Recensione Xiaomi Mi Band 4C: costa poco, vale poco (foto e video)

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master

La famiglia di prodotti Mi Band è sicuramente una di quelle che ha aiutato Xiaomi ad entrare nelle case (o più precisamente sui polsi) di tantissimi italiani, facendo conoscere il suo marchio e scoprire l’ottimo rapporto qualità prezzo dei suoi prodotti. Anche la nuova Mi Band 4C quindi ha attirato il nostro interesse. Scopriamola nella recensione.

PRO

  • Economica
  • Schermo touch
  • App ben disegnata
  • Impermeabile

CONTRO

  • Cinturino scomodo
  • Schermo non molto godibile
  • Software scarso
  • Dati non precisissimi

Confezione

All’interno della confezione troviamo solo il bracciale, visto che non c’è bisogno di cavo per la ricarica. Oltre a questo trova spazio giusto il classico micro-manuale.

Costruzione e Vestibilità

Dal punto di vista del design indubbiamente Mi Band 4C non è niente di speciale e anzi appare da subito molto meno rifinita del “fratello maggiore”. Le maggiori dimensioni, la forma più sgraziata e i materiali più economici fanno sembrare questo prodotto non appartenente alla famiglia Mi Band e anzi molto più vicino a quello che vediamo spesso nei cestoni dei centri commerciali svenduti per pochi euro. E un fondo di verità c’è. Mi Band 4C al polso è più ingombrante degli altri prodotti Mi Band e i materiali sono sicuramente di qualità inferiore. I cinturini sono molto spessi nel punto di aggancio e sono anche molto rigidi. La chiusura è salda ma per chi ha un polso piccolo come me l’aggancio non è affatto comodo. La mia misura sarebbe quella dell’ultimo foro ma non sono mai riuscito ad agganciarlo e mi sono dovuto accontentare del penultimo.

È comunque impermeabile fino a 5 atmosfere, ma non siamo sicuri di quanto il sistema di ricarica, che prevedere di levare una delle due parti del bracciale, possa durare sul lungo periodo.

Hardware

Come tutti questi prodotti economici anche Mi Band 4C non ha molto da raccontare dal punto di vista della scheda tecnica. Abbiamo il sensore di battito cardiaco e il Bluetooth per la connessione allo smartphone. Come era lecito aspettarsi non abbiamo quindi il GPS (ma può sfruttare quello dello smartphone) o l’NFC.

Display

Lo schermo di Mi Band 4C è un piccolo 1,08 pollici di diagonale. Non conosciamo la tecnologia ma propendiamo per un generico TFT. Il display poi è un po’ lontano dal vetro e questo non aiuta facendo sembrare l’immagine più spenta e con un effetto finale più cheap. Lo schermo è però comunque touch (cosa non scontata) e anche a colori, come l’ultima Mi Band 5.

Software

Il software di Mi Band 4C è estremamente semplice, molto più di quello degli altri modelli.

Si può scorrere in verticale per accedere allo stato del fitness del giorno, alla frequenza cardiaca, agli allenamenti (potete scegliere fra corsa, tapis roulant, ciclismo, camminata e stile libero), meteo e infine le notifiche. Nel caso delle notifiche viene mostrata in piccolo l'icona dell'app e sotto il testo. Non è sempre facile leggere il contenuto della notifica, ma spesso lo scopo di avere una rapida idea di cosa ha fatto vibrare lo smartphone è adempito. Nel menù altro potete accedere alla modalità non disturbare (anche automatica quando si dorme), alla sveglia, ai quadranti, al controllo della musica, al cronometro, al timer e al trova telefono. Le impostazioni sono poche e per un controllo più completo si deve passare allo smartphone.

L'app smartphone si chiama Xiaomi Wear e non è Mi Fit, a conferma che si sta parlando di piattaforme completamente diverse, benché condividano il nome. L'applicazione è abbastanza spartana se confrontata all'altra appena citata e si capisce subito come il suo focus non sia sul fitness, quanto piuttosto nella gestione del bracciale.

Qui si possono installare nuovi quadranti, impostare le sveglie o attivare le notifiche, sempre da qui si può attivare il monitoraggio del battito cardiaco tutto il giorno e gli avvisi di inattività. Vi servirà anche passare dall'app se volete attivare l'attivazione dello schermo al movimento del polso. I dati del fitness sono presentati in un tab separato che raccoglie in modo abbastanza gradevole e ben fatto le informazioni sulle calorie, sui passi, sul battito cardiaco giornaliero, su quanto si è stato in piedi e sul sonno. I dati raccolti sono mediamente precisi per questa tipologia di prodotto. Non aspettatevi dati davvero precisi, quanto piuttosto una stima utile a darvi un'idea se avete fatto abbastanza attività fisica o se avete dormito abbastanza.

Autonomia

Xiaomi Mi Band 4C con il battito cardiaco sempre attivo e indossata anche di notte ha un'autonomia di circa 7-10 giorni, non male, seppur forse si poteva far qualcosa in più considerando le dimensioni del prodotto e cosa fa la concorrenza.

La ricarica avviene tramite il connettore USB integrato nella scocca del bracciale.

Prezzo

Xiaomi Mi Band 4C viene venduta su Honorbuy al prezzo di 16€. Il prezzo è allettante perché veramente stracciato. Se il vostro budget si ferma qui è sicuramente il prodotto da comprare, ma se potete spendere qualcosa in più andate indubbiamente di Mi Band 5 che sempre su Honorbuy viene venduta a 24€.

Foto

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Xiaomi Mi Band 4C

Xiaomi Mi Band 4C costa poco, ma vale anche poco. Se non potete spendere più di 16€ comprate questa invece di una di qualche brand sconosciuto, ma se possibile optate per Mi Band 5. Decisamente un prodotto più rifinito e di qualità.

Sommario

Confezione 7

Costruzione e Vestibilità 6.5

Hardware 7.5

Display 7.5

Software 7

Autonomia 8

Prezzo 7

Voto finale

Xiaomi Mi Band 4C

Pro

  • Economica
  • Schermo touch
  • App ben disegnata
  • Impermeabile

Contro

  • Cinturino scomodo
  • Schermo non molto godibile
  • Software scarso
  • Dati non precisissimi

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Ho fondato AndroidWorld nel 2008 durante il mio periodo di studi di ingegneria a Firenze. Ho continuato a gestire AndroidWorld e poi SmartWorld, espandendo quindi l'ambito di competenza, all'interno prima di Banzai Media e poi di Mondadori. A oggi svolgo principalmente il lavoro di gestione del mio team e di rapporto con i marchi, ma non per questo sono meno operativo. Sono conosciuto principalmente per le mie video recensioni di smartphone su YouTube, ma la mia specializzazione riguarda anche wearable (come smartwatch e smart ring), dispositivi di domotica e altri gadget tecnologici sfiziosi. Dal 2011 al 2014 ho lavorato sulla rivista Android Magazine disponibile in edicola e in versione digitale. Sono autore di tre guide riguardanti Android edite da LSWR. Molti di questi trovano spazio sul canale TikTok di SmartWorld. Tre le mie passioni principali la musica elettronica (in quasi qualsiasi declinazione) e le costruzioni LEGO, che sono il principale nemico del mio conto in banca.
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