Recensione NZXT Lift, il primo mouse gaming di NZXT è leggero ed elegante

Recensione NZXT Lift, il primo mouse gaming di NZXT è leggero ed elegante
Lorenzo Delli
Lorenzo Delli

Dopo avervi parlato di NZXT Function, la prima tastiera meccanica modulare del noto marchio di informatica, è il turno del primo mouse gaming, l'NZXT Lift. Leggerissimo ed elegante, potrebbe stupirvi, in positivo, sia inteso!

PRO

  • Leggerissimo e scorrevole
  • Linee eleganti e coerenti con quelle della tastiera
  • Personalizzabile da software

CONTRO

  • Tasti programmabili solo a sinistra
  • Ci sono soluzioni più economiche
  • Polling rate solo 1.000 Hz

NZXT Lift è un mouse gaming cablato che punta forte su due fattori: la semplicità e l'eleganza tipica dei prodotti NZXT e l'estrema leggerezza. Non è la prima volta che affrontiamo l'argomento "peso dei mouse". La tendenza degli ultimi anni è quella di alleggerire sempre di più la struttura dei mouse, arrivando a pesi di gran lunga inferiore ai 100 grammi. E NZXT Lift, tra quelli in circolazione, è davvero tra i più leggeri di sempre: si parla di appena 67 grammi, addirittura 2 grammi in meno del Corsair SABRE PRO cablato e senza LED. Di più leggero troviamo solo modelli con la struttura a nido d'ape. Il Lift poi non sacrifica l'illuminazione RGB, anche se non convince del tutto. Ma ci torniamo a breve.

Come accennato, il modello lanciato da NZXT è cablato. Come alcuni concorrenti (anche il già citato SABRE PRO) sfrutta però un cavo di due metri in Paracord che vi farà dimenticare di avere effettivamente un filo che esce dal mouse.

Una soluzione che stiamo iniziando ad apprezzare non poco, sia perché non avrete necessità di ricarica o cambio pila, sia perché permette di ridurre al minimo componenti, peso e spesso anche il prezzo di commercializzazione. In ogni caso, il cavo non è mai di impaccio, e addirittura, se avete un hub o una porta a breve distanza da dove usate il mouse, potete tranquillamente tenere legato il filo ed usare pochi centimetri, quanto vi bastano per i DPI e per l'area che utilizzate di solito.

Leggerezza, cavo Paracord e anche tre ottimi piedini inferiori, uno frontale, uno posteriore e uno che circonda il sensore, che garantiscono un'ottima scorrevolezza su qualsiasi superficie. Lo abbiamo testato sia su tappetini morbidi che su quelli rigidi. Occhio che quelli rigidi non siano dotati di ricarica wireless: in tal caso possono creare interferenza con il sensore. Non sappiamo il materiale dei piedini, ma sospettiamo siano in PTFE.

A completare la dotazione c'è un sensore PixArt 3389 che passa da un minimo di 100 DPI a un massimo di 16.000 DPI con scatti di 100 in 100. Non è il più poliedrico da questo punto di vista, ma se non altro è preciso quanto basta. D'altronde con un mouse così leggero un sensore preciso è d'obbligo, visto che si può basare tutta l'esperienza di utilizzo su movimenti molto piccoli ma estremamente efficienti. Il tasso di polling è impostabile a 500 o 1.000 Hz. Più che sufficienti, ma comunque più bassi di altri concorrenti che si spingono a 2.000 o persino 8.000 Hz.

  • Dimensioni: 126.8 x 67.23 x 38.35 mm
  • Peso: 67 g
  • Lunghezza cavo: 2 metri
  • Materiale cavo: guaina in Paracord
  • Connessione: USB 2.0
  • Sensore: PixArt 3389, da massimo 16.000 DPI
  • Polling rate: 500/1.000 Hz
  • Interruttore meccanico mouse: OMRON (20 milioni di clic)
  • Numero tasti: 6, programmabili 4
  • Profili di memoria integrati: 1 di default + 4 personalizzabili
  • Illuminazione: doppia striscia RGB laterale

Le linee e la struttura del Lift sono pensate per un'utenza ambidestra.

Peccato però che i due pulsanti programmabili siano posti solo ed unicamente sul fianco sinistro. Un utente mancino di conseguenza dovrebbe abituarsi ad usarli in questa posizione, e non è scontato che ci riesca. Ci sono mouse che nel corso degli anni hanno proposto tasti multifunzione sia sul lato sinistro che su quello destro mantenendo linee simmetriche, in modo da accontentare tutti. Non è questo il caso. C'è da dire che se si vuole mantenere ridotto il peso del mouse, meno componenti ci sono a bordo meglio è. A rimetterci però sono i mancini, ovvero circa un 10% dell'utenza.

Abbiamo già fatto cenno ai due tasti programmabili posti sul fianco sinistro. La loro posizione è buona, anche se forse il secondo ha una posizione leggermente troppo arretrata. Il feedback è diverso da quello dei tasti principali con switch OMRON (di più che discreta qualità, aggiungiamo). L'altezza del mouse è abbastanza contenuta, e fa sì che i tasti programmabili siano particolarmente vicini al pollice.

Sono quindi facilissimi da raggiungere, e non ci è capitato mai di premerli per sbaglio nonostante la loro vicinanza sia al pollice che ai due tasti principali. La rotellina del mouse è di buona fattura, e presenta un rivestimento gommato con la medesima trama della rotellina del volume della tastiera Function. Subito sotto c'è il pulsante utile alla gestione dei DPI. Non solo: tenendolo premuto potete passare tra i profili memorizzati all'interno del mouse. Ci torneremo a breve parlando del software.

I tasti principali, di cui già abbiamo già detto che sono equipaggiati con switch OMRON, sono forse un po' corti rispetto alla media. Favoriscono comunque una possibile presa ad artiglio, visto che l'intera superficie risulta premibile. Le dimensioni complessive e l'altezza fanno sì che il mouse si adatti bene a mani piccole, medie e grandi. Forse gli utenti con mani più grandi potrebbero preferire modelli più corposi (e pesanti?), ma siamo piuttosto convinti che sia facile abituarsi in ogni caso.

Ai due lati troviamo anche due sottili strisce LED personalizzabili lato software. Sono carine, e ovviamente il loro scopo è meramente estetico. Sono però poco luminose, e l'effetto su tappetino è abbastanza flebile. Rimuovendole forse si sarebbe risparmiato sui costi e sul peso. Comunque non vanno a minare l'eleganza del mouse e le sue linee ispirate in perfetto stile NZXT.

Passiamo quindi al software. Si tratta sempre di NZXT CAM, quello di cui vi abbiamo parlato nella recensione della tastiera Frontier e in quella del case mini ITX H1 V2. Da qui, come prima cosa, potete regolare gli effetti e la luminosità delle due strisce LED, decidendo parametri quali direzione, velocità ed effettistica. Subito sotto troviamo la sezione dedicata ai DPI, probabilmente la più importante. Da qui potrete variare i 4 livelli di DPI da ciclare con l'apposito pulsante passando dal minimo (100 DPI) al massimo (16.000 DPI) con scatti di 100.

Ad ogni livello potete assegnare un colore che sarà riprodotto dalle strisce LED. Scorrendo più in basso troverete le impostazioni utili a decidere tasso di polling, altezza di sollevamento e mappatura dei pulsanti del mouse. I due principali non possono essere rimappati. Così come per la tastiera, potrete decidere se registrare e applicare macro ai tasti programmabili. Diciamo che il software presenta un buon numero di funzionalità, e riesce ad essere elegante e intuitivo come da tradizione NZXT.

Come di consueto, NZXT Lift ci ha fatto compagnia per diverse giornate sia in ambito lavorativo che ludico. Lo abbiamo utilizzato con ottimi risultati per foto editing, navigazione classica e gaming con titoli quali Call of Duty: Vanguard, Tiny Tina e Ghostwire: Tokyo. Ci siamo trovati sin da subito a nostro agio, sia con le forme che con l'estrema leggerezza del mouse.

Colori e prezzi

Vista la disponibilità della tastiera Function in più colori e con aggiunte di colore accessorie, sarebbe stato un peccato lanciare Lift in una sola, monotona edizione nera.

E infatti il Lift da noi provato è bianco, ma c'è di più: si può decidere il colore della scocca inferiore. Sul sito ufficiale è possibile selezionare la variante blu, ciano, viola, rossa, gialla o quella classica da noi testata. Potete optare anche per la variante nera con i medesimi accenti di lavoro. Ci sono anche i tappetini, in tre dimensioni diverse, tutti neri però. Un colore che in questo caso tende ad accentuare l'effetto delle strisce LED presenti sul mouse.

Il prezzo di NZXT Lift, a prescindere dalla colorazione di base (bianco o nero) e dal colore dei dettagli, viene a costarvi 59,99€. Tutto sommato non è un prezzo affatto malvagio. È molto simile al già citato SABRE PRO di Corsair, identico nel caso scegliate la variante con LED. Per un mouse gaming di buona qualità è un investimento non troppo esoso. C'è però il problema che è possibile trovare dispositivi simili con prezzi inferiori. Comunque, per essere il primo mouse di NZXT non c'è di che lamentarsi.

Al momento però Lift non è ancora disponibile all'acquisto sul sito ufficiale. Ci sarà da pazientare ancora qualche giorno. Potete premere sul tasto Avvisami sempre sul sito ufficiale. Il mouse però ha fatto capolino su Amazon, con spedizione rapidissima tra l'altro.

Recensione NZXT Lift - Foto dal vivo

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Giudizio Finale

NZXT Lift

Per essere il primo mouse del marchio, NZXT Lift è un esperimento riuscitissimo. Linee eleganti e simmetriche, leggerissimo e scorrevole, dotato di un buon supporto software e di un cavo che non è di alcun impiccio. Forse le strisce LED non sono così rilevanti o luminose, ma tutto sommato completano il look gaming, ma comunque sobrio, del prodotto. Peccato solo per alcuni dispositivi concorrenti, leggermente più avanti a livello di polling e di sensore, recuperabili a prezzi inferiori. In ogni caso Lift è un ottimo compagno di giochi da affiancare a NZXT Function, anche per via delle colorazioni in coordinato.

Voto finale

NZXT Lift

Pro

  • Leggerissimo e scorrevole
  • Linee eleganti e coerenti con quelle della tastiera
  • Personalizzabile da software

Contro

  • Tasti programmabili solo a sinistra
  • Ci sono soluzioni più economiche
  • Polling rate solo 1.000 Hz

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.
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