Il supertelescopio europeo si farà

Lorenzo Fantoni
Lorenzo Fantoni
Il supertelescopio europeo si farà

La realizzazione del ESOELT (European Southern Observatory's Extremely Large Telescope), che potrà vantare ben 39 metri di apertura della lente non è più un'utopia.

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Il suo sviluppo nel deserto di Atacama, in Cile è finalmente partito ufficialmente, due anni dopo la sua approvazione, grazie alla Polonia. La nazione si è infatti unita al gruppo di finanziatori, portando la copertura della cifra totale al 90%, che era l'obiettivo per aprire i cantieri.  La "Fase Uno" prevede la costruzione della cupola e delle altre strutture, un lavoro che durerà 10 anni e costerà circa un miliardo di euro.

I ricercatori potranno utilizzare il telescopio anche se non sarà completo al 100% una volta che la Fase Uno sarà completata, nel 2024. La seconda fase prevede l'aggiunta di alcune componenti mancanti, come parti dello specchio principale e un sistema ottico che può ridurre l'effetto di sfocatura creato dall'atmosfera di un pianeta.

Non si sa ancora quando inizierà la seconda fase, ma il consorzio si aspetta una iniezione di fondi quando anche il Brasile si unirà ai Paesi finanziatori.

L'ESOELT sarà ovviamente un telescopio potentissimo, in grado di studiare le galassie vicine per cercare pianeti simili alla Terra, ma anche tantissimi altri fenomeni. E non sarà il solo, nel 2021 aprirà i battenti il Giant Magellan Telescope, dotato di 24 metri di apertura e collocato all'osservatorio di Las Campanas, mentre nel 2022 sarà la volta del Thirty Meter Telescope, che si trova vicino alla cima del vulcano (spento) di Mauna Kea, Hawaii.