Recensione Navee V50: il monopattino elettrico che fa una doppia piega

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Recensione Navee V50: il monopattino elettrico che fa una doppia piega

Lanciato da poco in Italia assieme al fratello V40 Pro, il Navee V50 è un monopattino elettrico che si distingue dalla massa per l'originale soluzione di piega a doppia rotazione, che gli consente di contenere al minimo l'ingombro e facilita trasporto e stoccaggio.

Non è comunque questa la sola freccia al suo arco, quindi mettetevi comodi perché state per scoprire tutto quello che c'è da sapere di lui, nella nostra recensione di Navee V50

PRO

  • Autonomia
  • Doppia piega
  • Abbastanza leggero
  • Air Tag holder

CONTRO

  • No cruise control
  • Sganciarlo da piegato non è immediato
  • Frenata un po' morbida
  • Pneumatici a camera d'aria

Unboxing

Unboxing classico ma ben organizzato per Navee V50. La confezione è piena di polistirolo nei punti giusti, e contrariamente a tanti monopattini elettrici qui non ci sono viti da stringere: è già tutto pronto all'uso non appena lo tirerete fuori dalla confezione.

Oltre alla classica manualistica c'è anche l'altrettanto classica prolunga per gonfiare i pneumatici, e una brugola per eventualmente stringere qualche giunzione, ma ripetiamo che non c'è niente da assemblare. Ciò è dovuto anche al particolare design di Navee V50, che ha uno snodo che consente di ruotare di 90° il manubrio, in modo che sia in linea con il suo asse. Ma di questo parleremo meglio a breve, perché porta con sé pro e contro.

Nota finale molto gradita: in confezione c'è anche un "porta AirTag", perché è possibile nasconderne uno nell'asse principale del monopattino: una bella comodità, e una sicurezza in più!

Specifiche

Con un peso di soli 17 Kg il Navee V50 è piuttosto leggero, soprattutto se teniamo in considerazione la sua autonomia di 50 Km (dichiarati).

La potenza nominale è di 350 Watt, quella massima di 700 Watt, il che gli consente di salire pendenze fino al 20%, con una portata fino a 120 Kg, che è tra le più alte che possiate trovare su un monopattino elettrico. Sono valori insomma da monopattino top di gamma, tanto per capirsi, più che da fascia media.

I freni, azionati da un'unica manopola sul manubrio, sono di tipo E-ABS anteriore e disco posteriore. C'è anche la certificazione IPX5, che vi garantisce di poterlo usare anche sotto la pioggia (ma meglio cercare un riparo ovviamente, perché non è protetto dalle "immersioni"), e non mancano le frecce direzionali, solo che sono tutte sul manubrio (sia quelle anteriori che posteriori in pratica).

I pneumatici sono da 10 pollici a camera d'aria, il che spiega forse come mai nell'app ci sia un avviso di manutenzione (del quale parleremo più avanti), dato che rispetto ai modelli tubeless questi sono meno affidabili.

Il manubrio è dotato di una leva di sblocco che lo fa ruotare di 90° e lo allinea con l'asta che lo sostiene, al termine della quale c'è una seconda leva di sblocco che fa collassare il tutto sul parafango posteriore, dove un gancio in plastica rigida permette di assicurare la levetta del campanello.

È un meccanismo che troviamo sulla maggior parte dei monopattini elettrici, ma che qui ha la peculiarità della doppia rotazione, che fa risparmiare spazio al V50 da piegato. Le due leve di sblocco sono inoltre davvero ben studiate; le potete manovrare tranquillamente con una mano sola: basta sollevare una prima levetta che si alza con un dito, per poi sbloccare quella principale. Sono forse anche troppo "morbide", ma non ci è mai capitato che si sbloccassero inavvertitamente, nemmeno dopo aver preso una bella buca. Però dovete fare attenzione quando le agganciate, perché non c'è nulla di più insicuro di un manubrio che a un certo punto iniziasse a ruotare.

Come già accennato in precedenza, piegando il monopattino su sé stesso si accede a un vano dove è possibile nascondere un AirTag (con un apposito tappo incluso in confezione) che aiuti a localizzare il monopattino in caso di furto, o comunque per sapere sempre dove si trova; un'accortezza che finora ben pochi modelli adottavano.

Chicca finale: un sensore di luminosità per far sì che il faro si accenda da solo. Probabilmente non la più necessaria delle funzioni, ma tutto ciò che migliora la visibilità nostra e della strada non può essere un male, no?

App

L'app di Navee è in realtà Xiaomi Home. L'azienda fa parte dell'ecosistema Xiaomi, e come tale sfrutta l'applicazione "totipotente" dell'azienda cinese, la stessa che utilizzando anche i Mi Scooter. L'interfaccia però cambia da un dispositivo all'altro, infatti il V50 ha delle opzioni diverse dai monopattini di Xiaomi.

In particolare tramite l'app avrete

  • Stato della batteria e stima dell'autonomia (regolabile in base a un intervallo generale o personalizzato sul vostro stile di guida).
  • Modalità di guida: pedonale (6 Km/h), normale (15 Km/h), sport (20 Km/h)
  • Chilometraggio corrente e velocità media, dai quali si accede al chilometraggio totale e al tempo di guida.
  • Blocco motore: uno slide per far sì che il monopattino non possa essere spostato. È il classico "antifurto" utile quando entrate al volo in un bar per un caffè, ma nulla di più.
  • Luce posteriore sempre accesa: on/off
  • Faro automatico controllato da sensore: on/off
  • Recupero dell'energia: bassa, media, elevata

C'è anche un promemoria sulla manutenzione gomme: impostate voi la frequenza (minimo 2 settimane, massimo 6 mesi, ma potete anche disattivarlo del tutto), e allo scadere del tempo l'app vi avviserà di controllare la pressione dei pneumatici (40-45 psi) e il loro stato.

Sempre tramite l'app è inoltre possibile aggiornare il firmware del monopattino.

Ciò che manca è il cruise control, che personalmente trovo molto utile, soprattutto da quando il limite di velocità è stato ridotto a 20 Km/h, e una qualche funzione di registrazione avanzata dei percorsi, che però non è certo fondamentale (in alcuni monopattini è presente).

L'accoppiamento iniziale avviene tramite la lettura di un codice QR posto sul fianco del monopattino e sul libretto di istruzioni. La connessione è sempre stata ottimale, senza mai perdere un colpo.

Esperienza d'uso

Navee V50 è qualcosa di nuovo in un mondo di monopattini un po' tutti uguali, soprattutto nella fascia sotto i 500 euro. Nuovo senz'altro dal punto di vista del design, con la sua doppia piega che non è solo un vezzo, ma consente di compattare al minimo il monopattino da chiuso: potete così riporlo più facilmente nel bagagliaio dell'auto, o anche in ripostiglio, tanto per fare esempi banali.

L'unica accortezza è che quando lo aprirete dovete sempre controllare due volte che le leve di sblocco siano ben agganciate, soprattutto quella al manubrio. Mi è capitato di uscire una volta e ritrovarmi a un certo punto per strada col manubrio che mi è letteralmente ruotato in mano, e non è stata una bella sensazione (ma il collega responsabile dello "scherzetto" sarà punito a dovere, non preoccupatevi! - NdR).

Sempre a proposito di design, anche la forma allungata del display è piuttosto originale, e non compromette affatto la leggibilità. A questo proposito però è da osservare che con la luce accesa l'intensità della retroilluminazione diminuisce sensibilmente: in teoria non è un problema perché se accendete il faro significa che è notte, ma scoraggia appunto il tenerlo sempre acceso anche di giorno. Sottolineiamo comunque che le informazioni presenti sul display difficilmente possono essere definite "vitali"; al massimo giusto la carica della batteria è da controllare di quando in quando, ma il resto potete anche dimenticarlo.

La cosa che invece inizialmente ho trovato controintuitiva sono le frecce direzionali. I tasti per azionarle sono posti uno sopra l'altro: quello in cima aziona la freccia di sinistra, quella in basso la destra. Il mio cervello mi suggeriva l'esatto contrario. È solo questione di abitudine, ma ancora adesso devo un minimo ragionarci prima di premerle.

Riguardo le frecce in sé nulla da dire: sono belle intense e accompagnate da un avviso sonoro. Non mi dispiace inoltre che anche le frecce posteriori siano sul manubrio: ciò le rende probabilmente più visibili ad altezza d'uomo che non in basso sul parafango di dietro; resta da capire se chi vi segua la pensi allo stesso modo o non ci faccia caso.

Torniamo un'ultima volta sul meccanismo di sblocco per evidenziare invece un suo piccolo limite. Abbiamo detto che le due leve sono facilmente azionabili con una mano sola, ma lo stesso non si può dire del gancio sul parafango posteriore.

Una volta inserito il campanello nell'occhiello sul retro infatti, sganciarlo non è affatto immediato, tanto che spesso dovrete usare due mani. Da una parte è una sicurezza in più quando lo dovete trasportare a mano, dall'altra è un rallentamento ogni volta che lo dovrete aprire. E non è una questione di abitudine o meno, è proprio così che è fatto (anche se magari, col tempo, gli angoli si smusseranno un po').

A proposito di tenuta nel tempo, qualche perplessità ce la danno i pneumatici. Finora non abbiamo avuto alcun problema, ma in passato i modelli a camera d'aria si erano rivelati molto proni alle forature. Ribadiamo comunque che non abbiamo elementi precisi per dire che altrettanto del Navee V50, ma del resto la "tecnologia" è quella.

La guidabilità in compenso è buona, grazie anche ai pneumatici ampi e "morbidi", che un po' aiutano a contenere le asperità del terreno, dato che non c'è alcun ammortizzatore meccanico.

Il pianale è un po' più stretto di altri modelli: per me che sono piccolo non è affatto un problema, anzi, ma potrebbe rappresentarlo per chi abbia un piede più grande.

Il manubrio assicura un buon grip, e tutti i comandi sono a portata di mano. C'è solo il fastidio di dover tenere sempre premuto l'acceleratore a causa dell'assenza del cruise control; e con una velocità massima di 20 Km/h, è facile che passiate la maggior parte del tempo col pollice a piena corsa. Non è solo un fatto di comodità o meno, è che di fatto non avrete il dito prensile stretto sul manubrio la maggior parte del tempo, a tutto svantaggio della presa sullo stesso. Speriamo in un aggiornamento software quindi, anche se raramente sono arrivati nei monopattini che ne erano privi inizialmente.

Nel complesso insomma è comodo, ma non è certo il più comodo: vuoi appunto per le dimensioni un po' più compatte che potrebbero non andare bene a tutti, vuoi per il discorso cruise control, vuoi per l'assenza di ammortizzatori.

Riguardo la frenata, la posizione della leva è buona, ma pensavamo in uno spazio di arresto più breve. E dire che non parliamo appunto di velocità folli (con rigenerazione della frenata su medio/alta anche in discesa è difficile superare i 20 Km/h), ma se volete frenare rapidamente dovrete tirare la leva bene fino in fondo. In compenso l'E-ABS fa il suo dovere, evitando pericolose impennate sull'anteriore.

Riguardo la potenza del monopattino, i dati tecnici parlano da soli: siamo in linea con questa fascia, ma ci sono comunque modelli più potenti. Percorrere quindi le salite cittadine non è tendenzialmente un problema, ma dipende tutto dalla pendenza delle stesse, dalla rincorsa che avete, dal vostro peso... Ci sono insomma diversi fattori da tenere in considerazione, ma il 20% dichiarato è comunque buono, tenendo conto che è difficile andare oltre il 25%.

Autonomia

L'autonomia dichiarata di 50 Km lascia ben sperare, soprattutto perché siamo di fronte a un monopattino piuttosto compatto e relativamente leggero.

Nella realtà però potete arrivare a percorrere 50 Km con singola carica solo andando sempre a velocità standard (max 15 Km/h), in pianura, e con un carico leggero.

Siamo realistici però: andrete sempre in modalità sport (20 Km/h si raggiungono in un attimo), magari con rigenerazione della frenata bassa per approfittare meglio di qualche occasionale discesa, difficilmente vi sposterete solo in pianura, e quindi farete 30-35 Km con un pieno, a seconda del caso, che sono comunque tanti.

Il connettore di ricarica in compenso è posto in una posizione molto comoda: in fondo al pianale dove tenete i piedi, verso il manubrio, coperto da un tappa di gomma per evitare l'intrusione accidentale dell'acqua.

Prezzo

Navee V50 ha un prezzo di listino di 599€, ma di fatto si trova praticamente solo su ePRICE a 100€ meno. 499€ è insomma una cifra abbastanza buona per un monopattino del genere, che ha nell'autonomia uno dei suoi più grandi punti di forza rispetto a molti concorrenti di pari fascia.

Se le lunghe percorrenze non fossero per voi un must però, ci sono diverse alternative più economiche che potete valutare: le trovate tutte nella nostra pagina dedicata ai migliori monopattini elettrici.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Navee V50

Navee V50 rappresenta qualcosa di nuovo nella sua fascia di prezzo. Vuoi per la doppia piega, vuoi per il display orizzontale, questo monopattino si discosta dalla massa. Lo fa anche con una buona autonomia, soprattutto in rapporto al peso non eccessivo, che unito alle dimensioni compatte lo rendono anche più facile da riporre della media.

L'assenza di cruise control si fa sentire, soprattutto sulle lunghe percorrenze, e qualche perplessità di tenuta nel tempo i pneumatici a camera d'aria ce la danno, ma se cercate un modello che vi porti lontano e non costi un patrimonio, si tratta di un'ottima alternativa.

Sommario

Unboxing 8

Specifiche 8

App 7

Esperienza d'uso 8

Autonomia 8

Prezzo 7.5

Voto finale

Navee V50

Pro

  • Autonomia
  • Doppia piega
  • Abbastanza leggero
  • Air Tag holder

Contro

  • No cruise control
  • Sganciarlo da piegato non è immediato
  • Frenata un po' morbida
  • Pneumatici a camera d'aria

Nicola Ligas
Nicola Ligas Laureato in ingegneria informatica, con una specializzazione in sviluppo di applicazioni per il web. Dopo alcuni anni di progettazione e deploy di siti web ed e-commerce per varie PMI, sono entrato in AndroidWorld nel 2010, scrivendo inizialmente solo notizie di tecnologia ed elettronica di consumo. Dal 2011 al 2014 ho collaborato ad Android Magazine, un mensile cartaceo sul mondo Android. In oltre 10 anni di prove in prima persona su centinaia di dispositivi diversi ho sviluppato un forte know-how su notebook, TV e home cinema, action cam, monopattini elettrici, e tanti altri dispositivi sui quali ho scritto recensioni e guide di ogni genere, spiegando ai lettori in modo chiaro come usare la tecnologia odierna, e quale dispositivo comprare in base alle loro esigenze. Attualmente curo tutta la produzione editoriale di SmartWorld.it, e realizzo video recensioni e approfondimenti per YouTube, TikTok, Instagram, e Facebook.
Tips, tricks e news!
Tutto il meglio della tecnologia in video brevi!
Seguici