Oxenfree II: Lost Signals recensione: tante chiacchiere e qualche brividino
L'avventura grafica targata Netflix spacca lo spaziotempoAttendevo da tanto Oxenfree II: Lost Signals, sin dall'annuncio ufficiale del 2021. La notizia di un seguito per il primo capitolo mi aveva sorpreso e anche entusiasmato, perché ero molto curioso di scoprire cosa si fossero inventati gli sviluppatori per questa nuova avventura grafica. La risposta è arrivata oggi, dopo due anni, e ha un sapore familiare, riconoscibile. Oxenfree II segue le orme del capitolo originale, con qualche piccola novità di gameplay e una trama molto aderente a quello stesso immaginario. In questa recensione completa vi racconterò tutto su questo nuovo capitolo, senza spoiler sulla trama ma con un approfondimento su personaggi e narrazione.
PRO
- Dialoghi interessanti e ben scritti
- Elementi "horror" ben integrati
- Stile grafico molto piacevole
- Parte sonora curatissima
- Prezzo onesto
CONTRO
- Troppi caricamenti tra scenari
- Poche innovazioni rispetto al primo capitolo
- Backtracking noioso
- Trama leggermente scontata
Scheda videogioco
- Publisher Netflix Games
- Sviluppatore Night School Studio
- Genere Avventura grafica
- Numero giocatori Giocatore singolo
- Lingua Italiano (testi), Inglese (voci)
-
Disponibile su
Cos'è Oxenfree II: Lost Signals
Oxenfree II: Lost Signals è un'avventura grafica, sequel diretto del primo Oxenfree lanciato nel 2016. La particolarità è che a svilupparlo è sempre Night School Studio, stesso team del primo capitolo, ma la pubblicazione è di Netflix Games, la divisione del servizio streaming che si occupa di giochi.
Netflix ha acquisito Night School Studio nel 2021, puntando a espandere la sua capacità narrativa anche nel mondo dei videogiochi. E Oxenfree II: Lost Signals s'inserisce perfettamente in questa visione, visto che è un'avventura in cui la narrazione la fa da padrona.
Ovviamente c'è una storia principale, ma anche piccole quest secondarie e sottotrame nascoste. Molta importanza hanno i dialoghi, interamente doppiati in inglese. Tutti i testi sono localizzati in italiano, quindi si può giocare tranquillamente seguendo i sottotitoli.
Storia e Atmosfera
La trama di Oxenfree II: Lost Signals si riallaccia a quella del primo capitolo in un modo che non è molto evidente all'inizio, ma lo diventa a metà gioco. Proprio per questo, il mio consiglio è di recuperare il primo Oxenfree (o almeno leggere la trama estesa) e solo dopo giocare a questo sequel.
Se non lo fate, rischiate di non capire bene una bella fetta di riferimenti che i personaggi continuano a fare per tutto il gioco.
L'ambientazione di Lost Signals è a metà tra sci-fi e thriller, con alcuni elementi un po' horror (senza mai esagerare). Le vicende narrate si svolgono tutte in una sola notte, a 5 anni di distanza dal primo Oxenfree, quindi l'atmosfera è molto simile. Per certi versi, si respira un po' quella nostalgia degli anni 80 e 90 vista in produzioni come Stranger Things, non a caso anche questa targata Netflix.
La protagonista assoluta del gioco si chiama Riley: fin dall'inizio scopriamo che ha una storia personale abbastanza tormentata, con rapporti familiari difficili e un futuro nebuloso. Arrivata sull'isola di Camena, fa la conoscenza del simpatico Jacob, che l'accompagnerà per tutta l'avventura narrata nel gioco.
Il rapporto che si sviluppa tra i due è sicuramente una delle dinamiche più interessanti di Oxenfree II, ma non l'unica.
Ci sono altri personaggi con cui interagire, sia dal vivo che tramite il walkie-talkie in dotazione a Riley. Tra i primi che conosceremo ci sono Evelyn e Shelley, ma attenzione soprattutto ai personaggi opzionali, che devono essere "sbloccati" in un certo senso. Rischiate facilmente di perderveli durante il corso della storia, ed è ovviamente un peccato.
La missione iniziale di Riley e Jacob è quella di installare dei trasmettitori sui punti più alti di Camena, per analizzare i dati di strani segnali elettromagnetici che stanno disturbando le comunicazioni sull'isola. Ben presto, però, ci accorgeremo che i segnali sono molto più pericolosi: riescono a creare loop temporali nei quali Riley rivive le stesse scene più volte, poi spaccano lo spaziotempo facendoci vedere il passato e il futuro.
Riley dovrà capire da cosa derivano i segnali e provare a ristabilire la situazione, ma sarà ostacolata nella sua missione anche da un gruppo di ragazzini, guidati da una certa Olivia.
Sono parte di una sorta di setta che si fa chiamare Le Origini e saranno molto importanti nel corso della trama.
Tutto questo succederà nelle parti iniziali del gioco, il resto non ve lo racconterò, per evitare qualsiasi tipo di spoiler. Vi posso dire che, tra i dialoghi e le azioni che dovremo svolgere, ci sarà tempo per approfondire il passato dei personaggi principali e compiere scelte importanti, che determineranno la conclusione stessa della vicenda.
Oxenfree II: Lost Signals è una bella storia di scelte e di famiglia, ma narrativamente è meno soddisfacente rispetto al primo capitolo, perché a tratti ripete la stessa struttura. In un certo senso, proprio perché esiste il primo Oxenfree, questo sequel fa meno effetto: se conoscete la trama del primo, la conclusione di questo secondo capitolo risulta un po' scontata già a metà gioco. Le scelte del giocatore sono dunque importanti a livello morale, ma non modificano molto la trama, che alla fine dei conti è molto lineare e non può deviare dai binari impostati dagli sceneggiatori.
Ho apprezzato molto, invece, l'atmosfera un po' inquietante di alcune sezioni di gioco, che riescono a provocare qualche brividino senza mostrare elementi splatter. L'intrigo è tutto psicologico ed è certamente un bell'effetto creato dagli sceneggiatori, che su questo sono stati bravi.
Gameplay
Oxenfree II: Lost Signals ha le stesse meccaniche di gioco del primo capitolo del 2016, con piccole aggiunte che rendono leggermente più vario il gameplay. Il succo è comunque lo stesso: è un'avventura dinamica con pochi enigmi ambientali e tanti dialoghi a scelta multipla.
Sono rimasti inalterati i controlli, gestibili con mouse o con tastiera, ma sempre un po' legnosi. Muoversi per i vari scenari di gioco non è comodo e, anzi, diventa abbastanza frustrante nelle fasi avanzate del gioco. Per alcune missioni secondarie è necessario fare un po' di backtracking e mi sono annoiato durante i lunghi percorsi tra un'ambientazione e l'altra.
Per fortuna abbiamo un pulsante dedicato per aprire la mappa di Camena, con i punti d'interesse che vengono aggiornati in automatico e un taccuino sul quale sono segnate le missioni in corso.
La mappa è particolarmente importante per questo secondo capitolo: Camena ha uno sviluppo molto verticale, dunque bisogna capire bene quale strada fare, dove poter arrampicarsi e quali luoghi visitare.
Negli scenari ci sono solitamente pochi oggetti con cui interagire, e quando ci si passa vicino sono segnati da cerchietti bianchi, dunque è difficile perderseli. Riley può usare la radio, che serve sia per ascoltare alcune stazioni, sia per interagire con i segnali elettromagnetici e aprire i portali dimensionali.
Questa è proprio una delle novità introdotte da Lost Signals: tramite i portali possiamo spostarci in epoche differenti, nelle quali lo scenario muta forma e si possono fare azioni diverse. Ad esempio, se nella nostra epoca una grotta è bloccata dai detriti, è possibile tornare indietro nel tempo quando il passaggio era ancora libero.
Un altro elemento che mancava nel primo Oxenfree è il walkie-talkie, che permette di gestire con più semplicità le comunicazioni con i vari interlocutori che avremo nel gioco.
L'utilizzo di quest'accessorio è obbligatorio in varie parti della trama principale, ma è possibile accenderlo in ogni momento e provare a parlare con i nostri contatti: sebbene totalmente opzionale, questo serve ad esempio a sbloccare alcuni dialoghi unici per approfondire la lore della storia.
Intatta, invece, la gestione dei dialoghi, che è sempre un aspetto fondamentale e avviene esattamente come sul primo Oxenfree. Durante il gioco, sulla testa di Riley appaiono in automatico dei piccoli balloon in stile fumetto, tramite i quali possiamo rispondere alle domande dei nostri interlocutori. Le scelte sono molto libere: i balloon sono a tempo e svaniscono dopo pochi secondi, quindi possiamo anche scegliere di stare zitti.
Il flusso dei dialoghi è molto naturale, con il risultato che si possono avere discussioni realistiche con la maggior parte dei personaggi. A volte Riley e Jacobs fanno un po' di chiacchiere sulle loro vite o sulle strane cose che vedono, cosa particolarmente utile per riempire i tempi morti durante gli spostamenti.
Certo, in alcune situazioni le chiacchiere sono anche troppe, ma potete sempre evitare di rispondere per interrompere il discorso.
Nota a margine per un ultimo elemento di gameplay, immancabile in giochi come questi: i collezionabili. In Oxenfree II: Lost Signals c'è un solo tipo di oggetti da collezione, vale a dire le lettere di Maggie: sono 13 e le troverete facilmente nel corso delle vostre passeggiate a Camena.
Il gameplay è dunque abbastanza lineare e le missioni secondarie sono ridotte all'osso. Fondamentalmente sono solo cinque, quasi tutte completabili tramite dialoghi con il walkie-talkie. Aggiungono un po' di brio alla trama principale, ma potete tranquillamente andare avanti senza completarle.
Per quanto riguarda la longevità, parliamo di un titolo abbastanza breve. Per finirlo sono sufficienti circa 5 ore, mentre se volete esplorarlo più a fondo e completare le quest secondarie potrete arrivare anche a 8 ore. Al contrario del primo capitolo, in Lost Signals non c'è un new game plus, e forse è un po' un peccato: ci sarebbero stati gli elementi per renderlo più rigiocabile.
Grafica e Sonoro
Uno degli aspetti migliori di Oxenfree II: Lost Signals è lo stile della grafica e delle animazioni. I paesaggi di Camena sono bellissimi e c'è una bella varietà di scenari. Alcuni percorsi sono creati appositamente per essere molto scenografici e completano l'esperienza di gioco, come se aumentassero le emozioni trasmesse al giocatore.
Ogni personaggio è ben caratterizzato a livello visivo, così come ogni ambiente esterno e interno degli edifici. Lo stile usato non è pixel art ma è abbastanza fumettoso, difficile da definire. In ogni caso, a me è piaciuto molto, come mi era piaciuto quello del primo Oxenfree.
Da sottolineare la qualità sonora di Lost Signals, una vera perla da questo punto di vista. La colonna sonora è fatta interamente da musica elettronica ambient, ma la cosa più interessante è la gestione delle interferenze e dei disturbi elettromagnetici, in grado di suscitare una leggera inquietudine in varie parti della storia.
Unica pecca per quanto riguarda la produzione del gioco è quella delle prestazioni.
Oxenfree II gira molto bene su PC, ma ci sono troppi caricamenti tra gli scenari, anche abbastanza lunghi. Per un gioco con una grafica semplice e senza grandi pretese a livello computazionale, caricamenti così frequenti sono un po' fuori luogo.
Prezzo e Uscita
Oxenfree II: Lost Signals è disponibile dal 12 luglio 2023 al prezzo ufficiale di 19,99€ per diverse piattaforme: PC (Steam), PS4, PS5, Nintendo Switch. Potete giocarlo anche su dispositivi mobili Android e iOS: se siete abbonati a Netflix il gioco è scaricabile gratuitamente, mentre per i non abbonati costa 5,49€.
Il costo è molto abbordabile per ogni edizione, cosa sempre apprezzabile per titoli di questo genere. Se la longevità abbastanza contenuta non vi interessa, Oxenfree II: Lost Signals rappresenta una bella esperienza di gioco per qualsiasi tipo di giocatore, soprattutto per gli appassionati di avventure grafiche.
Oxenfree II: Lost Signals - Immagini
Giudizio Finale
Oxenfree II: Lost Signals
Oxenfree II: Lost Signals è un gioco che sa un po' di già visto, nel bene e nel male. Le poche innovazioni tecniche e narrative rispetto al primo capitolo sono forse il vero limite di questo gioco, che però riesce di nuovo a coinvolgere per la qualità della narrazione e per i dialoghi ben realizzati. Non è la classica avventura grafica con enigmi ambientali e giochini di logica, ma un percorso di consapevolezza in cui contano molto di più l'empatia e l'emotività. Bellissimi gli scenari e strepitosa la resa sonora, che aumenta il coinvolgimento dell'esperienza di gioco. Se amate le storie strane in salsa fantascientifica, questo è uno di quei giochini da provare: è semplice da giocare, dura poco e racconta una storia avvincente.
Voto finale
Oxenfree II: Lost Signals
Pro
- Dialoghi interessanti e ben scritti
- Elementi "horror" ben integrati
- Stile grafico molto piacevole
- Parte sonora curatissima
- Prezzo onesto
Contro
- Troppi caricamenti tra scenari
- Poche innovazioni rispetto al primo capitolo
- Backtracking noioso
- Trama leggermente scontata