Recensione Immortals Fenyx Rising: una simpatica mitologia (foto e video)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Si chiamava Gods & Monsters, ma poi è diventato Immortals Fenyx Rising. Sembrava molto The Legend of Zelda: Breath of the Wild e di fatto lo ricorda ancora tantissimo. Deve troppo a Nintendo o è una boccata d'aria fresca? Ecco la recensione della versione PS5, ma trovate anche le nostre impressioni dell'edizione Stadia in un apposito paragrafo.

PRO

  • Visivamente piacevole
  • Narrazione deliziosa
  • Pulito e ricco di cose da fare

CONTRO

  • Indubbiamente derivativo
  • Alcuni enigmi poco riusciti
  • Problemi di ritmo

Editore Ubisoft
Sviluppatore Ubisoft Quebec
Piattaforme PS5, Xbox Series X|S, PS4, Xbox One, PC Windows, Switch, Stadia
Versiona provata PS5, Stadia
Genere Avventura Dinamica
Modalità di gioco Singolo giocatore
Lingua Completamente in Italiano

Premessa

Immortals Fenyx Rising è una nuova proprietà intellettuale di Ubisoft, azienda nota per produrre perlopiù ennesimi capitoli di saghe ben radicate nell’immaginario. Premiamo dunque non solo la volontà di sperimentare, ma anche e soprattutto quella di fornire un videogioco dal forte carisma: prende la mitologia greca e la racconta a modo suo con un piglio umoristico.

Sullo sfondo della narrazione, vi sono Prometeo e Zeus che spiegano le gesta di Fenyx, l'eroe del quale vestirete i panni e di cui è possibile personalizzare il sesso e al più una manciata di modifiche estetiche. Uno cerca di raccontare la storia al meglio delle sue possibilità, mentre l'altro, Zeus, si diverte a modificare lo scorrere degli eventi, a rimembrare avventure passate, ad aggiungere dettagli irrilevanti, creando situazioni comiche azzeccate che strizzano l’occhio all’umorismo britannico à-la-Monty Python. Il tutto si configura come un viaggio tra i miti e le leggende più note, in un'escursione, alla ricerca del malvagio e potente Tifone, che farà la gioia di chi ama la mitologia.

Giocabilità

Ci si ritrova davanti ad un videogioco a mondo aperto dall’impostazione sì, classica, ma molto influenzata da The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Vi è un focus marcato sulle fasi di salto e sugli enigmi, senza sacrificare (seppur abbiano un ruolo minore) i combattimenti e l’esplorazione, lasciando da parte le variabili ruolistiche preponderanti degli ultimi titoli di Ubisoft: non a caso, sono assenti punti esperienza e livello, e non vi è bottino da reperire dai mostri, eccetto delle gemme per potenziare la dotazione (e sì, le armi non si spaccano!).

I sacrari diventano le cripte del Tartaro, cioè sotterranei nei quali si affrontano degli enigmi in sequenza utilizzando i poteri che si sbloccano durante l’avventura. Si posizionano rocce e casse per attivare interruttori, si utilizza una sorta di telecinesi per spostare oggetti, si salta, si evitano trappole e si risolvono puzzle di ogni natura, palesemente ispirati sempre al capolavoro su Nintendo Switch.

Immortals Fenyx Rising integra però una struttura pulita. Non abbonda di missioni secondarie identiche né di troppi oggetti da raccogliere, tutto sembra essere stato calibrato affinché risulti chiaro ed immediato, più vicino al profilo di Assassin's Creed Origins, che Odyssey o Valhalla.

Il mondo, cioè l'Isola d’Oro, ribolle di punti d'interesse il cui completamento dona risorse e reagenti per potenziare armi, armature e la quantità di frecce e pozioni trasportabili. La crescita del personaggio non è pigramente numerica, anzi, ricorda i Metroidvania o, ancora meglio, gli open world trasversali.

L'esplorazione avviene tramite un sistema di movimento che include la possibilità di volare, montare a cavallo e scalare qualsiasi parete, una regola che deve sottostare al valore di stamina, potenziabile nel tempo. I combattimenti invece sono velocissimi, reattivi, non sono schiavi delle animazioni e prevedono una componente di tempismo, con deviazioni e schivate perfette che rallentano il tempo. Non consentono altri approcci oltre a quello aggressivo in puro stile gioco d'azione.

Tecnologia

Malgrado la voglia di uscire un pelino fuori dagli schemi quantomeno nello spirito della narrativa, Immortals Fenyx Rising non presenta particolari meraviglie tecnologiche o innovazioni, e anzi, sa tremendamente di già visto da qualunque lato lo si guardi, specie se avete masticato molti open world, perché la stragrande maggior parte delle idee provengono da lì. Persino certe animazioni, irriverenti, ricordano l'esagerazione di Yakuza, per farvi capire quanto questo titolo debba molto ad altri lavori.

Solo qualche enigma in effetti accenna un sorriso di sorpresa, soprattutto quelli che coinvolgono la fisica. Il supporto al Dualsense è poi lieve, con una tensione leggermente marcata quando si tende l'arco e poco più. Le schermate di caricamento invece sono ridotte al minimo sindacale (circa 7 secondi di attesa quando si utilizza il viaggio veloce), ma è ormai la prassi della nuova generazione.

Attrazione

In virtù del suo essere molto derivativo, l’ultimo lavoro di Ubisoft perde attrattiva col passare delle ore, perché vengono recuperate costantemente meccaniche e idee estrapolate da tanti altri titoli, in special modo negli enigmi, annacquando così l'escursione.

Alcuni sono poco riusciti e meccanici, eccessivamente incentrati sul posizionamento di oggetti su piedistalli, e rallentano un'avventura molto longeva dal ritmo però incostante. È apprezzabile, tuttavia, la cura con la quale è stato costruito il mondo, il voler renderlo non troppo quantitativo e addensando le aree con attività coerenti con la mitologia.

Grafica

Nonostante sia spinto da uno stile semplice, dalla ridotta mole poligonale, Immortals Fenyx Rising è piacevolissimo da vedere in azione su PS5; risulta pulito, coloratissimo e ben confezionato. Vi sono due modalità grafiche, una migliora le prestazioni (60 FPS), l’altra dà priorità alla risoluzione e al dettaglio grafico. Abbiamo preferito la prima, anche perché riesce a mantenere un'ottima fluidità e una notevole linea d’orizzonte che dà concretezza all’universo, tanto è vero che si possono scorgere elementi lontani, senza sopprimere la fedeltà estetica. Peccato per l'espressività dei volti poco soddisfacente, la quale purtroppo rende le sequenze animate meno vivaci di quello che dovrebbero essere.

Sonoro

Il comparto sonoro fa il suo senza particolari acuti, sia nell’effettistica, sia nelle musiche, che fanno d'accompagnamento. Ciò detto, il lavoro condotto sul doppiaggio in italiano è buono, con voci azzeccate e alcune poco note del settore, ma allo stesso modo competenti e in grado di dare energia e carattere ai personaggi. Alle volte recitano battute in modo eccessivo, con toni sbagliati, diversi da ciò che richiede la scena, ma è un problema sul groppone di varie produzioni Ubisoft e non solo.

Prezzo

Immortals Fenyx Rising arriva nei negozi digitali e fisici a 69,99€ (su Epic Games Store a 59,99€) con un pass stagionale a 39,99€ e acquisti in-app totalmente secondari, per mezzo dei quali è possibile sbloccare dei costumi splendidi ma costosi. Il gioco in versione standard lo si può già recuperare a costi inferiori su Amazon: del resto, è risaputo che i titoli Ubisoft tendono a crollare di prezzo in fretta. La versione per PS4/Xbox One include gratuitamente quella PS5/Xbox Series X, con tanto di possibilità di trasferimento del salvataggio grazie al servizio in cloud della società francese.

Come anticipato, l'offerta trabocca di contenuti e richiede almeno 35 ore per essere portata a termine. Vi è anche una sorta di generatore di compiti secondari giornalieri e settimanali, attraverso i quali potrete ottenere delle monete-evento per acquisire cavalcature speciali e personalizzazioni estetiche esclusive. È però assente una componente online.

Prova su Stadia

Immortals Fenyx Rising è un titolo perfetto per Stadia. Non solo gira bene e senza particolari bug da segnalare, ma visivamente è anche il prototipo del gioco ideale per la piattaforma di Google. Sì perché la sua grafica cartoonesca e dal forte contrasto si adatta benissimo alla compressione dello streaming, risentendone pochissimo ed esibendo sempre un'ottima resa dei colori, senza aberrazioni ed artefatti evidenti.

In Full HD il traffico medio è di circa 4,65 GB l'ora, mentre la richiesta di banda istantanea arriva al massimo intorno ai 25 Mbit/secondo, anche se il consumo istantaneo varia moltissimo. In ogni caso con una 30 mega ci starete precisi precisi, e per questo motivo consiglio sempre connessioni superiori, anche per giocare in Full HD.

Noi ci abbiamo giocato con una fibra FTTH, riscontrando una perdita di frame davvero irrisoria, nell'ordine dei 10 fotogrammi persi ogni ora e mezzo di gioco.

Il video qui sotto vi darà un piccolo esempio di quanto il gioco giri bene. Tenete conto poi che si tratta di uno screen recording eseguito con Xbox Game Bar di Windows (non il migliore degli strumenti, ma altri ci davano problemi), e successivamente caricato e quindi ricompresso da YouTube: state quindi guardando una versione visivamente peggiore di quella che vedevamo noi in gioco, ed anche così il titolo è estremamente godibile.

Trovate Immortals Fenyx Rising sullo store di Stadia al prezzo di 69,99€.

Immagini

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Giudizio Finale

Immortals Fenyx Rising

Immortals Fenyx Rising è una piccola sorpresa. Ubisoft si cimenta con una narrazione finalmente carismatica in un videogioco però molto derivativo, che deve tanto a The Legend of Zelda: Breath of the Wild e al canovaccio dei classici mondi aperti, con diverse soluzioni prese qua e là che sanno di già visto. La somma degli elementi, tuttavia, forma un’avventura godibile, irresistibile per gli amanti del genere e per chi ama anche solo un po’ la mitologia greca.

Sommario

Premessa 9

Giocabilità 8

Tecnologia 6.5

Attrazione 7

Grafica 8

Sonoro 7

Prezzo 7

Voto finale

Immortals Fenyx Rising

Pro

  • Visivamente piacevole
  • Narrazione deliziosa
  • Pulito e ricco di cose da fare

Contro

  • Indubbiamente derivativo
  • Alcuni enigmi poco riusciti
  • Problemi di ritmo

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri Da oltre 10 anni scrive sulle pagine del network di SmartWorld. Adora la tecnologia come Winnie The Pooh con il miele. Ama scrivere di videogiochi e si occupa di info-commerce, ed è anche particolarmente bello. Almeno, così dice sua madre.
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