
L'impatto delle criptovalute sull'ambiente
Per generare le criptovalute è necessaria una quantità di energia che tende ad aumentare. Ciò ha un forte impatto sull'ambiente.Le criptovalute e l'ambiente

Le criptovalute sono tra le tematiche più dibattute degli ultimi tempi, in ambito economico e non solo. Si parla del destino delle cripto, di strategie su come e quando investire, di come sono nate, però non ci si è soffermati a sufficienza sul loro impatto ambientale. Difficile da immaginare se non si ha almeno un minimo di nozioni. Come possono delle monete digitali avere una ripercussione sull'ambiente? Eppure è così. Secondo alcune stime, il solo Bitcoin produce la medesima quantità di anidride carbonica della Nuova Zelanda e ha un consumo energetico pari a quello del Cile.
Il mining
La preoccupazione per l'ambiente e l'inquinamento, il riciclo dei rifiuti, le risorse che scarseggiano e come fare per invertire la rotta sono al centro di importanti discussioni nei governi, tra gli attivisti e anche tra i singoli individui. La relazione con le criptovalute c'è e ha un grande impatto. La maggior parte di quelle su cui si concentra l'attenzione del mercato vengono ottenute attraverso un processo noto come mining.
Il sistema si chiama PoW (proof of work) e si basa sulla risoluzione di equazioni di varia difficoltà utili a estrarre nuove monete e aggiungere nuovi blocchi di informazioni alla blockchain relativa a una valuta digitale. Chi verifica le diverse transazioni sulla blockchain e prova a essere il primo a individuare ciò che le sfide relative ai processi che avvengono nei database comportano. A cambio si ricevono delle criptomonete.
L'energia consumata dalle schede grafiche
Dunque molti miner incrementano la potenza di calcolo in modo da trovare la soluzione alle equazioni proposte che si presentano e, di conseguenza, guadagnare. Per far ciò utilizzano delle schede grafiche che sono in grado di lavorare per lunghi periodi di tempo per trovare delle criptovalute. Le schede in questione consumano molta energia fino al punto di bruciarsi. Per questo motivo devono quindi essere sostituiti, producendo enormi quantità di rifiuti. Inoltre, l'energia impiegata da queste macchine responsabili del lavoro di mining proviene principalmente da combustibili fossili.
Anidride carbonica e combustibili fossili
Secondo un'analisi di Digiconomist, la produzione di anidride carbonica ogni anno relativa ai soli Bitcoin corrisponde a circa ben 96 milioni di tonnellate. Questa cifra enorme è pari al volume generato dalla Nuova Zelanda. L'estrazione di Ethereum, invece, produce più di 47 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica su base annuale. In quanto all'elettricità il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index indica che il solo Bitcoin utilizza ben 122,87 Terawatt-ore di elettricità ogni anno. Questa quantità è superiore di quella consumata dai Paesi Bassi, dall'Argentina o dagli Emirati Arabi Uniti. Sebbene l'elettricità possa sembrare una fonte di energia pulita, molti paesi che operano con le criptovalute bruciano combustibili fossili per generarla. In questo modo la quantità di carbonio nell'atmosfera aumenta, fattore che contribuisce in negativo sul cambio climatico.
Aumenta l'energia necessaria
La quantità di energia che viene consumata dal processo di mining delle varie criptovalute disponibili sul mercato è destinata a un incremento nel corso del tempo.
Ciò accade in quanto l'adozione delle criptovalute da parte degli utenti continuerà ad aumentare e, contemporaneamente, l'efficienza del mining andrà diminuendo. Il mining delle criptovalute è un processo competitivo. Le blockchain delle criptovalute tendono ad allungarsi, così come al concorrenza per vincere i premi in criptovalute. Di conseguenza, la potenza di calcolo necessaria aumenta progressivamente. Quindi, l'energia consumata per i calcoli delle criptovalute tende ad crescere ed è un processo che nel futuro potrebbe essere ancora più preoccupante.
Potenziali soluzioni
L'elaborazione delle varie transazioni delle criptovalute, così come il conio di nuove monete non si devono necessariamente servire di grandi quantità di energia o di alta intensità. Ci sono tuttavia dei modi per rendere le criptovalute più "verdi". Questi metodi implicano l'uso di energie pulite e rinnovabili, come l'energia eolica. D'altro canto, nel caso in cui il prezzo delle criptovalute dovesse crollare questo progetto di energia alternativa costerebbe troppo e non risulterebbe vantaggioso a livello si spese.
Un'opzione alternativa potrebbe essere quella di un nuovo sistema di convalida delle transazioni: il proof of stake (PoS). Questo si basa sulla quantità di una certa criptovaluta che un venditore ha accettato di puntare, o tenere e non vendere.