Questo mattone è più di un semplice power bank

Questo mattone è più di un semplice power bank
Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi

Anker 737 è un bel mattoncino, non c'è che dire. 15,6 x 5,5 x 5 cm, per un peso di ben 630 grammi: praticamente pesa quanto mezzo MacBook Air, ma la comodità di portarsi dietro un mattoncino del genere è che quello stesso MacBook Air lo puoi ricaricare completamente, e anche velocemente, con Anker 737.

Immagino che per Anker non ci sia bisogno di fare troppe presentazioni: azienda fondata nel 2011 da un ex ingegnere Google, è ormai un punto di riferimento mondiale quando si parla di gadget e accessori. Negli ultimi anni ha fatto molto successo con altri suoi brand, tra cui ricordiamo Soundcore per l'audio (non perdetevi la recensione delle ottime cuffie Space Q45), ma il focus dell'azienda principale rimangono i dispositivi di ricarica.

Anker 737 (chiamato anche PowerCore 24K) è un dispositivo che potremmo considerare a metà strada tra una normale power bank e una stazione di ricarica (ossia quei dispositivi ben più grandi e ingombranti, tipo questo): è abbastanza compatto per essere trasportato nello zaino, ma vi garantirà un numero di ricariche e una velocità di ricarica ben più elevate di una normale batteria esterna.

Andando a guardarlo più da vicino, Anker 737 ha all'interno una batteria da 24.000 mAh, con la quale può ricaricare una volta e mezza un MacBook Air M1 e più di 4 volte un qualsiasi smartphone moderno. Ma al di là della grande capacità, la particolarità sta nella velocità di ricarica (fino a 140W)e nell'attenzione ai dettagli.

A bordo ci sono 3 porte in totale, di cui 2 porte USB-C (una funziona anche in ingresso, per ricaricare il power bank) e 1 USB-A. Le tre porte possono essere utilizzate contemporaneamente, e l'energia erogata si adatta automaticamente alle condizioni: l'USB-A ha un output massimo fino a 18W, mentre le due USB-C hanno output massimo a 140W.

Anker 737 utilizza tecnologie proprietarie dell'azienda, come GaNprime e PowerIQ 4.0, per contraollare la ricarica, ma supporta anche i più recenti standard di settore, come Power Delivery 3.1, PPS e Quick Charge 4+. Inoltre, con un doppio clic sul trasto laterale è attivabile anche la modalità Trickle charging, pensata per ricaricare i dispositivi che richiedono un basso consumo di energia.

Una particolarità di questo dispositivo è il display a colori, su cui possiamo leggere tante informazioni utili: non solo autonomia residua, ma anche potenza erogata da ogni singola porta in tempo reale (molto interessante osservarla diminuire man mano che ci si avvicina al 100%), temperatura, salute della batteria e altro ancora.

Prima parlavo di attenzione ai dettagli: mi riferisco sia a piccolissime accortezze di cui francamente avremmo potuto anche fare a meno, come l'accelerometro che orienta il display a seconda di com'è posizionato il power bank, ma anche a particolari che aiutano a salvaguardare il dispositivo stesso, come ActiveShield 2.0, una tecnologia proprietaria di Anker che monitora costantemente la temperatura e regola l'erogazione di energia per evitare che il power bank si surriscaldi.

Nella confezione di vendita, oltre il power bank e un cavo USB-C di buona fattura, troviamo anche un piccolo sacchetto in tela per il trasporto.

Nel complesso, Anker 737 è un dispositivo che difficilmente può deludere: fa tutto quel che deve fare un power bank di ultima generazione, ha una capacità elevata, un buon numero di porte e adotta tutte le accortezze possibili per una ricarica sicura.

Il prezzo non è economico, ma è in linea con altri dispositivi analoghi: parliamo di un costo di listino di 149€, ma in questi giorni potete portarvelo a casa a un prezzo leggermente ridotto, 127€ (applicando l'apposito coupon -15% su Amazon).

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