Recensione Samsung QN800B: l'8K sta arrivando per tutti (o quasi)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Recensione Samsung QN800B: l'8K sta arrivando per tutti (o quasi)

La serie QN800B rappresenta uno dei fiori all'occhiello dei mini LED 8K Samsung 2022. Nel corso di un anno il prezzo di listino, anche presso lo store ufficiale, si è quasi dimezzato, e nonostante l'ovvio arrivo di nuovi modelli (che saranno senz'altro più cari), è ora che un più ampio ventaglio di potenziali acquirenti può prenderli in seria considerazione. Andiamo quindi a vedere se il prezzo è finalmente giusto. Prima di iniziare, vi ricordiamo anche la nostra recensione del Samsung S95B, ovvero il primo TV OLED di Samsung.

PRO

  • Che luminosità e che dinamica!
  • Interfaccia veloce e molto completa
  • Audio potente
  • Ottimo supporto gaming

CONTRO

  • Upscaling non sempre "da 8K"
  • Local dimming a volte troppo aggressivo
  • La plastica posteriore può vibrare
  • Ancora oltre i 2.000€ per il modello base

Unboxing

L'unboxing è un momento cruciale per un nuovo televisore, e Samsung fa le cose per bene. Il TV non solo è ben imballato, ma soprattutto è ben organizzata la confezione per farvelo disimballare in sicurezza. Dovete comunque essere in due, viste le dimensioni, e avere a disposizione un ampio tavolo dove appoggiare il televisore per montarvi la base.

All'interno della confezione non si trovano infatti le staffe per il montaggio a parete, ma solo la solida base per appoggiarlo su un apposito mobile, che per fortuna richiede giusto di avvitare 8 viti per agganciarsi saldamente (4 per fissare il supporto al televisore e 4 per agganciarvi lo stand vero e proprio).

Il box esterno One Connect con tutte le porte si appoggia sul retro dello stand. Non è un errore: è solo appoggiato, non agganciato, né tanto meno avvitato. In confezione ci sono due cavi per collegarla alla TV: uno corto, utile in questo caso, e uno più lungo, da usare qualora il TV venisse appeso al muro.

Costruzione

Il profilo del televisore è una griglia metallica traforata che ha anche un suo perché, sia a livello di design che di solidità. Le cornici attorno al display sono davvero minime, ma non inesistenti (anche se in foto sembrano probabilmente più grandi di quanto non siano in realtà). Il logo Samsung è presente solo in basso a destra, ma è così piccolo che quasi non si nota. Lungo la cornice, al contrario di alcuni modelli passati, non ci sono pulsanti di sorta.

La base centrale è solida, ma non può garantire che un televisore di queste dimensioni stia immobile se sollecitato (pensate poi ai tagli superiori!). Due supporti laterali sarebbero stati però senz'altro più efficaci in questo senso.

Il retro in plastica è anche abbastanza elegante alla vista, ma è appunto plastica al tatto, e il peso del televisore è tale che nel silenzio lo potreste sentir scricchiolare, assestarsi.

Il box One Connect, che tra le altre cose racchiude tutte le porte di I/O e il processore, è una scatola nera in plastica zigrinata, non particolarmente elegante, ma almeno abbastanza sottile, nei limiti del possibile. Farete probabilmente di tutto per nasconderla, ma non sempre è possibile, a seconda del numero di periferiche che dovrete collegarvi. Del resto avere tutto integrato nel televisore sarebbe comodo finché questo sia su un piano, ma decisamente svantaggioso per chi volesse appenderlo.

Le porte, al netto di quella di alimentazione che si trova fianco, sono le seguenti:

  • 4x HDMI 2.1 (1 eARC)
  • 3x USB 2.0 (1x 5V/1A, 2x 5V/0,5A)
  • S/PDIF
  • Ethernet
  • Common-interface
  • Satellite
  • 2x DVB-T2CS2
  • Porta One Connect

Volendo essere critici possiamo puntualizzare l'assenza del jack audio e dei connettori RCA. C'è inoltre una sola porta USB-A da 1 Ampere e non ci sono porte USB-C. È un po' un gioco di compromessi: per accontentare tutti il box avrebbe dovuto essere ancora più grande, e quindi di più difficile collocazione.

E comunque forse Samsung dovrebbe davvero lavorare un po' più sull'estetica di questo elemento, magari offrendo anche opzioni di colore diverse (bianco o nero, per esempio), in modo da adattarsi meglio ai diversi tipi di arredamento.

Telecomando

Samsung ha sposato da anni il minimalismo per i suoi telecomandi, ed è una scelta che personalmente mi sento di avvallare, ma che non piace a tutti. In questo caso abbiamo anche un modello con ricarica a energia solare (i piccoli pannelli sono sul retro): scelta in fondo azzeccata, a patto che ogni tanto vi ricordiate di lasciarlo a prendere un po' di luce. In ogni caso è presente anche una porta USB-C per ogni evenienza.

Ci sono 4 tasti per Netflix, Prime Video, Disney+ e per il casalingo Samsung TV+, ma non c'è nemmeno un numero, tanto cari ai vecchi telecomandi. Eppure, nonostante questo, ci si muove bene, perché l'interfaccia stessa del televisore si discosta dai classici canali.

La guida TV è infatti raggiungibile con un clic sul tasto destro, e vi consente così di non fare zapping a caso ma di raggiungere con cognizione di causa i canali che più vi interessano.

Il pad direzionale è quindi la chiave di tutto, e lo userete un sacco, dato che di fatto è un po' tutto un'app, in parte anche la TV tradizionale, che in un televisore del genere è sempre più marginale nell'esperienza d'uso, come vedremo a breve.

L'unica vera carenza che abbiamo sentito (a parte quella della retroilluminazione, cui anni di memoria muscolare ci hanno insegnato a fare a meno, ma che è comunque un peccato non avere) è quella di un tasto dedicato alle impostazioni; non tanto quelle generali del televisore, quanto quelle per cambiare al volo le preferenze su immagine e audio mentre state guardando un contenuto. In realtà un tasto simile c'è, ma è nascosto: dovete premere il pulsante 123, scorrere poi in alto con il pad direzionale, e allora comparirà il classico ingranaggio che vi permetterà di passare, ad esempio, al filmmaker mode, o di cambiare sorgente audio in pochi clic.

È invece presente un microfono nel telecomando, perché Samsung integra Amazon Alexa, Google Assistant e il suo stesso Bixby come assistenti vocali, anche se per la verità nessuno dei tre è così intelligente come ci sarebbe piaciuto, ma ne riparleremo a breve.

Hardware

Siamo di fronte alla serie Neo QLED di Samsung, quella che l'azienda stessa considera la sua linea di punta, l'unica che raggiunge gli 8K di risoluzione (7.680 x 4.320 pixel), con processore Neural Quantum e upscaling tramite IA per convertire i contenuti a più bassa risoluzione fino a quella nativa del pannello.

A proposito di quest'ultimo, si tratta di un VA che vanta però dei buoni angoli di visione, grazie anche all'ottima copertura antiriflesso. Il refresh rate non va invece oltre i 100Hz alla massima risoluzione, ma arriva a 120Hz in 4K, con supporto Variable Refresh Rate e Auto Low Latency Mode.

Tra le altre caratteristiche degne di nota citiamo il Real Depth Enhancer, che esalta i dettagli dei soggetti in primo piano, attenuando al contempo lo sfondo, per una maggiore sensazione di profondità.

Sul fronte audio abbiamo un impianto Dolby Atmos "di serie" da 70 Watt complessivi, e il supporto per soundbar compatibili via HDMI eARC, oltre all'object tracking sound (OTS+), che segue il movimento del suo a schermo per un maggiore realismo sonoro.

I formati HDR supportati sono HDR10, HDR10+ (sia Adaptive che Gaming) ed HLG, ma niente Dolby Vision, come da tradizione Samsung, che si rifiuta di versare l'obolo per avere un ipotetico miglioramento che, soprattutto su una TV del genere, sarebbe difficilmente percepibile.

La connettività wireless vanta Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.3, quindi abbondantemente a prova di futuro e più che adeguate per un televisore del genere.

Esperienza d'uso

Smart Hub

L'esperienza d'uso del QN800B passa senz'altro da Tizen, il suo sistema operativo, quello che governa l'uso della smart TV, perché ormai la componente "smart" è sempre più predominante su quella di semplice "TV". Non a caso Samsung chiama la propria interfaccia Smart Hub, perché può anche diventare un centro per la domotica di casa, in congiunzione con Smart Things.

Il primo impatto comunque è molto simile a quello che avreste su una Google TV o una Fire TV: un carosello superiore (che in alcuni casi può anche essere puramente pubblicitario - quello "entra in NOW" nelle foto qui sotto), una riga di applicazioni personalizzabile (in questo caso il primo elemento è nuovamente una pubblicità), e poi una serie sterminata di ulteriori righe di contenuti consigliati, divisi in vari generi (nuovo e di tendenza, per i più piccoli, serie gratuite, film gratis con pubblicità, migliori film, ecc. ecc.), con suggerimenti provenienti da diversi servizi (Prime Video, Disney+, Apple TV+, RaiPlay, DAZN, ecc.), sempre indicati chiaramente via via che scorrete i titoli disponibili.

Cosa manca? Una riga "continua a guardare", che vi riporti subito a quei contenuti che avete lasciato a metà, magari divisi per servizio di streaming. L'unica cosa che abbiamo di vagamente simile è la voce Recente, subito sotto le app, che ospita un riquadro con l'ultima app avviata, senza però alcuna indicazione del contenuto che stavate vedendo al suo interno.

Samsung TV Plus è l'unica eccezione, perché ha una riga dedicata (la seconda, quindi ben in evidenza) che permette di riprendere film e serie lasciati in sospeso.

Ma attenzione, perché nei modelli 2021 e precedenti, selezionando un'app, comparivano in sovrimpressione gli ultimi contenuti da essa riprodotti, ma a quanto pare questa opzione è stata tolta nel software 2022. Per altro le TV degli anni passati non sono state aggiornate con questa nuova versione, quindi di fatto si ritrovano con un'utile funzione che i modelli più nuovi non hanno (e questo aprirebbe un capitolo a parte su quanto poco longevo sia il supporto software Samsung sui televisori, che in parte esula dagli scopi di questa recensione).

Le altre due sezioni dell'interfaccia sono il Gaming Hub, così curato che ne parleremo meglio a breve, e la modalità Ambient, che consente di scegliere degli sfondi di vario genere per usare il televisore come fosse un quadro, incluso il supporto per gli NFT, acquistabili direttamente dal TV.

Infine abbiamo la ricerca, che però non ci ha particolarmente colpito (ma non è che la concorrenza faccia meglio). La causa è principalmente Netflix, che spesso mette i bastoni a servizi come questo che vogliano effettuare ricerche sul suo catalogo, o in generale agli aggregatori di contenuti, e quindi ai possibili suggerimenti da essi derivanti. Ad esempio, cercando una serie popolare come Mercoledì di Tim Burton, non veniamo mai indirizzati all'app di Netflix, bensì solo a una serie di contenuti disponibili altrove, che ovviamente non sono quello che lo spettatore avrebbe voluto.

Anche con una query molto generica come "cerca delle serie TV" (ci veniva suggerita dallo Smart Hub stesso) tra i primi risultati abbiamo una clip di un minuto e mezzo su YouTube della serie TV di Batman e Robin degli anni '60: bellissima, ma forse non esattamente quello che avremmo voluto.

App e Store

Un aspetto che sembra cambiare molto poco con il passare del tempo è lo store Samsung.

La grafica è pressoché immutata da anni, e sinceramente potrebbe essere più accattivante di così. Ci sono buone probabilità che l'utente medio non ne abbia mai bisogno, perché tantissimi servizi vengono preinstallati, ma in ogni caso per quanto riguarda visibilità e content-discovery ci sono ampi margini di miglioramento.

In cima allo store c'è un banner che invita (in inglese) a scoprire le app dedicate ai video. Cliccandoci arriverete a un'ampia selezione di contenuti che sembrano ordinati un po' a caso (la prima app proposta è in russo, la terza in arabo, la quarta in greco, e potremmo continuare), e diversi di questi contenuti sembrano anche di natura un po' dubbia (ci sono tanti suffissi "flix" e non mancano numerosi riferimenti alle IPTV), tanto che fa un po' strano trovate nel mucchio Apple TV, TikTok, Rakuten e altri servizi.

A questo proposito però vogliamo essere chiari: i servizi di streaming ci sono tutti, sia video che audio (manca giusto YouTube Music) e gaming.

Lo store però non fa molto per evidenziare quelli principali o comunque più popolari, e soprattutto le categorie che ci presenti hanno materiali troppo eterogenei, senza alcuna prevalenza per l'italiano (anzi).

Ribadiamo che la maggior parte di ciò che serve è già installato, tanto che all'avvio quasi 3 GB dei 4 disponibili sono già occupati: alcune di queste applicazioni possono essere eliminate (es. Mediaset Infinity, Spotify, GeForce Now) ma molte altre no (Neflix, Prime Video, Disney+, Apple TV, NOW, Rakuten, DAZN, YouTube, Alexa, RaiPlay, Bixby, Samsung Internet, Plex, Google Meet).

Gaming Hub

Una delle migliori novità dello scorso anno è stata senz'altro il nuovo gaming hub di Samsung, ideale non solo se avete una console collegata al televisore, ma anche per giocare nel cloud. GeForce Now, xCloud, Utomik sono già installati, e se doveste avere l'account di uno o più di questi sarete subito pronti a giocare.

Il TV supporta la connessione di controller wireless, inclusi quelli delle più note console (controller Xbox, Xbox Elite serie 2, Sony DualShock 4 e DualSense), inoltre potete anche impostare Spotify per avere una seconda colonna sonora di sottofondo, casomai preferiste la vostra musica durante le sessioni di gioco.

L'impostazione del gaming hub è poi simile a quella della home di Tizen, ovvero alcune righe con diversi contenuti consigliati, a seconda del genere, inframezzati da una striscia di video YouTube a tema gaming, ovviamente. In questo caso però abbiamo i "giocati di recente", in alto a destra, che ci permette di riprendere con un clic gli ultimi giochi riprodotti.

E qui entra in gioco il Wi-Fi 6, nel senso che se avete una buona connessione domestica riuscirete a giocare tranquillamente in streaming senza bisogno di ricorrere alla porta Ethernet. Abbiamo sfrecciato sui tracciati di Forza Horizon o impersonato i panni dell'uomo pipistrello in Arkham Knight senza problemi di sorta, e soprattutto con grande immediatezza.

Tempi di caricamento brevi, interfaccia e gioco sempre reattivi: dal punto di vista delle prestazioni Tizen non è mai un problema, e questo è particolarmente vero quando lo userete per giocare.

E se lasciamo perdere il gioco nel cloud e passiamo a quello in locale la pacchia continua. Al netto del fatto che non sfrutterete mai la piena risoluzione del pannello, siamo di fronte a un televisore che supporta 4K@120fps (non 144, per i più esigenti) con variable refresh rate e AMD FreeSync Premium Pro, con tempi di latenza nell'ordine dei 10ms (a 60Hz) in modalità Gioco (disponibile appunto solo da sorgenti esterne, non per il cloud gaming).

Esperienza di visione

Qui si apre un lungo capitolo a parte, sia perché ci sarebbe tanto da dire a seconda dei diversi tipi di contenuto che potreste vedere, sia perché descrivere a parole la resa di un televisore non è facile, pertanto cercheremo di essere il più possibile schematici, senza perderci in chiacchiere inutili, aiutandoci magari con qualche foto che abbiamo cercato di catturare nel modo il più possibile vicino a quello che stava percependo il nostro occhio in quel momento.

Partiamo dall'8K. Ci sono contenuti in 8K? La risposta breve è no, e non ce ne saranno nemmeno nel prevedibile prossimo futuro. Troppo oneroso per i servizi di streaming video passare a questa risoluzione, a meno di non far pagare un extra, e poi non è detto comunque che ogni contenuto presente all'interno sarebbe per forza a così alta risoluzione. C'è comunque YouTube, che un po' di contenuti simili li propone, e che possono essere utili anche solo per saggiare la bontà del pannello: è facile rimanere a bocca aperta di fronte alla precisione e al dettaglio con cui sono rese certe immagini, alla gamma dinamica, alla luminosità. Nella "vita di tutti i giorni però" il senso dell'8K è da ricercarsi altrove, perché poi nella maggior parte dei casi il pubblico guarderà contenuti in 4K o anche a risoluzioni inferiori.

Anzitutto abbiamo comunque 4 volte i pixel di un TV 4K, che di per sé non può essere un male, ma soprattutto ci sono gli algoritmi di upscaling di Samsung che lavorano incessantemente per migliorare la qualità e la definizione dell'immagine.

Non sarà insomma "vero 8K", ma è comunque migliore del 4K classico e in ogni caso state senz'altro acquistando un televisore a prova di futuro. La resa dell'upscaling non è però ancora una volta qualcosa di fisso e immutabile. Si tratta comunque di algoritmi di apprendimento automatico, che danno risultati variabili a seconda del contenuto. La nostra impressione per esempio è che con i film di animazione la resa sia decisamente inferiore rispetto a una pellicola tradizionale, che a sua volta è comunque molto condizionata dalla qualità di quest'ultima (partire da un 4K non è certo come partire da un 720p), quindi la domanda che dovete farvi non è tanto se ci siano o meno contenuti in 8K, ma a che risoluzione sono quelli che guardereste voi nella maggior parte dei casi.

Dove il QN800B brilla davvero è proprio nella luminosità. In una stanza con la luce del sole che entra abbondante dalle finestre riesce a essere comunque godibilissimo, e il paragone con un OLED in questo senso lo vede nettamente vincitore.

La dinamica che tira fuori questo pannello è impressionante, tanto che è quasi impossibile perdere dettagli, siano questi sfumature nei toni scuri, o particolari sulle alte luci. In 6 Underground c'è una scena di inseguimento a bordo di una Alfa Giulia all'inizio. Gli interni dell'auto sono in pelle nera, e mentre la telecamera riprende sia lo sportello (molto scuro) che l'esterno (molto chiaro) è possibile distinguere nettamente dei graffi sulla pelle dell'auto, che con altri televisori semplicemente si perdono sul nero della pelle.

Realismo è la parola chiave per descrivere le immagini prodotte dai mini LED di Samsung, un realismo che è difficile trovare altrove, pur con i "difetti" della realtà. Il famigerato blooming, che qui è ancora possibile notare in scene scure di fondo ma con tante fonti luminose puntiformi, non è un reale problema ormai, e per certi versi contribuisce in parte a rendere tutto più verosimile, soprattutto se contrapposto ai contrasti netti di un OLED.

E sia chiaro che la qualità del nero qui è ottima: sembra davvero nero, anche se i pixel non sono spenti, ma al contempo preserva più dettagli su grigi o comunque sui toni scuri, anche se a volte il local dimming di Samsung è un po' eccessivo nell'inseguire il nero, col risultato che alcune scene diventano improvvisamente fin troppo buie, a dispetto della tanta luce che la TV può tirare fuori. Questo è particolarmente vero in filmmaker mode, che rimane comunque la modalità di riferimento per vedere i film. Qui sotto abbiamo provato a rendere la diversità della stessa scena con Spider-Man in modalità dinamica e in filmmaker mode, anche se forse in foto la differenza appare più marcata di quanto non sia in realtà. Non è comunque un cambio di retroilluminazione drastico come avveniva in alcuni modelli degli anni passati, quanto piuttosto una precisa e voluta resa della scena.

Il discorso può cambiare con contenuti di animazione, dove la modalità dinamica ovviamente esalta i colori pastello e tira fuori tutta la luminosità di cui il pannello è capace. Alla fine non è una questione di meglio o peggio, quanto di preferenze personali. Certo è che se volete che i vostri ospiti dicano "wow", allora tanto vale lasciare la modalità intelligente automatica, che in molti casi predilige luci forti e contrasti elevati, cosa di cui il QN800B abbonda, e che di certo producono visivamente l'effetto più notevole, con buona pace del realismo di cui sopra che tanto abbiamo apprezzato.

Esperienza audio

Il QN800B è dotato di un sistema di altoparlanti 4.2.2, per la maggior parte ben visibili sul retro dello schermo. La potenza totale è di 70 Watt, c'è il supporto Dolby Atmos e c'è la tecnologia Object Tracking Sound che dovrebbe seguire l'origine del suono su schermo per far sì che lo spettatore lo senta provenire da un punto preciso, in linea con ciò che sta avvenendo a video, per un coinvolgimento ancora maggiore.

Questa è la teoria, ma la pratica è più variabile. In certi casi sentirete lo scatto metallico di una cintura di sicurezza che si slaccia provenire proprio dal punto esatto dove c'è stato il clic, in altri non avrete quello stesso senso di spazialità. E un po' la stessa cosa vale per il Dolby Atmos: non sempre c'è una chiara percezione della direzione del suono, dipende sia dal contenuto che dall'impianto stesso, e non da ultimo dalla posizione del televisore e dalla stanza. Ci sono insomma molte variabili in gioco che influenzano l'esperienza d'ascolto.

Per di più non ci sono tool di calibrazione dell'audio in base all'ambiente (dovrebbe fare tutto in automatico), fatto sta che con una soundbar dedicata la differenza si sente eccome (abbiamo provato con Sonos Arc con Sub Mini + due Sonos One, che sommati costano quasi quanto il televisore stesso), non tanto in termini di potenza, quanto di spazialità del suono e di corpo e profondità dei bassi.

E sia chiaro che siamo di fronte a un televisore di fascia alta sul fronte audio, senz'altro superiore alla media e consono anche al tipo di prodotto: i dialoghi sono sempre chiari, la colonna sonora non viene coperta facilmente, e la potenza per riempire una stanza di medie dimensioni c'è tutta; inoltre anche ad alti volumi non ci sono distorsioni da parte degli speaker, anche se il pannello posteriore a volte ha prodotto qualche vibrazione di troppo in questi casi.

Se investite tanti soldi per godere di un pannello 8K del genere, mettete però nel budget anche qualcosa per un impianto più importante: non ve ne pentirete. Tenete conto che con le soundbar Samsung compatibili è disponibile la funzione Q Symphony, che fa sì che gli speaker della TV lavorino a supporto di queste ultime, anziché spegnersi. In questo modo non manderete in pensione il sistema audio della vostra costosa TV, ma semplicemente lo potenzierete, che del resto è esattamente l'effetto voluto.

Prezzo

Un anno fa il listino era oltre i 4.000€ per il modello da 65 pollici, adesso, sempre sullo store ufficiale Samsung, siamo sui 2.500€ (salendo molto per il 75 pollici - 4.000€ - e ancor di più per l'85 pollici da ben 7.000€). Andando a cercare online il modello che avevamo in prova, al momento lo si trova a poco meno di 1.900€ da Unieuro: non siamo certo di fronte a cifre economiche, ma c'è comunque una bella differenza con l'anno passato.

Nel 2022 forse Samsung aveva alzato troppo l'asticella del prezzo, e in generale i TV che escono molto salati scendono poi altrettanto in fretta (soprattutto nel più popolare formato da 65 pollici), fatto sta che adesso siamo di fronte a un prezzo più adeguato, che permetterà a un più ampio ventaglio di utenti di prenderlo in considerazione.

Stanno per uscire i modelli 2023? Certo, e saranno anche senz'altro più cari di così, e probabilmente l'anno prossimo subiranno lo stesso deprezzamento che abbiamo appena visto.

E così via...

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Samsung QN800B

QN800B lascia a bocca aperta lo spettatore. Permettete ai suoi mini LED di illuminarsi al massimo della loro capacità ed è impossibile non suscitare un effetto wow nello spettatore. Attenzione però, è anche uno dei TV più "realistici" che ci siano sulla piazza, con una dinamica impressionante, in grado di preservare correttamente i dettagli a ogni livello di luminosità. Anche l'audio è di elevata qualità, decisamente superiore alla media. Ciò non fa di lui un TV perfetto, sia per alcuni limiti della tecnologia LED che per certe scelte di elaborazione dell'immagine, e sia chiaro che, per quanto decisamente più economico del passato, è ancora oggi un televisore piuttosto caro, come tutti i modelli di punta. 

Sommario

Unboxing 8

Costruzione 8.5

Telecomando 8.5

Hardware 9

Esperienza d'uso 9

Prezzo 6.5

Voto finale

Samsung QN800B

Pro

  • Che luminosità e che dinamica!
  • Interfaccia veloce e molto completa
  • Audio potente
  • Ottimo supporto gaming

Contro

  • Upscaling non sempre "da 8K"
  • Local dimming a volte troppo aggressivo
  • La plastica posteriore può vibrare
  • Ancora oltre i 2.000€ per il modello base

Nicola Ligas
Nicola Ligas Ciao, sono Nicola Ligas, e sono caporedattore di SmartWorld.it. Sono appassionato di notebook, TV e home cinema, action cam, mobilità elettrica, e in generale di tutti quei prodotti che possono rendere più comoda la nostra vita. Se non mi trovate qui a scrivere, probabilmente sto giocando (con mio figlio).