Xiaomi Mi Gaming Headset (YXEJ01JY), la recensione

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Xiaomi Mi Gaming Headset (YXEJ01JY), la recensione

Quando c'è il nome di Xiaomi di mezzo ci si muove sempre su un terreno difficile: le aspettative sono sempre molto alte, perché negli anni l'azienda cinese è riuscita a farsi riconoscere come il brand per eccellenza per chi cerca il massimo rapporto qualità/prezzo. Queste cuffie da gaming Xiaomi Mi Gaming Headset (modello YXEJ01JY, per esser precisi) non fanno eccezione e possono essere consigliate a chi cerca un buon paio di cuffie da gaming. C'è solo qualche piccolo però da tenere in considerazione.

PRO

  • Buona qualità audio
  • Virtual Surround 7.1 e software completo
  • Comode e resistenti

CONTRO

  • Software solo in cinese (di default)
  • Fruscio con connessione USB
  • Microfono con alti e bassi

Costruzione e comodità

Le Xiaomi Mi Gaming Headset sono ben costruite e davvero comode: le ho indossate per circa otto ore al giorno, tutti i giorni, e non ho mai – e dico mai – senitto la necessità di toglierle. Il prezzo di queste cuffie non è proprio super-economico (circa 75€ su GearBest) e il corpo è interamente in plastica (con alcune parti in metallo), ma la qualità costruttiva è comunque molto elevata e non sfigura accanto a modelli più cososi.

L'arco è leggero e molto flessibile e, grazie all'imbottitura, non dà alcun fastidio poggiato sulla testa: ovviamente può essere esteso (di circa 4 cm per lato), per adattarsi meglio a tutte le teste.  Le due estremità dell'arco, quelle a cui sono attaccate i padiglioni, sono lucide e ospitano dei LED multicolore: ovviamente solo amore per i LED (che danno un tocco in più  e fanno tanto gamer), ma è bene sapere che queste sezioni dell'arco trattengono molto le impronte. Dopo qualche giorno, toccandole sentirete quel consueto appiccicaticcio, tipico dei display troppo sporchi: ovviamente, un pannetto in microfibra risolve ogni problema.

I padiglioni hanno un minimo di mobilità rispetto all'arco, ma meglio non smuoverli troppo. Le cuffie sono over ear, il che vuol dire che i padiglioni circondano completamente le orecchie (anche le orecchie grandi come le mie); l'imbottitura ha un rivestimento in finta pelle che potrebbe darvi qualche problema di sudorazione in estate, ma che contribuisce a dare quella sensazione di prodotto premium.  Purtroppo, sembra che le imbottiture non siano sostituibili: la finta pelle utilizzata è molto resistente e non dà l'impressione che potrebbe cedere e rovinarsi a breve, ma tentete presente che quando succederà non potrete sostituirla.

Alla fine dei due archetti troviamo i connettori per collegare le cuffie al PC: jack audio sulla cuffia destra, USB-C sulla sinistra. Infatti, le Xiaomi Mi Gaming Headset possono essere connesse sia in maniera anlogica che digitale, con pro e contro per ognuna delle due modalità (ci torniamo nel paragrafo successivo). Il jack audio è lungo 1,4 metri, ha un microfono ma non i tasti per controllare il volume: utilizzando le cuffie in maniera analogica, quindi, non c'è modo di gestire il volume.

L'altro cavetto incluso nella confezione è un USB (standard) - USB-C, che vi permette di sfruttare al meglio queste cuffie tramite il software di Xiaomi. È molto più lungo della controparte analogica (2 metri) e presenta un telecomando che ospita i tasti per il volume e uno switch per attivare/disattivare il microfono. Volendo trovare un difetto all'aspetto costruttivo, il telecomando (e lo switch in particolare) sembrano un po' cheap, ma non è nulla di cui preoccuparsi troppo.

Funzioni e qualità audio

Quando ho iniziato ad utilizzare le Xiaomi Mi Gaming Headset, le ho connesse al MacBook tramite jack audio e sono rimasto piacevolmente stupito della qualità audio. All'interno dei padiglioni troviamo driver dinamico da 40 mm con membrana in grafene, che restituisce un suono molto gradevole (specialmente quando connesse via jack audio). Anche volendo tralasciare l'aspetto gaming, sono cuffie davvero niente male per ascoltare musica: uno dei primi brani che ho ascoltato è stato Hyperballad di Björk, e ricordo di esser rimasto colpito da quanto il suono fosse ricco.

I bassi, pur non essendo profondissimi, sono caldi e intensi, con pochissime sbavature anche a volumi alti. Le frequenze medie e medio-basse sono quelle che mi sono sembrate più sacrificate perché un po' troppo "impastate": in particolare, le frequenze più basse tendono a sovrastare leggermente le voci. Ma sto andando a cercare il pelo nell'uovo, per commentare qualcosa che ritengo comunque molto buono. Per quel che riguarda gli alti, invece, pur non arrivando a picchi altissimi sono comunque precisi e limpidi.

Quanto detto finora vale per la connettività tramite jack audio, ma il suono è sensibilmente diverso collegando le cuffie tramite cavetto USB. Intendiamoci: diverso non vuol dire peggiore. Quel che si nota maggiormente è che il suono digitale risulta più "freddo" rispetto a quello inviato dal segnale analogico, decisamente più caldo e morbido. In particolare, si perde qualcosa nei bassi che, pur essendo sempre abbastanza intensi, suonano meno avvolgenti. Al contrario, si guadagna in chiarezza nelle frequenze medie e medio-basse, che suonano decisamente più pulite e nitide.

In ogni caso, è possibile giocare molto con l'equalizzazione (e non solo) dall'app ufficiale di Xiaomi: le cuffie rispondono molto bene all'equalizzatore, ed è possibile personalizzare moltissimo il suono, ottimizzandolo per i propri ascolti.

Tuttavia, c'è un aspetto importante da segnalare relativo alla connessione USB: quando le cuffie sono collegate in questo modo, si avverte un fruscio di sottofondo, percepibile soprattutto quando non viene riprodotta musica. Non è un problema enorme, ma alla lunga può diventare fastidioso: si sente soprattutto quando l'input dell'audio è basso, ma il volume è impostato a valori alti. In linea generale, per ascoltare musica consiglierei di utlizzare il jack audio, mentre per giocare il cavetto USB.

Passiamo dunque a dare un'occhiata al l'app Xiaomi dedicata alle cuffie, che è possibile scaricare da questo indirizzo. A scanso di equivoci, il software è disponibile solo per Windows.

Purtroppo, considerando che le Xiaomi Mi Gaming Headset non sono mai state lanciate ufficialmente al di fuori della Cina, il software è solo in cinese: fortunatamente, qualcuno si è prodigato nel tradurre il file di localizzazione, che è molto facile da sostiuire.

Tra le varie traduzioni, vi suggeriamo questa (credits a Life Kommando): è sufficiente salvare il file, rinominarlo in skin_Cs.ini (fate attenzione all'estensione, che dev'essere proprio .ini e non .txt) e incollarlo in questa posizione ./Program Files (x86)/Mi/Gaming Headset/Lan (andando quindi a sostituire il file originale). Le stringhe non sono moltissime e, con un po' di pazienza, potreste anche trardurlo facilmente in italiano, se volete.

Lingua a parte, il software di Xiaomi è veramente completo e ben fatto: dalla schermata principale è possibile regolare i volumi (di cuffie e microfno) e scegliere la frequenza di campionamento (selezionando tra 44,1 KHz, 48 KHz, 88,2 KHz e 96 KHz).

C'è poi un tab per impostare il Virtual Surround 7.1, altro grande pregio di queste cuffie. Il Virtual Surround è una tecnologia che emula un audio multicanale: sostanzialmente, la sensazione è quella di essere circondati da speaker (7 intorno + 1 al centro), con l'audio che proviene da diverse angolazioni. Dalle impostazioni del software c'è la possibilità di attivare o disattivare il Virtual Surround, nonché di selezionare tra due opzioni: Small Room e Big Room.

Nel primo caso l'audio sembra più "vicino", mentre nel secondo la sensazione è che il suono provenga da fonti più lontane.

In ogni caso, nonostante renda abbastanza bene anche in ambito musicale, la funzione Virtual Surround è pensata principalmente per il gioco e, in alcuni casi, può fare davvero la differenza. Personalmente, gioco molto spesso ad Overwatch e il Virtual Surround si è rivelato sorprendentemente utile, perché permette di identificare facilmente da dove provengono i suoni. Con questa funzione attiva, è possibile intuire la direzione da cui provengono spari o passi, distinguendo non solo tra destra e sinistra, ma percependo i suoni come fossero realmente tutti intorno al personaggio. Nota: per chi ha già provato il Dolby ATMOS incluso nel gioco, personalmente il Virtual Surround 7.1 di queste cuffie Xiaomi mi è parso migliore (mantiene la qualità sonora e la direzione del suono risulta più percepibile).

Continuando ad occuparci del software, c'è un gran numero di opzioni per controllare i LED: come sempre, le lucine sono perfettamente inutili, ma volete mettere quant'è bello giocare al buio della propria stanza ed emanare luce colorata? È possibile selezionare tre modalità (accese fisse, Breath o Cycle) e selezionare tutti i colori possibili dalla palette RGB.

Infine, troviamo l'equalizzatore a 10 bande: ci sono 8 preset (basati sui diversi generi musicali) e la possibilità di personalizzare le varie frequenze nella modalità custom. In generale, non ho amato tutti i preset (soprattutto quello per la classica!), ma le cuffie rispondono davvero molto bene all'equalizzazione.

Concludiamo la panoramica delle funzioni parlando del microfono, anzi dei microfoni. Collegando le cuffie in maniera analogica, il microfono si trova sul jack audio: la qualità è discreta, ma dipende molto dalla distanza dalla bocca e dal rumore esterno. Tendenzialmente, in una stanza silenziosa il vostro interlocutore vi sentirà senza problemi, ma utilizzandolo all'esterno potreste avere qualche problema in più.

Utilizzando invece le cuffie con il cavo USB, l'input audio viene rilevato dai due microfoni MEMS posti nel padiglione sinistro, dotati di tecnologia noise cancelling che può essere attivata o meno dal software Xiaomi. La scela di "nascondere" i microfono all'interno del padiglione è piuttosto inusuale per le cuffie gaming, che solitamente presentano microfoni ben visibili che vanno a posizionarsi davanti alla bocca.

La qualità dei microfoni è comunque accettabile (anche se ci saremmo aspettati qualcosa di più), ed è fortemente influenzata dal noise cancelling, sul quale ho opinioni contrastanti. Una volta attivato dal software Xiaomi filtra effettivamente i rumori esterni, e anche parecchio, ma anche la voce risulta molto più impastata. Tendenzialmente, vi suggerirei di tenerlo attivo se utilizzate tastiere meccaniche (nemiche giurate delle chat vocali), ma disattivarlo se non ci sono grandi rumori che vi circondano.

Prezzo

Le Xiaomi Mi Gaming Headset vengono circa 75€ su Gearbest. Ovviamente, sul mercato sono disponibili cuffie da gaming a prezzi più bassi, ma l'ottima qualità sonora e costruttiva, il Virtual Surround 7.1 e il software dedicato il prezzo è più che accettabile per il prodotto.

Foto

Screenshot

Giudizio Finale

Xiaomi Mi Gaming Headset (YXEJ01JY)

Le Xiaomi Mi Gaming Headset seguono la linea di pensiero dei prodotti di fascia alta dell'azienda: un costo non irrisorio (ma accettabile) in cambio di buona qualità. Le cuffie sono comode e ben realizzate, vantano un software completo (anche se in cinese) e una qualità sonora davvero niente male, che vi invoglierà ad usarle non solo per il gaming ma anche per ascoltare musica (possibilmente col jack audio, però).

Sommario

Costruzione e comodità 8.5

Funzioni e qualità audio 8.5

Prezzo 7.5

Voto finale

Xiaomi Mi Gaming Headset (YXEJ01JY)

Pro

  • Buona qualità audio
  • Virtual Surround 7.1 e software completo
  • Comode e resistenti

Contro

  • Software solo in cinese (di default)
  • Fruscio con connessione USB
  • Microfono con alti e bassi

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Sono soprattutto una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e spiegare quel che so. Quindi scusatemi per gli articoli così lunghi. Spesso mi isolo dal mondo con grosse cuffie in testa, a leggere su un ebook reader o ascoltare un podcast, ma ho un cane di nome Dubbio che mi mantiene vigile e mi trascina al parco un paio di volte al giorno.