L'Internet of Things in Italia vale oltre 185 milioni di euro: ecco il report del 2016

Vezio Ceniccola
Vezio Ceniccola Tech Master
L'Internet of Things in Italia vale oltre 185 milioni di euro: ecco il report del 2016

Sebbene il nostro paese non sia certo all'avanguardia per le soluzioni tecnologiche, anche da noi il mercato dell'Internet of Things ha la sua rilevanza. La ricerca Smart Home dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ci fornisce un rapporto dettagliato su cosa sta succedendo in Italia riguardo al panorama IoT, ed alcune considerazioni sono molto interessanti.

Sono stati ben 185 i milioni di euro spesi dagli italiani nel 2016 per i dispositivi connessi, con un aumento del 23% rispetto all'anno precedente. Una larghissima parte, oltre l'82%, sono stati acquistati tramite installatori e distributori elettrici, anche perché il 68% delle soluzioni sul mercato è “Do It Yourself”. Ciò significa che le tecnologie IoT fanno ancora fatica ad imporsi nei negozi, e ci sono buone percentuali solo per il mercato online.

I dispositivi per la casa intelligente vengono installati soprattutto per la sicurezza e la gestione energetica della casa e degli elettrodomestici, come dimostrano anche le tante videocamere di sorveglianza o i termostati smart approdati sul nostro mercato ultimamente.

Oltre un quarto degli italiani, il 26% circa, ha almeno un dispositivo IoT nella propria abitazione, mentre il 58% ha intenzione di acquistarne uno in futuro. Questo dato si contrappone, però, a quello che riguarda i consumatori ancora restii a queste soluzioni: il 50% degli italiani pensa che le tecnologie connesse non siano ancora abbastanza mature e ben il 67% teme rischi per la sicurezza dei propri dati personali – e viste le ultime notizie, non si può certo dargli torto.

Nonostante questi timori, anche in Italia si prevede comunque un grande sviluppo del mercato IoT nel 2017, sia per quanto riguarda le vendite sia per la nascita di nuove startup nel settore domotica e dispositivi connessi. Ci sono sicuramente ancora molti problemi da risolvere, come la frammentazione dei vari protocolli di comunicazione, ma sembra che la miglior spinta possibile per queste tecnologie sia quella di offrire migliori servizi da parte dei venditori, semplificando la ricerca delle soluzioni più indicate per ciascun utente e l'installazione nelle proprie abitazioni.

Via: iPressLive