Recensione Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, per gli appassionati di JRPG

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli

È diverso da Monster Hunter Rise, giunto di recente proprio su Nintendo Switch. È diverso anche da Monster Hunter World, uno dei capitoli di maggior successo della serie firmata Capcom. È di fatto il secondo esponente di una serie spin-off che vanta meccaniche di gioco non action, pensate quindi per un genere diverso di giocatori, con l'obiettivo comunque di farli affezionare all'universo di Monster Hunter. Come suggerito nel titolo, si avvicina più ai canoni dei giochi di ruolo giapponesi, con combattimenti strategici a turni e una trama che mira a far appassionare. Scopriamolo insieme!

PRO

  • Meccaniche rodate ma divertenti
  • Monstie da collezionare e cavalcare
  • Longevità

CONTRO

  • Grafica (su Switch)
  • Mondo talvolta spoglio
  • Può diventare ripetitivo

Editore Capcom
Sviluppatore Capcom, Marvelous
Piattaforme Nintendo Switch, PC Windows
Versione provata Nintendo Switch
Genere JRPG
Modalità di gioco Singolo giocatore, Multigiocatore (online)
Lingua Audio giapponese, inglese | Testi italiano

Premessa

La trama di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è pensata per accogliere i neofiti. Sono infatti passati 5 anni dall'uscita del primo spin-off, e con Wings of Ruin l'obiettivo è quello di proporre un fresh start. La trama, dopo un intenso filmato di presentazione, ci proietta in un particolare villaggio di cacciatori, anzi, di rider, che sin da giovani vengono affiancati dai mostri a cui solitamente si dà la caccia nella serie. Il protagonista, personalizzato dal giocatore con un editor minimale ma comunque azzeccato, è un giovane che prende parte alla cerimonia di iniziazione dei rider.

Ma non si tratta di un ragazzo qualsiasi, è il discendente del leggendario rider chiamato Red. E per l'appunto si troverà coinvolto in una storia alquanto complessa. I Rathalos di tutto il mondo sono scomparsi. Il Rathalos è il mostro simbolo della serie, una gigantesca viverna nonché uno degli avversari più formidabili che potreste incontrare. Il protagonista si imbatterà in una giovane ragazza che si troverà in possesso proprio di un uovo di Rathalos, forse l'ultimo rimasto sulla Terra.

Non vi sveliamo ulteriormente. Ad essere sinceri, la trama ci mette un po' mette a decollare. Il cast però non è affatto male e anzi, ci sono delle pensate, tipicamente in stile giapponese che lo rendono la narrazione simile per certi versi a quella di un'anime.

Come già accennato, le dinamiche di gioco si discostano da quelli che sono i canoni della serie. Si va sempre a caccia di mostri, ma lo si fa in modo diverso. I combattimenti sono a turni, e oltre a controllare il personaggio si controlla anche il "Monstie", sostituendolo all'occorrenza in battaglia quasi come fosse una sfida Pokémon.

Giocabilità

Il gioco alterna due fasi: una esplorativa, in cui a cavallo del nostro Monstie di riferimento esploriamo, almeno inizialmente, i dintorni del villaggio, e una di combattimento. Nel mondo semi-aperto che ci troviamo ad esplorare gli avversari sono sempre visibili. Niente incontri casuali in stile Final Fantasy old-school insomma.

I combattimenti invece, come oramai avrete intuito, sono a turni. La telecamera si posizione alle spalle del protagonista e della sua squadra di combattimento, costituita di solito dal suo Monstie principale e da eventuali alleati, anch'essi accompagnati dai loro Monstie. A meno che non vogliate "imporgli" l'utilizzo di un'abilità, il vostro mostro agirà in autonomia, portando attacchi che dipendono prevalentemente dalla sua natura e dalle sue caratteristiche. Anche gli alleati agiranno in autonomia, talvolta supportandovi anche con l'uso di oggetti o skill particolari. Il personaggio invece sarà controllato in toto: potrete decidere con quale arma portare l'attacco (ce ne sono di tre tipi: tagliente, perforante e contundente), se usare abilità od oggetti di vario tipo. Le regole di ingaggio, almeno inizialmente, sono semplici. Ci sono attacchi di tipo Potenza, di tipo Velocità e di tipo Tecnica, e il funzionamento è quello in stile morra cinese.

Ovviamente man mano che si avanza la faccenda si fa sempre più stratificata.

Imparerete a concatenare gli attacchi con il vostro Monstie, assistendo anche a delle animazioni più complesse (e gratificanti). Imparerete a padroneggiare le dinamiche basate sulla "barra legame" che vi porteranno in sella al vostro Monstie, garantendovi rigenerazione della salute e la possibilità di sferrare attacchi prolungati e particolarmente efficaci. E ancora anche a concatenare tutto questo con l'alleato, dando il via a delle danze di colpi ancora più potenti. Insomma, un vero e proprio gioco di ruolo a turni che richiede anche una spiccata dose di strategia. Le dinamiche comunque vengono introdotte gradualmente, con tutorial e combattimenti pensati proprio per farvi prendere dimestichezza con il tutto. Il bello, oltre che seguire la trama, sarà anche andare a caccia di uova di mostro da poter schiudere nel villaggio, in modo non solo da aumentare la propria collezione, ma anche di avere sempre con voi un roster di Monstie da sostituire all'occorrenza durante i combattimenti.

Niente di particolarmente innovativo o originale, ma è una formula di gioco rodata, che piace e che diverte sin da subito. Si innesca il classico meccanismo di collezione, così come quello di miglioramento del protagonista (che può farsi forgiare armi e armature) e dei Monstie stessi, che salgono di livello e migliorano. C'è una dinamica particolare legata all'esplorazione a cui non avevamo ancora fatto cenno, una in stile metroidvania: per esplorare determinati punti delle mappe di gioco serviranno mostri specializzati in tipologie di movimento diverse. Il Velocidrome che avremo all'inizio ad esempio è un saltatore provetto, in grado quindi di sfruttare particolari pedane di pietra per saltare. Ci saranno poi rampicanti, corsi d'acqua profondi e altri ostacoli per cui serviranno appunto Monstie specifici. In ogni caso, il rischio ripetitività è dietro l'angolo. Affrontare gli stessi combattimenti più e più volte può dimostrarsi frustrante, e dopo un po' le dinamiche di combattimento risulteranno le stesse.

Contenuti

La storia di Monster Hunter Stories 2 non è certo breve. Vi ci vorranno diverse ore per affrontare quanto proposto da Capcom, senza contare tutte le ore aggiuntive per collezionare Monstie aggiuntivi, per sbloccare gli equipaggiamenti più forti e per esplorare anche punti opzionali della mappa di gioco.

E se tutto ciò non fosse sufficiente a convincervi, ci sono anche aree speciali del mondo accessibili solo nelle modalità multiplayer. Potrete unirvi ad altri Rider, in locale o online, e partecipare a spedizioni ad-hoc per dare la caccia a uova di Monstie rare. E ci sono anche le Battaglie Sfida pensate per 4 giocatori, 2 vs. 2, in modo da dare sfoggio alle proprie abilità di combattimento. Sono inoltre previsti vari contenuti aggiuntivi, con una roadmap che andrà avanti per diverse settimane già annunciata da Capcom in uno dei suoi trailer.

Grafica

La caratterizzazione di personaggi, Monstie e di alcune aree di gioco è encomiabile. Lo stile giapponese, come già detto ispirato agli anime ma comunque caratterizzato da una sua identità, è convincente.

Idem per buona parte delle animazioni e per i filmati narrativi. La grafica in sé risente però della scarsa potenza di Nintendo Switch. Anche giocando in modalità portatile, si nota un aliasing anche particolarmente marcato su oggetti non troppo distanti da noi. Inoltre le ambientazioni di gioco, quelle da esplorare per dare la caccia a mostri, uova o obiettivi di missione, sono sì colorate e a loro modo curate, ma risultano spesso spoglie e simili tra loro.

Anche durante le scene di combattimento più concitate, con animazioni più o meno veloci che dipendono dall'utilizzo di abilità o di mosse specifiche, si nota il già citato aliasing. Niente di trascendentale, sia inteso, anche perché la potenza di Switch è quella che è e Monster Hunter Stories 2 non è certo il primo titolo che ha "problemi" in tal senso. A tal proposito c'è da dire anche che esiste una versione PC del gioco che se la cava sicuramente meglio.

Audio

Buono il comparto audio, con una colonna sonora strumentale che ben caratterizza luoghi, situazioni e scene. Ottimo il doppiaggio, da preferire, almeno a nostro avviso, nella sua versione giapponese più in linea con le atmosfere del gioco. Tutti i testi comunque sono tradotti in italiano.

Prezzo

Il prezzo è perfettamente in linea con le produzioni tripla A dedicate a Nintendo Switch. Su Amazon è già calato un po' di prezzo, su Steam per PC invece vanta il solito prezzo della versione fisica per Switch, 59,99€. Per i contenuti di gioco compresi comunque è un prezzo sensato.

Screenshot

Giudizio Finale

Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin

Nonostante il brivido di poter cavalcare alcuni dei mostri del bestiario di Monster Hunter, è molto probabile che i fan storici della saga non apprezzino appieno quanto confezionato da Capcom. Se invece non disdegnate il genere dei JRPG a turni, e magari siete fan della serie, Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin saprà offrirvi una valanga di contenuti di gioco, meccaniche estremamente classiche ma ben rodate e una storia carina confezionata con uno stile grafico, un doppiaggio e un'atmosfera degna di un'anime. Niente di innovativo, sia inteso, ma potrebbe rivelarsi perfetto come gioco da ombrellone.

Sommario

Premessa 8.5

Giocabilità 8

Contenuti 8.5

Grafica 7.5

Audio 8

Voto finale

Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin

Pro

  • Meccaniche rodate ma divertenti
  • Monstie da collezionare e cavalcare
  • Longevità

Contro

  • Grafica (su Switch)
  • Mondo talvolta spoglio
  • Può diventare ripetitivo

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.
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