del personaggio e anche come cambia la luce sulla finestra, i riflessi e la gestione delle ombre. Nello scatto nella sala comune c'è invece una differenza sostanziale nella perdita di dettaglio che c'è nella modalità Performance. Non vedo l'ora di testarlo anche su PC, ma è molto probabile che per riprodurlo al massimo delle sue possibilità serva davvero hardware di altissimo livello.

Il fatto comunque che non ci si trovi di fronte agli ultimi ritrovati tecnologici in fatto di grafica non significa che Hogwarts Legacy sia un titolo brutto da vedere. Tutt'altro: come già detto, il gioco di Avalanche sa essere incredibilmente evocativo, e vi soffermerete più di una volta ad ammirare la cura nel dettaglio e alcune location davvero memorabili. A mutare il mondo di gioco e le atmosfere concorrono anche le stagioni.

L'autunno lascia spazio a colori più caldi, mentre l'inverno è caratterizzato da neve e scarsità di sole. Ci sono anche condizioni atmosferiche variabili e ciclo giorno/notte a rendere il tutto più immersivo. Buoni i modelli dei personaggi e anche le animazioni durante i combattimenti, anche se la parte di animazione che riguarda le espressioni dei personaggi non ha avuto quella cura che troveremmo in altre produzioni tripla A.

Ottimo il comparto sonoro. Il gioco non solo è completamente tradotto in italiano, ma è anche interamente doppiato da professionisti italiani. Una piccola parentesi a proposito della traduzione: sono piuttosto convinto che chi si è occupato della traduzione abbia voluto inserire qualche easter egg qua e là. Ve ne lascio un paio qui di seguito.

Tornando al sonoro, il doppiaggio e, soprattutto, la scelta delle voci italiane è azzeccata. Visti anche i tanti dialoghi e le linee da tradurre e doppiare c'è da fare i complimenti a Warner Bros.

per aver voluto investire sul nostro mercato: non tutte le software house decidono così, e il doppiaggio è sempre più raro. La colonna sonora è costituita da brani di musica strumentale di stampo classico, perfetta per il raggiungimento dell'atmosfera magica che permea tutto il gioco. La musica è utilizzata anche per dare enfasi a momenti specifici del gioco, o anche solo per dare un tocco in più a location ed eventi non necessariamente legati al combattimento.

Prezzi e acquisto

Il prezzo di Hogwarts Legacy su console next-gen ammonta a 74,99€ per l'edizione base e a 99,99€ per l'edizione Deluxe. Quest'ultima è quella da acquistare nel caso si voglia giocare dal 7 febbraio (invece che dal 10) e nel caso si voglia mettere le mani su qualche extra. Occhio che la versione PlayStation ha una missione in più ambientata a Hogsmeade. Su PC invece il prezzo è come di consueto inferiore: 59,99€ per la versione base e 69,99€ per quella deluxe.

Recensione Hogwarts Legacy - Screenshot PS5

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Hogwarts Legacy

Hogwarts Legacy non è un nuovo Cyberpunk 2077, e i fan di Harry Potter che hanno dato fiducia al gioco anche prima del suo arrivo sugli scaffali troveranno pane per i loro denti. Proprio loro difficilmente rimarranno delusi da quanto offerto dal gioco. È pur vero che la vita scolastica, che a mio avviso poteva (e doveva) essere una delle parti centrali del gioco, è appena accennata. Come se non bastasse non ci sono meccaniche ruolistiche tali da modificare l'esperienza a seconda delle nostre scelte e del comportamento che decidiamo di tenere. Persino i talenti e gli incantesimi non sono poi così stratificati da rendere in qualche modo personalizzabile lo stile di gioco. Ciò nonostante l'esperienza messa in campo da Avalanche ci permette di vivere il Mondo Magico come mai prima d'ora. E anzi, è quasi palese che questo non sia altro che il primo passo nella direzione di una serie di videogiochi duratura e in grado di vendere milioni e milioni di copie. Certo è che se non siete particolarmente fan dell'universo nato dalla penna della Rowling, Hogwarts Legacy vi offrirà un'esperienza complessiva che non offre né particolari novità né tanto meno grossi guizzi creativi nella scrittura e nella narrazione.

Sommario

Premessa e storia 8

Giocabilità 8.5

Contenuti 9

Grafica e sonoro 8

Voto finale

Hogwarts Legacy

Pro

  • Mondo di gioco enorme e pieno di attività principali e secondarie
  • Sistema di combattimento
  • Fedeltà al materiale originale ulteriormente arricchito da nuovi dettagli, storie e personaggi
  • Nel complesso la miglior esperienza offerta da un gioco dedicato ad Harry Potter

Contro

  • Vita scolastica appena accennata
  • Non c'è un sistema che tiene conto delle scelte morali
  • Meccaniche ruolistiche non troppo approfondite
  • Comparto grafico mid-gen non sempre al top

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.
Mostra i commenti