Recensione Logitech G Aurora Collection: una incredibile tripletta di prodotti

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Tech Master
Recensione Logitech G Aurora Collection: una incredibile tripletta di prodotti

Cuffie, mouse e tastiera meccanica senza fili

Le sigle che li caratterizzano probabilmente non vi diranno nulla (G705, G715, G735), ma ciò nonostante potreste aver sentito parlare della cosidetta Aurora Collection di Logitech, una collezione di dispositivi inediti caratterizzati da un design a dir poco distintivo. A primo acchito verrebbe da pensare che Logitech abbia puntato tutto sull'estetica. La realtà dei fatti però è ben diversa: ogni prodotto della Aurora Collection è caratterizzato anche da specifiche tecniche e performance al top. Scopriamo quindi insieme di che pasta sono fatti, con un approfondimento per ciascuno dei tre dispositivi.

PRO

  • Design e colori diversi dal solito
  • Personalizzabili con tanti accessori extra
  • Performance al top

CONTRO

  • Prezzo elevato
  • Autonomia sottotono
  • Compatibilità LIGHTSPEED limitata

Logitech G G705 mouse gaming wireless

Iniziamo dal meno sorprendente dei tre dispositivi Logitech Aurora Collection. E dico meno sorprendente principalmente per due motivi: il prezzo a cui viene proposto e la qualità altissima che caratterizza altri mouse di casa Logitech. Bisogna però fare una premessa: G705 nasce per un'utenza prevalentemente femminile, e non lo dico io, lo dice Logitech. Basta aprire la pagina ufficiale del mouse per capirlo. Le forme e le dimensioni sono ottimizzate per mani piccole, e il design e i colori tendono appunto ad avere appeal su un pubblico stufo di avere accessori tutti di colore nero. E badate bene, ciò rende onore a Logitech: mouse gaming top di gamma di dimensioni contenute non ce ne sono molti in circolazione!

Spulciamo un po' di caratteristiche visto che ci siamo. Il mouse è leggero, 85 grammi, ma non così leggero. Ci sono mouse ben più grandi che pesano anche 20 grammi meno.

Le dimensioni, come accennato, sono estremamente compatte: 105,8 x 68,1 x 39,4 mm. Giusto come paragone, il G502X è lungo 3 centimetri in più. Questo d'altro canto è più alto: ha infatti il dorso rialzato, per favorire una presa più comoda con le dita che vanno a scendere verso i pulsanti. La sezione che ospita il logo G di Logitech G colore argento è in realtà uno sportellino dove nascondere il ricevitore wireless con tecnologia LIGHTSPEED. Intorno allo sportellino si nota una striscia LED RGB caratterizzata da colori pastello perfettamente intonati con il design e i colori del mouse.

I due tasti principali sono abbastanza corti, anche perché le dimensioni sono quelle che sono. Tutta la loro superficie è premibile, il che permette anche una eventuale presa ad artiglio. La rotellina è gommata e il feedback è buono, sia in rotazione che in pressione. Non emette rumore in nessuno dei due casi.

Subito sotto troviamo un classico pulsante per ciclare tra i DPI. A tal proposito, il sensore si ferma purtroppo a 8.200 DPI (minimo 100 DPI), ed è possibile variare il valore di riferimento con scatti di 50 in 50 DPI. La frequenza di aggiornamento è a 1.000 Hz, esattamente come il G502X. In questo campo la concorrenza fa meglio di Logitech. Sul fianco sinistro, oltre ad una nicchia comodissima per il pollice, ci sono anche due pulsanti programmabili. Non si premono per errore, il che è un bene, e sono caratterizzati da un feedback cliccoso. Sono piccoli, molto piccoli, e di conseguenza adatti al pubblico a cui si rivolge il mouse in questione. 

In totale quindi ci sono sei pulsanti programmabili, e vi servirà ovviamente G Hub per accedere a queste funzionalità. Il software di Logitech G mantiene intatta la sua (elegante) interfaccia oramai da anni, e nel caso del G705 vi permette di mettere mano ai medesimi parametri di sempre: sensibilità DPI, con 3 preset da ciclare tramite l'apposito pulsante sotto la rotella del mouse, assegnazioni, che permette di riprogrammare i 6 tasti del mouse con comandi, tasti, azioni, macro e persino effetti vocali da applicare al vostro microfono, e LIGHTSYNC, il tab che permette di regolare i colori della striscia LED.

Tre le modalità d'uso: cablato, grazie al cavo USB in dotazione in gomma (di buona qualità), wireless con il dongle LIGHTSPEED (la rodata tecnologia Logitech) o Bluetooth. La batteria integrata garantisce 40 ore di gioco con illuminazione RGB sempre accesa e ovviamente qualcosa in più con illuminazione spenta. Il fatto però di poterci giocare anche in fase di ricarica fa sì che l'autonomia non sia poi questo grande problema. Il mouse usa una porta USB-C oramai presente anche su tutti gli smartphone, e di conseguenza in quasi tutte le scrivanie c'è sempre un cavo USB volante per ricaricare al volo i propri dispositivi. Comunque da G Hub potete vedere una stima delle ore rimanenti, in modo da non rimanere a secco nei momenti più importanti. Un cenno anche al retro, che include due giganteschi piedini che gli garantiscono un'ottima scorrevolezza su praticamente tutte le superfici.

Sulla carta non gli manca quasi nulla, se non forse un sensore un po' più preciso ed evoluto ed una frequenza di aggiornamento maggiore. Come già accennato, il fatto di condensare tutte queste caratteristiche in un corpo così piccolo è un plus di non poco conto. Ciò però esclude dai giochi non solo utenti con mani grandi, ma anche con mani di dimensioni medie come le mie. Non è inutilizzabile, ma è più scomodo di altri mouse. Il prezzo poi, come accennato, è alto: si parla di 119€. Spendendo meno della metà vi portate a casa un G305 LIGHTSPEED di colore bianco con sensore migliore, e con un investimento di poco maggiore addirittura un G PRO X SUPERLIGHT bianco con sensore HERO 25K, probabilmente uno dei migliori mouse gaming che ho mai avuto modo di provare. Però è anche questo il bello di Logitech: che ci sono mouse per tutti i gusti, e la gamma di modelli non viene rinnovata con la stessa frequenza di altri marchi.

Segnalo però che su Amazon si trova già ad un prezzo un po' più umano di quello di listino.

Logitech G G715 tastiera meccanica

Era il prodotto fra i tre che mi preoccupava di più. Perché? Perché ultimamente ho avuto modo di provare e recensire un sacco di tastiere meccaniche, e i produttori occidentali, rispetto a quelli orientali, sono rimasti per certi versi un po' indietro. Fortuna che mi sono dovuto ricredere. Logitech G G715 è una tastiera meccanica TKL composta da 87 tasti. Il layout del modello in questione è un ISO UK, dotato quindi del tasto invio classico che ritroviamo anche nel layout italiano. I simboli però sono in posizioni diverse, e non presenti le lettere accentate. Come al solito è sufficiente tenere il layout di sistema impostato sull'italiano, ma se guardate molto la tastiera mentre scrivete potrebbe essere un problema. Però è da tempo oramai che Logitech G (la divisione gaming quindi) non sforna più tastiere con il layout ITA, ed è già tanto riuscire a trovare prodotti del genere con il formato ISO.

Anche in questo caso il look strizza l'occhio a chi cerca qualcosa di alternativo e di più allegro del solito. A sottointenderlo è anche il graditissimo poggiapolsi incluso in confezione a forma di nuvola. Sarà poi una TKL, priva quindi del tastierino numerico, ma non si fa mancare nulla in quanto a tasti extra. In alto a destra troviamo un potenziometro retro-illuminato a cilindro. Proseguendo verso sinistra troviamo anche 4 pulsanti, sempre retro-illuminati, per la gestione dei contenuti multimediali, due LED di stato per Caps Lock e stato batteria e altri tre pulsanti anch'essi retro-illuminati utili a spegnere o accendere la retro-illuminazione, passare alla modalità gaming o ciclare tra i dispositivi connessi.

Ma se siete qui perché interessati alle specifiche della tastiera meccanica in questione, vi chiederete probabilmente quali switch monta e quali caratteristiche sono assimilabili a quelle dei modelli "custom". Nel modello da me testato ci sono switch marroni di tipo tattile.

Guardandoli da vicino si nota la scritta "Long Hua": con una rapida ricerca si trovano gli switch Kailh Long Hua Brown, che dovrebbero essere proprio quelli in dotazione alla G715. Si tratta di switch tattili dotati di una forza di attuazione di 50 gf, di una forza di ritorno di 60 gf, di una distanza di attuazione di 2 mm e di una corsa totale di 4 mm. Il feedback, sia a livello "tattile" che sonoro, è quello classico degli switch marroni. Si presta bene alla scrittura e anche al gaming, e nel caso non vi piacessero gli switch di questo tipo è possibile virare su quelli lineari rossi. Attenzione: la tastiera non è hot-swappable, e di conseguenza gli switch non possono essere sostituiti. A sorprendere, più delle performance, sono le sonorità della tastiera. Logitech non ha diffuso schemi costruttivi, e di conseguenza senza smontarla del tutto è difficile capire se ci sono o meno soluzioni fonoassorbenti nella scocca.

Il suono però è sufficientemente gradevole, e non suona a vuoto o troppo metallico come altri modelli gaming che ho avuto modo di provare di recente. Lo stabilizzatore della barra spaziatrice non è al top, visto che il suono cambia gradualmente premendo dal centro verso i lati, ma tutto sommato è meno "grezzo" del previsto.

Ottimi i tasti: sono realizzati in plastica PBT, la più resistente in circolazione quindi, e ciò nonostante sono anche shine-through. Rimuovendone uno si nota come siano composti da due sezioni: una, quella principale, in PBT, e una trasparente innestata sul fondo che riempie il foro della lettera facendo sì che passi la luce della retro-illuminazione. Gli switch comunque sono MX classici con stelo a croce, e di conseguenza potete anche decidere di cambiare completamente aspetto alla tastiera con un set di tasti alternativo. A tal proposito, uno dei grossi punti di forza di questa G715 risiede proprio nella personalizzazione.

Già di suo Logitech vende set di tasti alternativi di colore rosa o verde lime, sempre in PBT e sempre shine-through, ad un prezzo niente male (circa 40€). Inoltre si può anche sostituire la piastra superiore (così la chiama Logitech), ovvero la sezione superiore che circonda i tasti. La sezione può essere sollevata con facilità grazie ad un sistema basato su magneti, e anche questa è disponibile nelle colorazioni rosa e verde lime. Una soluzione carina per cambiare un po' i connotati alla tastiera ed eventualmente tornare indietro senza dover smontare tutto.

Sempre a proposito dei tasti, il profilo è un classico OEM, caratterizzato da linee geometriche praticamente identiche al profilo Cherry ma da un'altezza media più alta. Sul retro, oltre a vari piedini gommati che garantiscono un discreto grip al tutto, troviamo anche due rialzi per inclinare la tastiera a 4 o 8°. Nella gallery seguente il profilo OEM e le altre due altezze a cui è possibile impostare la G715 di Logitech.

Come avrete probabilmente notato dalle immagini precedenti, oltre alla retro-illuminazione dei tasti è presente anche una striscia LED che segue quasi tutto il perimetro della tastiera. Una caratteristica puramente estetica, che comunque non ci sta così male su un modello del genere. Sempre a livello estetico si apprezzano anche le linee morbide che caratterizzano tutta la scocca: non ci sono spigoli vivi, è tutto curvo e addolcito. E a livello di connettività? Può ovviamente essere usata via cavo; alternativamente ci si può appoggiare al ricevitore LIGHTSPEED per usarla senza fili, sfruttando volendo lo stesso ricevitore del mouse G705 (un dongle basta per entrambi) o alla connettività Bluetooth integrata. E a livello di autonomia? Un po' sottotono a dirla tutta: si parla di 25 ore di autonomia con i LED accesi, un po' pochi. Spegnendo i LED, anche grazie all'apposito tasto in alto a sinistra, si guadagna ovviamente qualche ora in più.

Il fatto però che ci sia una striscia LEd aggiuntiva e tasti extra retro-illuminati non aiuta sicuramente. Approfitto per riportare anche dimensioni e peso: 370,6 x 157 x 37,2 mm per 976 grammi di peso. Non è così compatta e nemmeno così leggera, ma non è un problema.

Sulla carta tanta roba, e anche le performance non sono affatto male. In digitazione se la cava benissimo, e anche nel gaming si difende benissimo. A tal proposito, è d'obbligo un cenno a G Hub. Dal software è possibile riprogrammare praticamente tutta la tastiera, facendo anche affidamento al tasto FN che permette programmazioni doppie per i tasti, e anche creare pattern di retro-illuminazione completamente personalizzati. Da non sottovalutare poi la modalità Gaming che permette di disattivare tasti specifici in modo da non premerli per errore.

Tutto molto bello, ma si sa, la qualità si paga anche. Il modello descritto finora viene a costare 229€ di listino, un po' meno su Amazon grazie ai classici sconti con cui spesso si recuperano accessori del genere.

Nel caso non foste interessati alle funzionalità "senza fili" si passa al modello cablato, denominato G713, che di listino viene a costare 189€. Non poco, ma le tastiere meccaniche di qualità costano care.

Logitech G G735 cuffie gaming

Le G735 sono a mani basse tra le migliori cuffie gaming che ho avuto modo di provare di recente. Le ASTRO A30, sempre di Logitech e sempre uscite quest'anno, sono sicuramente degne rivali, ma questo nuovo paio appartenente alla collezione Aurora hanno forse qualcosa in più che me le fa preferire alle A30.

Diamo come prima cosa uno sguardo alle caratteristiche tecniche salienti:

  • Peso: 273 grammi
  • Driver: 40 mm
  • Portata: 20 metri (con LIGHTSPEED e Bluetooth)
  • Risposta in frequenza: da 20 Hz a 20 kHz
  • Impedenza: 38 ohm (passivo)
  • Audio spaziale: Dolby Atmos e Windows Sonic compatibile, DTS Headphone X
  • Connettività: LIGHTSPEED, Bluetooth, aux 3,5 mm
  • Batteria: fino a 16 ore con LED accesi e volume 50%, fino a 56 ore con LED spenti e volume 50%
  • Microfono:
    • Rilevamento: cardioide (unidirezionale)
    • Risposta in frequenza: (100 Hz - 10 kHz)

Attenendosi alla scheda tecnica ci troviamo di fronte ad un hardware piuttosto classico.

Driver del genere, di stessa dimensione e risposta in frequenza, si ritrovano su tanti modelli (comprese le già citate A30). Ciò nonostante le G735 suonano da Dio, e questo anche senza mettere mano ai parametri d'uso da G Hub. Il suono è corposo, con bassi sufficientemente potenti da far vibrare leggermente la struttura già al 50% del volume di sistema. Il volume massimo è al top, tant'è che al 50% già è più che sufficiente per accontentare i più esigenti in materia. E tutto questo, come già detto, senza scomodare gli equalizzatori disponibili (o creabili) da Logitech G Hub. Se l'audio di base non vi soddisfa al 100% (difficile, ma succede), si può mettere mano ai classici parametri di equalizzazione personalizzando ulteriormente il tutto. Ci sono ovviamente vari preset tra cui scegliere, ed è anche possibile fare affidamento sui preset realizzati dalla community.

Sempre da G Hub è possibile abilitare l'Audio Surround, quella classica feature da sfruttare in ambito gaming o con contenuti multimediali ad-hoc, ma da disattivare al volo in caso di ascolto di musica.

Ci sono diversi parametri da settare anche in questo caso, compreso il volume dei vari spot che ci circondano e il volume dei bassi. Disponibili anche in questo caso dei preset pensati per esaltare il gaming, l'intrattenimento o addirittura l'ascolto di sport. Non sottovalutate la funzione: il surround virtuale negli sparatutto può rivelarsi un salvavita. Sentire da che parte arriva il nemico è un vantaggio non da poco.

Sulla qualità audio insomma non ci sono particolari difetti da evidenziare, anzi. Ci sono altri due aspetti da affrontare: quello costruttivo e la resa del microfono. Spoiler: anche qui non ci sono grossi problemi, tutt'altro. A livello costruttivo le G735 sono particolarmente leggere, e di conseguenza risultano comode in praticamente ogni contesto. Si parla di soli 273 grammi. Giusto per fare qualche paragone: le Astro A30 pesano 330 grammi senza microfono; le Corsair HS65 cablate pesano 282 g; le Logitech G PRO X Wireless LIGHTSPEED arrivano a 370 g; le Pulse 3D di Sony pesano 295 grammi; le Teufel Cage 340 grammi.

La struttura e i padiglioni sono pensate per essere usate anche da chi ha la testa più piccola e per chi porta occhiali (come nel mio caso) o piccoli orecchini. Non è un segreto anche stavolta che il prodotto in questione strizzi l'occhio ad un pubblico femminile, ma nonostante i colori chiaro e i LED pastello che circondano i padiglioni, le ho trovate gradevoli da un punto di vista estetico. I copri padiglioni vantano un'imbottitura morbidissima; idem dicasi per l'archetto, che al suo interno nasconde un'anima in metallo incredibilmente resistente che diventa visibile estendendo la lunghezza dei padiglioni. I padiglioni ruotano di 90°, e di conseguenza è facilissimo trovare una posizione adatta alle forme della propria testa. Sul padiglione sinistro troviamo una rotella per il volume che però regola solo l'audio delle cuffie (e non quello di sistema), oltre al pulsante di accensione, il pulsante per mutare il microfono, la porta USB-C di ricarica e due porte jack da 3,5 mm, una per l'uso in modalità cablata delle cuffie, l'altro per il microfono ad archetto.

Sul padiglione destro troviamo invece il pulsante per l'accoppiamento Bluetooth e una sorta di bilanciere per passare con facilità tra i dispositivi connessi alle cuffie. Sì, c'è il supporto multi-dispositivo per passare da un device all'altro rapidamente.

Per quanto riguarda il Microfono, Logitech ha preso tutto ciò che di buono aveva fatto con le cuffie precedenti (vedi Logitech G PRO X Wireless LIGHTSPEED e simili) e lo ha applicato alla lettera anche su queste G735. La resa è ottima, probabilmente tra le migliori che si possa sperare di trovare su cuffie a padiglione di questo tipo. E anche in questo è già così senza scomodare G Hub: se lo vogliamo scomodare, si può attivare la modalità BLUE VO!CE (BLUE è un marchio di microfoni piuttosto celebre, ed è sotto l'ala protettiva di Logitech) che sblocca tantissime opzioni in più. E non parlo di semplici effetti da applicare alla voce (ce ne sono tantissimi), ma di parametri da impostare: guadagno in ingresso, livello di uscita, equalizzatore voce con regolatori di toni, passa-alto, pulizia del segnale, tante preimpostazioni fra cui scegliere.

Difficile non trovare l'impostazione che fa al proprio caso. Sempre da G Hub c'è un tool di registrazione della voce che permette non solo di ascoltare gli effetti di quanto impostato, ma anche di cambiare i parametri e sentirne gli effetti in tempo reale su quella registrazione.

Ricapitolando, le Logitech G G735 suonano benissimo, sia in ambito musicale che gaming / multimediale, sono comode e leggere, dotate di tre modalità di connessione e di un microfono a dir poco ottimo. Virtualmente senza difetti? Uno in realtà è stato evidenziato nella scheda tecnica: l'autonomia sottotono, anche per via dell'illuminazione LED che circonda i padiglioni. Con un doppio clic sul pulsante di accensione si possono spegnere i LED, ma comunque l'autonomia complessiva non fa gridare al miracolo. D'altronde per mantenerle leggere qualcosa doveva essere sacrificato. Inoltre non aspettatevi la stessa resa audio in caso di utilizzo con jack audio: il suono risulta un po' più piatto, un difetto comune per questa tipologia di cuffie.

Inoltre è un vero peccato che il ricevitore LIGHTSPEED per l'uso senza fili sia compatibile solo con PC. Di conseguenza per usarle su console dovrete per forza utilizzare il jack audio, mentre su dispositivi mobili potrete appoggiarvi al Bluetooth. Ultimo difetto? Sicuramente il prezzo.

Escludendo le Astro A30, sono tra le più care a listino Logitech G. Dall'alto dei loro 239,99€ sono infatti molto costose, ma comunque in linea con i prodotti top di gamma di altri produttori (e di Logitech stessa). Vale la pena spendere così tanto per delle cuffie? Dipende come al solito dall'uso che ne fate. Quello che vi posso dire dal canto mio è che la spesa è ripagata da tutto quanto di buono è stato detto finora. Anche in questo caso viene in nostro aiuto Amazon con un calo di circa 40€ rispetto al prezzo di listino, sconto niente male considerato quanto detto finora.

Un'ultima nota: sulla falsa riga della tastiera, anche le cuffie vantano un minimo di personalizzazione. Si possono infatti acquistare a parte copri-padiglioni di color rosa o verde lime.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Logitech G Aurora Collection

L'Aurora Collection di Logitech G stupisce per varie ragioni. Il look è diverso dal solito, e nonostante il suo voler strizzare l'occhio soprattutto ad un pubblico femminile, la collezione vanta linee e colori che possono piacere un po' a tutti. E Logitech non ha lavorato solo sull'estetica: il G705 è uno dei pochi mouse gaming con caratteristiche al top dalle dimensioni compatte; la tastiera G715 è personalizzabile, programmabile ed ottima sia in digitazione che nel gaming; e le G735 vantano audio e microfoni al top con un'indossabilità praticamente impeccabile. Certo è che, come già detto più volte, la qualità si paga. Per portarvi a casa tutta la collezione si parla di un investimento pari a circa 500€, e non è facile non farsi tentare da accessori o eventuali modifiche estetiche. Il bello di Logitech però è che offre tante valide alternative anche in fasce di prezzo più accessibili.

Sommario

Logitech G G705 mouse gaming wireless 8

Logitech G G715 tastiera meccanica 8.5

Logitech G G735 cuffie gaming 9

Pro

  • Design e colori diversi dal solito
  • Personalizzabili con tanti accessori extra
  • Performance al top

Contro

  • Prezzo elevato
  • Autonomia sottotono
  • Compatibilità LIGHTSPEED limitata

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.