Fusione nucleare sempre più vicina, grazie a Wendelstein 7-X (foto e video)

Massimo Maiorano
Massimo Maiorano
Fusione nucleare sempre più vicina, grazie a Wendelstein 7-X (foto e video)

La richiesta di energia della società odierna è, come ben sappiamo, destinata a crescere esponenzialmente nei prossimi anni, complici le tante nuove tecnologie in commercio così come la possibilità di accedere ad esse per una sempre più in ascesa parte della popolazione.

Una soluzione a tale problema è rappresentata dalla fusione nucleare esoenergetica, la quale implica l'avvicinamento di atomi che, andando incontro ad una reazione, generano energia un po' come avviene sul nostro amato Sole. Recentemente alcuni ingegneri del tedesco Max Planck Institute sono riusciti a compiere un importante passo avanti nello sfruttamento di tale forma di energia, superando uno dei limiti tecnologici più importanti dei reattori nucleari a fusione, vale a dire il contenimento del plasma tramite particolari set di magneti.

Il plasma è uno stato della materia, come quelli liquido e gassoso, ed è essenzialmente una nuvola di molecole incredibilmente "agitate" dalle alte temperature raggiunte nel reattore e che, se propriamente contenute, consentono di rendere il processo di reazione continuo e sfruttabile per lungo tempo.

Il reattore Wendelstein 7-X ha trattato per un decimo di secondo elio ad un milione di gradi Celsius, ma nel prossimo futuro si spera di ottenere risultati migliori, utili soprattutto per il trattamento dell'idrogeno, molto più difficile da gestire rispetto all'elio ma molto migliore in termini energetici.

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Si tratta quindi di un importante risultato, che si spera possa fornire utili dati anche ad ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), un tokamak in costruzione in Francia che, per molti aspetti, rappresenta la vera sfida del futuro, considerati costi e problemi che si stanno affrontando per la sua costruzione.

Via: IFLScience