Arriva il Wi-Fi gratis sugli aerei: perché è una pessima idea
Il Wi-Fi in volo è sicuramente una di quelle novità che per qualcuno può indubbiamente essere stata la soluzione ad un problema. Non si può però certo dire che ad oggi il servizio di Wi-Fi sugli aerei sia all'altezza delle aspettative: spesso è lento, a volte non funziona del tutto e il costo è spesso una barriera importante per molti, tanto che in proporzione sono poche le persone che sfruttano questo servizio.
United Airlines punta a rivoluzionare quanto appena descritto introducendo il servizio di connettività Starlink sui suoi aerei e rendendolo gratuito per tutti. Non è infatti la prima azienda ad abbracciare il servizio di connettività satellitare di Elon Musk, ma è la prima che ne darebbe l'accesso gratuito a tutti i suoi utenti a bordo. I test inizieranno nel 2025 ed entro la fine dello stesso anno la connettività sarà garantita sui primi voli.
Fantastico dirà qualcuno? No, dico io. Partiamo da più lontano. Sapete perché si utilizza la modalità aereo? Sebbene inizialmente il motivo fosse la paura delle interferenze con le apparecchiature del velivolo è ormai molti anni che è stato dimostrato che, anche per come è fatto l'aereo (ovvero una gabbia di Faraday) le connessioni degli smartphone non andrebbero a interferire con il normale funzionamento dell'aereo. Un'altra paura era che la continua riconnessione a diverse celle radio dei telefoni durante il volo sarebbe costato troppo agli operatori. Anche questa teoria è stata però confutata nel tempo. E quindi? Il motivo per cui ancora le aziende rendono obbligatorio l'utilizzo della modalità aereo (che di fatto vuol dire disattivare la rete telefonica, visto che Wi-Fi e Bluetooth si possono usare) è per evitare che questo crei dissapori in volo a causa dell'utilizzo senza limiti del telefono.
Per arrivare poi oggi a contraddirsi e in nome della corsa ad accaparrarsi l'ultimo cliente cercare di attirare più clienti possibili con la promessa del Wi-Fi gratis.
Personalmente spero che questa "moda" non dilaghi. Il volo di per sé non è un'esperienza rilassante, almeno per la maggior parte degli utenti. Svariate ore chiusi in una scatola di metallo a oltre 10 chilometri di altezza con centinaia di altri sconosciuti può essere un'esperienza particolarmente traumatica se si dà accesso illimitato a internet e alla possibilità di comunicare anche a voce con il resto del mondo.
Posso già prevedere:
- Esaltati che fanno il tifo per la loro squadra del cuore
- Commenti ad alta voce sull'ultima storia della loro amica
- Urla di nervosismo nell'ennesima call inutile
- Videochiamate di 2 ore con i figli a casa
- Continue lamentele per eventuale rallentamenti della velocità di navigazione
In sostanza l'inferno. Certo qualcuno potrebbe dirmi che sto facendo un discorso da boomer alla stregua del "si è sempre fatto così ed è sempre andata bene, perché cambiare?" ma la verità è che per quanto l'età che avanza abbia sicuramente un peso in questo articolo (da ragazzo avrei sicuramente applaudito per una Wi-Fi gratis in volo) è indubbio che ci sia un fattore che differenzia un aereo da qualsiasi altro contesto: l'impossibilità di interrompere in breve tempo il volo per risolvere una situazione di nervosismo che potrebbe sfociare in violenza.
E cosa potrebbe far innervosire più delle cose elencate sopra su un lungo volo di lavoro strizzato fra dei sedili scomodi dopo aver mangiato un pasto appena decente?