PlayStation VR, la realtà virtuale secondo Sony. La recensione (foto e video)
Il futuro del gaming e dell'intrattenimento è nella realtà virtuale. Diverse società stanno cercando di convincerci che tale affermazione corrisponda effettivamente al vero: Oculus di Facebook, HTC con il suo Vive, Microsoft con i suoi Hololens (anche se si tratta più di realtà aumentata) e persino nel panorama mobile, con Cardboard, Gear VR e Daydream si cerca di spingere sempre di più su questa nuova frontiera. Ed è forse un caso che anche Sony abbia premuto sull'acceleratore lanciando su scala globale il visore per la realtà virtuale dedicato a PlayStation 4? Assolutamente no: vediamo quindi come se la cava PlayStation VR in azione e se davvero il futuro del gaming potrebbe essere in parte indirizzato alla realtà virtuale.
PRO
- Prezzo contenuto rispetto alla concorrenza
- Design futuristico e indossabilità al top
- Alcun giochi garantiscono l'effetto "wow"
- Non si riscontrano cali di frame rate o problemi grafici di alcun genere
CONTRO
- L'edizione standard non comprende tutto il necessario per usare il visore
- Angolo di visione leggermente inferiore alla concorrenza
- Resa visiva non sempre al top
- Può causare nausea
Confezione
La confezione di PlayStation VR contiene davvero un sacco di roba. In realtà si tratta dello stretto necessario per il corretto funzionamento del visore; anzi, a dirla tutta non è propriamente così. Troviamo al suo interno l'Unità Processore, di cui parleremo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi, un paio di auricolari in-ear di buona qualità (comprensivi di gommini di varie dimensioni), l'alimentatore dell'Unità Processore, un cavo HDMI per collegare l'Unità Processore al televisore, un cavo (doppio) per collegare visore e Unità Processore lungo circa 4,40 metri, un cavo USB per collegare Unità Processore e PlayStation 4, manualistica, un panno per la pulizia delle lenti e un disco con alcune demo da giocare. Il futuro è wireless, PlayStation VR, come anche gli altri visori per la realtà virtuale, non lo è.
Perché quindi un voto così "basso"? Per l'assenza della PlayStation Camera, un accessorio obbligatorio per l'utilizzo di PlayStation VR (ci sarebbe un bundle ma si trova a prezzi folli), e, soprattutto, per l'assenza di un qualche videogioco tangibile al suo interno con cui testare approfonditamente il visore.
Negli Stati Uniti è ad esempio disponibile un bundle comprensivo di PlayStation Camera, di PlayStation Move e del gioco VR Worlds; quest'ultimo rappresenta un ottimo approccio al mondo della realtà virtuale. Il disco demo presente nella confezione ha poi a disposizione meno demo della versione scaricabile gratuitamente dal PlayStation Store. Insomma, in definitiva una confezione che non contiene davvero tutto lo stretto necessario per godersi sin da subito il visore di Sony.
Costruzione e indossabilità
Bisogna ammettere che Sony ha realizzato un piccolo gioiellino sia a livello costruttivo che di indossabilità. Il visore in sé si presenta come un dispositivo futuristico, grazie anche ai sei LED frontali e i due posteriori di colore blu chiaro. L'utente per indossare PlayStation VR interagisce principalmente con due pulsanti e una ghiera. Il pulsante posto sull'archetto posteriore serve a regolare l'estensione dell'arco stesso; proprio sopra il pulsante si trova la ghiera con cui potrete stringere il tutto una volta che avrete indossato il visore.
L'altro pulsante, collocato sotto il visore, serve invece ad allontanare o ad avvicinare la sezione frontale. Proprio questo pulsante vi permette di estendere al massimo la parte frontale, indossare PlayStation VR, e successivamente regolare la distanza dagli occhi. In questo modo potrete utilizzarlo anche con gli occhiali. A tal proposito lo abbiamo testato sia con che senza gli occhiali e in entrambi i casi trovare la posizione corretta e più confortevole è questione di un attimo. L'unico problema in caso di utilizzo con gli occhiali deriva proprio dalla distanza a cui è obbligatorio mantenere la sezione frontale: se giocate in un ambiente particolarmente luminoso la luce filtrerà con maggior facilità dai bordi inferiori riducendo la sensazione di immersione.
Grazie al cuscinetto frontale che si adatterà alla vostra fronte e a quello collocato sull'archetto, il visore di Sony risulta particolarmente comodo e bilanciato. Il peso potrebbe sembrare eccessivo (610 g), ma possiamo assicurarvi che una volta indossato non vi renderete conto della sua presenza.
Il tutto è realizzato in plastica, una scelta quasi obbligata proprio per mantenere basso il peso. Veniamo quindi al cablaggio, che va in parte ad influire proprio sull'indossabilità del visore. Di fatto avrete a che fare con un unico, lungo cavo, che si estende dal visore fino all'Unità Processore e al più con il cavo dell'auricolare che collegherete al telecomando presente sul cavo di collegamento stesso. Dobbiamo ammettere di non averlo trovato particolarmente di intralcio durante le nostre sessioni di gioco. Giocando da seduti quasi non ci si accorge della sua presenza; in piedi, se vi muovete particolarmente, potreste sì trovarlo d'intralcio, ma è solo questione di abitudine. Tutti gli altri cavi sono collegati alla PlayStation, al televisore e alla corrente, senza arrecarvi fastidio di alcun genere.
Hardware
Come già accennato, la confezione oltre ad ospitare il visore contiene anche la così detta Unità Processore, uno "scatolotto" che metterà in comunicazione PlayStation 4 e PlayStation VR.
L'Unità Processore, secondo quanto riportato da Sony, si occupa dell'elaborazione dell'audio 3D, usufruibile tramite un paio di auricolari collegabili direttamente al visore, del Social Screen e della Modalità Cinematografica. Ci occuperemo di queste due modalità nel paragrafo relativo al comparto software. Vediamo la scheda tecnica di PlayStation VR, comprese dimensioni e peso del visore stesso e dell'Unità Processore.
- Display Visore: 5,7" full HD (1.920 x 1.080 pixel) OLED
- Risoluzione per occhio: 960 x 1.080 pixel
- Frequenza di aggiornamento: 90 - 120 Hz
- Campo visivo: circa 100°
- Sensori: accelerometro, giroscopio
- Connettività: HDMI, USB
- Peso Visore: 610 g, escluso il cavo
- Dimensioni visore: 187 x 185 x 277 mm circa, esclusa parte più sporgente, con archetto regolato al minimo
- Peso Unità Processore: 365 g
- Dimensioni Unità Processore: 143 x 36 x 143 mm
- Lunghezza cavo: 4,40 m circa
Visto quanto appena elencato, un confronto numerico diretto con i diretti concorrenti ci pare d'obbligo. Oculus Rift è dotato di uno schermo OLED da 2.160 x 1.200 pixel (1.080 x 1.200 pixel per occhio) con un refresh rate di 90 Hz e un angolo di visione pari a 110°, e anche HTC Vive dispone delle medesime specifiche di Oculus Rift, anche se in teoria i display sono due, uno per occhio.
Considerato quindi il prezzo inferiore di PlayStation VR, non ci si può lamentare più di tanto delle sue caratteristiche tecniche: c'è da dire che i 10° dell'angolo di visione di differenza potrebbero farsi sentire, ma la frequenza di aggiornamento in certe occasioni è addirittura superiore e la risoluzione del display è di poco inferiore. Il cavo di PlayStation VR inoltre ospita un telecomando da cui è possibile accendere o spegnere il visore e soprattutto regolare l'audio in ingresso negli auricolari.
Qualità visiva
Già nel paragrafo relativo all'indossabilità abbiamo fatto cenno a qualche interessante dettaglio relativo alla qualità visiva, ma vediamo di scendere più nel dettaglio. Il campo visivo offerto dal visore di Sony è pari a circa 100°, l'occhio umano ha un angolo di visione sul piano orizzontale pari a circa 155°. Guardando nelle lenti di PlayStation VR non sarete quindi completamente immersi nell'azione, ma d'altronde questo non succede neanche con gli altri visori. Potete immaginare di osservare l'azione da una sorta di oblò che vi offre comunque un angolo di visione più che sufficiente per godervi quanto riprodotto sullo schermo da 5,7" nascosto all'interno della scocca.
Inoltre sono sufficienti pochi minuti di gioco per dimenticarsi dei "limiti" imposti dall'angolo di visione ridotto.
Le membrane plastiche laterali forniscono un'ottima protezione da eventuali fonti di luce presenti nella stanza in cui giocate, ma come già accennato, se giocate con gli occhiali e dovete mantenere un minimo di distanza tra gli occhiali e la sezione regolabile del visore per vedere tutto nitidamente, un po' di luce entrerà dalla sezione inferiore, rovinando in parte l'immersione. La soluzione è ovviamente quella di giocare in un ambiente buio o comunque poco luminoso.
La risoluzione del display è forse il vero problema del visore di Sony. Un schermo full HD non è sufficiente a garantire un'ottima resa visiva vista la distanza così esigua tra gli occhi e lo schermo stesso. Talvolta si fa fatica a leggere alcune scritte dei menu, ma si può risolvere avvicinandosi alle scritte, visto che i sensori presenti sul visore e la PlayStation Camera rilevano la vostra posizione e i vostri movimenti.
Anche alcuni giochi hanno evidenti problemi di risoluzione.
È possibile infatti che alcuni titoli, come ad esempio Driveclub VR, non vengano riprodotti in 1080p per mantenere costante e soprattutto elevato il frame rate. In altri casi invece, come RIGS o Battlezone, il problema della risoluzione viene percepito meno dall'utilizzatore. Come al solito sono gli sviluppatori ad avere una grossa responsabilità sulle spalle: in primo luogo devono saper sfruttare quanto offerto dal visore e dall'hardware di PlayStation 4, in secondo luogo puntare forse meno al realismo e più alla creazione di un qualcosa di fantastico/fantascientifico che possa distogliere l'attenzione da eventuali problemi dovuti alla risoluzione.
Il problema però non si risolverebbe neanche con uno schermo QHD. Alla fine la resa di PlayStation VR è simile a quella del Gear VR di Samsung e Oculus, giusto per fare un esempio. Il visore sfrutta il display dei recenti Galaxy S di Samsung, dotati di una risoluzione maggiore del pannello in dotazione al visore di Sony.
Ciò nonostante la resa finale è molto simile. Se quindi vi state interrogando sul perché alla corsa ai display 4K anche sui dispositivi mobili, proprio la realtà virtuale potrebbe essere la giusta risposta a questa domanda.
Motion Sickness
Ci è parso d'obbligo dedicare un paragrafo a parte alla motion sickness. In italiano si usa il termine chinetosi (o cinetosi), e si tratta di un disturbo di tipo neurologico che si può provare in seguito a spostamenti ritmici o irregolari del corpo durante un moto, anche ad esempio a bordo di mezzi di trasporto quali automobile o aereo. Non è quindi corretto parlare di chinetosi, tant'è che c'è già chi la definisce chinetosi VR per distinguerla dalla patologia. Si tratta comunque di uno dei principali timori che ruotano attorno alla realtà virtuale. PlayStation VR causa motion sickness? La risposta è sì, anche se quella più corretta sarebbe: dipende. Dipende in primis dall'utilizzatore, che può essere più o meno sensibile a questo genere di disturbo.
In secondo luogo dipende moltissimo dal tipo di videogioco affrontato. Driveclub VR è uno degli esempi più calzanti in tal senso. È diventato piuttosto famoso l'episodio che ha coinvolto il recensore di GamesRadar+, che non è riuscito a giocare abbastanza a lungo a Driveclub VR per recensirlo proprio a causa dei disturbi legati all'utilizzo del visore.
In alcuni casi anche durante i nostri test di Driveclub VR, abbiamo riscontrato una sensazione di nausea che ci ha spinto a prenderci una pausa. Tale problema non si manifesta però in tutte le gare: ce ne sono alcune, a bordo di vetture particolarmente scattanti e che tendono a sbandare con eccessiva facilità, che rendono più probabile l'insorgersi di tale fenomeno. Un altro videogioco che ci ha dato particolarmente fastidio è Rez Infinite: ambientazioni psichedeliche, repentini cambi di inquadratura e di ambientazioni e quant'altro possono causare disturbi anche ai più forti di stomaco.
Ma dobbiamo ripetere quanto detto poco fa: dipende moltissimo dall'utilizzatore e dal gioco affrontato.
Until Dawn: Rush of Blood, che mette il giocatore a bordo di una giostra infernale con sezioni in perfetto stile montagne russe non ci ha arrecato alcun fastidio, idem dicasi per RIGS o per EVE: Valkyrie. Se lo sviluppo del gioco è stato affrontato con una certa oculatezza è difficile che si presentino problemi (a meno di non soffrirne esplicitamente).
Ci sovviene ad esempio il lavoro svolto su Rise of the Tomb Raider: 20 Years Celebration, che presenta una sezione all'interno del nuovo DLC Legami di Sangue dedicata proprio a PlayStation VR. Tale sezione ci permette di esplorare la villa di Lara Croft in prima persona sfruttando due modalità di movimento: una che prevede spostamenti mirati grazie all'utilizzo di una silhouette di Lara da muovere manualmente con la levetta analogica nelle ambientazioni di gioco, che in sostanza ci permette di teletrasportarci da una parte all'altra della casa senza percepire o visualizzare il movimento del personaggio; l'altra, sbloccabile solo dopo aver preso dimestichezza con l'ambientazione in realtà virtuale, che ci lascia spostare liberamente utilizzando le levette analogiche.
Quest'ultima può causare sensazioni di nausea, e gli sviluppatori lo sanno bene (si viene avvertiti in tutti i modi). Questo perché regolando i movimenti con le levette senza indirizzarli con la testa la sensazione di movimento che ne consegue è innaturale. In RIGS invece gli sviluppatori hanno introdotto una modalità di navigazione che sfrutta i movimenti della testa dell'utilizzatore non solo per mirare, ma anche per gli spostamenti del mezzo utilizzato. In definitiva, per chi soffre davvero di chinetosi (la patologia vera e propria), giocare con PlayStation VR è sostanzialmente impossibile. Se invece siete solo sensibili e talvolta soffrite di mal d'auto o simili, potreste in effetti avere qualche fastidio con determinati giochi.
Software
Una volta acceso ed indossato il visore, non troverete grossi "comitati di benvenuto". Sarà il visore stesso a consigliarvi la pressione prolungata del tasto Option per ricalibrare eventualmente la vista ed adattarla alla vostra posizione. Avviando i giochi poi sarete accolti da un'interfaccia che vi permetterà di calibrare la PlayStation Camera in modo che tutti i LED presenti su PlayStation VR siano allineati con la Camera.
Nel classico menu della PlayStation 4 sfrutterete la così detta Modalità Cinematografica, che riprodurrà l'interfaccia su una sorta di mega schermo da più di 200 pollici (le dimensioni si possono regolare dalle impostazioni).
Proprio questa modalità vi permette di utilizzare il visore di Sony senza il supporto di un televisore: potrete infatti godervi anche i classici videogiochi non pensati per la realtà virtuale riprodotti sul mega schermo virtuale. Per ovvie ragioni la risoluzione di questo schermo è inferiore non solo a quella che si avrebbe su un classico televisore, ma anche alla risoluzione 1080p che metterebbe a disposizione lo schermo del visore. Abbiamo testato questa modalità con Rise of The Tomb Raider: ovviamente proprio per via della risoluzione i giochi perdono in dettaglio, ma si lasciano giocare con facilità. Anche in caso di movimenti della testa poi, il mega schermo non si muoverà garantendoci una certa stabilità.
Grazie all'Unità Processore potrete sfruttare altre due modalità: quella Mirroring e quella Separata. La modalità Mirroring permette a chi vi sta accanto di vedere su televisore tutto ciò che state facendo.
La modalità Separata invece permette di giocare in più persone a titoli quali THE PLAYROOM VR, edito dalla stessa Sony, o Keep Talking and Nobody Explodes: il giocatore con indosso il visore vedrà infatti elementi di gioco diversi da quelli che invece sfruttano solo un controller DualShock affidandosi allo schermo del televisore, un espediente piuttosto simpatico che offre diversi spunti agli sviluppatori.
Sta di fatto che avremmo preferito essere accolti da un ambiente virtuale una volta indossato il visore, alla stregua ad esempio del Gear VR di Samsung ed Oculus. Ed è strano che Sony non ci abbia pensato, visto che basta aprire la demo (quella scaricabile dallo store) per essere accolti da un semplicissimo ma efficace ambiente tridimensionale di selezione dei titoli.
Giochi
Lanciare un prodotto come PlayStation VR senza un parco giochi adeguato sarebbe stato un suicidio, e infatti già a partire dal 13 ottobre erano disponibili più di 30 titoli, tra videogiochi, corti animati interattivi e raccolte, da poter acquistare in formato fisico o in digitale direttamente dal PlayStation Store.
Impossibile in questa sede parlarvene troppo nel dettaglio: nei prossimi giorni dedicheremo ulteriori approfondimenti ai vari titoli, qui di seguito un rapido cenno alle nostre impressioni sui titoli più giocati in redazione. Nella video recensione trovate alcuni minuti di gameplay tratti dalle nostre sessioni di gioco.
Ci siamo gettati a capofitto sul nuovo prodotto di Warner Bros. e Rocksteady Studios. Chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di essere Batman anche solo per qualche minuto? Batman: Arkham VR vi offre uno spaccato di quella che potrebbe essere un'esperienza in prima persona nei panni dell'uomo pipistrello, e bisogna ammettere che, nonostante qualche problema di fondo, il risultato è piuttosto azzeccato. È il titolo che a livello grafico ci ha sorpreso maggiormente. Peccato che l'esperienza, anche se ampiamente rigiocabile, duri davvero poco.
Driveclub VR
Driveclub VR ha due sostanziali problemi: il suo voler essere troppo realistico e il motion sickness a cui abbiamo già fatto cenno.
A causa del suo voler essere realistico (gli interni delle automobili sono incredibili), il giocatore tende a notare i dettagli rendendosi maggiormente conto dei limiti grafici imposti dall'utilizzo del visore. Il motion sickness VR in questo caso è un problema praticamente irrisolvibile: il pilotare un'automobile in realtà virtuale è forse il modo più realistico di simulare una sessione di guida, e di conseguenza, se soffrite il mal d'auto, potreste avere problemi anche in questo caso.
RIGS Mechanized Combat League
Un altro dei titoli tra i più convincenti dell'attuale line-up PlayStation VR. Dietro c'è lo zampino di Guerrilla Games (KILLZONE, Horizon Zero Dawn): gli sviluppatori si sono inventati da zero una disciplina sportiva futuristica che vede squadre di atleti sfidarsi in arene a bordo di mech armati fino ai denti. Non c'è violenza, visto che i giocatori vengono espulsi in caso di distruzione del mech, e bisogna ammettere che le battaglie risultano piuttosto movimentate e divertenti.
L'immersione è assicurata, grazie anche a un comparto grafico curato nei minimi particolari.
Until Dawn: Rush of Blood
Un horror particolarmente azzeccato che vi mette a bordo di un carrello di una vera e propria giostra infernale, che alterna momenti in stile "jumpscare" (forse un po' prevedibili), sessioni di fuoco per respingere mostri e clown assassini, e momenti in stile montagne russe che vi metteranno sotto sopra lo stomaco. Ma fa tutto parte del divertimento, e bisogna ammettere che le ambientazioni buie, illuminate solo dalle torce delle nostre armi, sono di sicuro impatto.
VR Worlds
È il modo giusto per approcciarsi alla realtà virtuale di Sony. Una raccolta di mini-giochi da affrontare con e senza il (o i) controller di gioco. Danger Ball ad esempio vi farà sfruttare unicamente i movimenti della testa per respingere una palla in un'arena 3D che ricorda un incrocio tra Arkanoid e l'hockey da tavolo.
Ocean Descent invece è una vera e propria discesa nei fondali oceanici, ed è un ottimo sistema per orientarsi la prima volta nella realtà virtuale godendosi il panorama ed intuendo le potenzialità dimensionali del dispositivo.
PLAYROOM VR
Vi ricordate di Wii Sports? PLAYROOM VR potrebbe essere considerato l'equivalente del gioco di Nintendo. Tanti mini-giochi di gruppo che sfruttano la modalità Separata divertenti, immediati e soprattutto simpatici. Ottimi anche per far approcciare i più piccoli al mondo della realtà virtuale, anche se in teoria Sony consiglia l'utilizzo del visore solo ai maggiori di 12 anni.
Prezzo
PlayStation VR è un accessorio che potremmo definire senza troppi problemi caro. La spesa necessaria ad accedere alla realtà virtuale di Sony si aggira intorno ai 470€, senza contare il prezzo richiesto per l'acquisto di una PlayStation 4 (che comunque è molto calata di prezzo). Il fatto che ci spinge a valutare positivamente il prezzo proposto è che anche unendo la spesa d'acquisto di una PS4, di un PSVR, della PlayStation Camera e dei PlayStation Move, non si raggiungono le cifre richieste dall'acquisto di Oculus Rift o di HTC Vive, che necessitano poi di un computer, pre-assemblato o da assemblare, che alza ancora di più la spesa da sostenere.
Acquisto
Sony PlayStation VR è disponibile al prezzo consigliato di lancio di 399€. Lo trovate su ePrice (anche con finanziamento a tasso zero). Sempre su ePrice trovate anche PlayStation Camera a 69,99€, un acquisto obbligatorio per l'utilizzo del visore di Sony. Potete anche acquistare i PlayStation Move, sempre su ePrice, a 84,98€, ma in questo caso si tratta di una scelta opzionale.
Giudizio Finale
PlayStation VR
Sommario
Confezione 6.5
Costruzione e indossabilità 9
Hardware 8
Qualità visiva 7.5
Software 7
Giochi 8.5
Prezzo 8.5
Voto finale
PlayStation VR
Pro
- Prezzo contenuto rispetto alla concorrenza
- Design futuristico e indossabilità al top
- Alcun giochi garantiscono l'effetto "wow"
- Non si riscontrano cali di frame rate o problemi grafici di alcun genere
Contro
- L'edizione standard non comprende tutto il necessario per usare il visore
- Angolo di visione leggermente inferiore alla concorrenza
- Resa visiva non sempre al top
- Può causare nausea