Sonos Sub Mini Recensione: il prezzo dei bassi
La ciliegina sulla torta per le soundbar SonosSub Mini è il più economico subwoofer di Sonos, compagno ideale delle sue soundbar Ray e Beam, ma anche della top di gamma Arc, tanto che per molti utenti è la scelta da preferire al più grande Sonos Sub, e ora vi spieghiamo perché.
PRO
- I bassi hanno nuova linfa
- Configurazione come sempre semplicissima
- Potenza dei bassi personalizzabile
CONTRO
- Non è un prodotto standalone
- Trueplay è sempre e solo iPhone
- Prezzo comunque importante
Unboxing

La confezione di Sonos Sub Mini è come sempre ben fatta, con il giusto quantitativo di cartone a proteggere il subwoofer, e ben organizzata. Lo spacchettamento è infatti facile e ordinato: prima tirate fuori i manuali (giusto una quick start guide e alcune informazioni generiche) e il cavo di alimentazione, poi rimuovete le protezioni, e Sub Mini esce facilmente dalla scatola.
Non ci sono fronzoli, salvo una sorta di rivestimento leggero sul subwoofer, che sarebbe un complimento definire custodia, e che riporrete assieme alla scatola in solaio, sia mai che un giorno lo dobbiate spostare.
Costruzione

Disponibile in nero o bianco, Sub Mini è piccolo ma non "mini" in senso letterale. Siamo di fronte a un cilindro di 30 centimetri di altezza e 23 di larghezza: difficile nasconderlo del tutto, se non magari sotto un tavolo.
I suoi due woofer sono da 15 cm, rivolti l'uno contro l'altro verso l'interno, in modo da creare un effetto force cancelling, che annulla le vibrazioni parassita e rende più puliti possibile i bassi in riproduzione, senza distorsioni.
La versione nera è un discreto magnete per polvere e impronte digitali, anche se non si tratta certo di quel dispositivo che andrete a "tocchicciare" ogni giorno, e per fortuna con un semplice panno vengono facilmente via entrambe.
Dal punto di vista della connettività non ci sono particolari elementi che lo distinguano dagli altri speaker Sonos (a eccezione della serie Era). Sulla base abbiamo una porta Ethernet 10/100 (non vitale), non c'è il Bluetooth, e il Wi-Fi è di tipo n, dual band.
Già che abbiamo accennato alla line-up Sonos, ribadiamo l'ovvio: Sub Mini non è un prodotto standalone. È necessario almeno un altro prodotto Sonos amplificato, non portatile, come appunto una soundbar o uno speaker come Era o One.
Esperienza d'uso

Ricordo la prima volta che collegai Sonos Arc alla mia TV. Mai avrei creduto che una "semplice" soundbar potesse fare tanta differenza nell'uso quotidiano di un prodotto. Non che l'audio del mio televisore fosse scadente, o che non si sentissero bene i dialoghi durante il film, ma d'improvviso fu tutto migliore.
È stato come passare dal 720p al 4K: non è che prima non si vedesse bene, ma dopo vedi meglio, vedi di più.
Ecco, in questa continua ricerca del "di più", l'ultimo scalino, quello che ti porta in vetta, è l'aggiunta di Sub Mini al tuo impianto. Logicamente parlando è l'ultima cosa da fare, perché prima avrai per forza bisogno di una buona soundbar o almeno di uno speaker di un certo livello. Poi, se parliamo dell'home theatre, anche un paio di satelliti (una coppia di Sonos One, ad esempio) verranno magari prima del subwoofer, per dare più spazialità, più profondità al suono, anche con quei contenuti che non siano Dolby Atmos. E alla fine arriva lui, il Sub Mini, e dopo il primo ascolto ti pentirai di non averlo acquistato prima.
La differenza che il suo apporto può dare a un già buon impianto (l'ho provato appunto con Arc e due Sonos One) ha stupito anche me.
Ma non subito. Una volta terminata la semplicissima configurazione iniziale, magari dopo aver fatto anche l'ottimizzazione Trueplay (OT: ma perché è compatibile sempre e solo con iPhone Sonos? Non dico su tutti gli smartphone Android, ma almeno su qualche top di gamma ormai non sarebbe l'ora di portarla?), lasciando il profilo predefinito, mi sembrava quasi di non sentire differenza, perché comunque non è che Arc sia priva di bassi. E poi a un tratto le ho sentite. Quelle onde lunghe, che capti facilmente anche nella stanza accanto, che già a un volume di 3 su 10 possono far vibrare qualche cristalleria (che è bene non mettere troppo alla prova con tutta la potenza di cui l'impianto è capace) e che trasformano un brano che già conoscevi in qualcosa di diverso.
Era appena partita in riproduzione Musica leggerissima mentre mio figlio correva come un pazzo per la stanza a caccia di palloncini, e proprio uno di questi, fermo davanti al Sub Mini, mi ha dato l'indizio.
Avete presente quando in un film c'è il protagonista che guarda le onde concentriche che si formano in uno stagno e poco dopo appare un tirannosauro? Stessa cosa. Finita la parte introduttiva del brano parte un giro di basso, e il povero palloncino, inerme fino a quel momento, è stato travolto da una serie di onde (questa volta invisibili) che l'hanno prima fatto vibrare, e poi l'hanno proprio spostato di netto.
I bassi ci sono sempre stati, ho staccato barbaramente la presa del Sub Mini dal muro per sincerarmene; semplicemente adesso avevano qualcuno che si occupava solo di loro, e questo fa tutta la differenza del mondo. Non sempre ovviamente, non a prescindere dal tipo di contenuto: non stiamo parlando di uno speaker full range che deve comportarsi bene a ogni frequenza. Ciò che Sub Mini promette, però, Sub Mini mantiene.
Che siano le esplosioni di 6 Underground, un giro di basso cui non avevate mai prestato attenzione, un colpo secco sulla grancassa che ti fa sobbalzare dalla sedia, o semplicemente quell'atmosfera di sottofondo che ora diventa più tangibile.
C'è più corpo, più spessore, più tridimensionalità in ogni contenuto, sia musicale che televisivo, e tutto senza sovrastare il suono pulito e pieno della Arc (a meno di non andare a pompare troppo i bassi tramite l'app di Sonos). I due lavorano bene assieme, senza andare a mangiare frequenze l'uno dell'altra, e la potenza di entrambi è più che sufficiente a riempire abbondantemente una stanza anche di grandi dimensioni (20-30 metri quadri).
Ecco, in un ipotetico confronto a distanza tra Sub (Gen 3) e Sub Mini forse la differenza maggiore è proprio questa, più che sul fronte qualitativo: il contesto di utilizzo. A rischio di suonare semplicistico (gioco di parole voluto - NdR), mi sento di consigliare il Sub Mini praticamente a qualunque utente domestico. Chi viva in una grande villa, o abbia l'esigenza di suonare in ambienti molto più ampi avrà anche altri budget, ma per tutti gli altri i 400 euro di differenza tra i due subwoofer rafforzano ulteriormente la mia convinzione.
E sia chiaro che non è una rinuncia, perché il solo rammarico che Sub Mini mi ha lasciato è quello di non averlo provato prima.
Prezzo
Sonos Sub Mini costa 499€ di listino, contro gli 899€ del Sub (Gen 3). 400 euro di differenza non sono pochi, e come abbiamo già visto per molti possibili acquirenti sarebbero anche "sprecati". Ciò non toglie che sia comunque una cifra non irrisoria, che probabilmente vorrà spendere solo chi abbia già un impianto di un certo livello, e cerchi appunto quella ciliegina che completi a dovere la sua torta. Yummy!
Foto Sonos Sub Mini





Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.
Giudizio Finale
Sonos Sub Mini
Sonos Sub Mini fa esattamente ciò che deve fare: aggiunge un nuovo livello di ascolto alle soundbar dell'azienda, aggiunge corpo, spessore, e tutta la presenza scenica che solo dei bassi dedicati riescono a darvi. Lo fa benissimo, tanto che per una stanza di media dimensioni è più che sufficiente, e da preferire al Sonos Sub anche per il risparmio di prezzo. Chi abbia ambienti più grandi da riempire, o il portafogli particolarmente gonfio, punterà il fratello maggiore.
Sommario
Unboxing 7
Costruzione 8
Esperienza d'uso 9
Prezzo 6.5
Voto finale
Sonos Sub Mini
Pro
- I bassi hanno nuova linfa
- Configurazione come sempre semplicissima
- Potenza dei bassi personalizzabile
Contro
- Non è un prodotto standalone
- Trueplay è sempre e solo iPhone
- Prezzo comunque importante