L'unione europea ha votato contro il ban delle criptovalute

Passo importante verso l'integrazione delle monete virtuali nella struttura finanziaria dell'europa
L'unione europea ha votato contro il ban delle criptovalute
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari

Il parlamento europeo ha votato: niente ban del POW (proof-of-work), cioé il processo noto come mining, che si basa sulla risoluzione di equazioni di varia difficoltà utili a estrarre nuove criptomonete e che ha un impatto significativo sull'ambiente.

Il voto, avvenuto in Commissione per i problemi economici e monetari (ECON), è stato raggiunto grazie a una netta spaccatura in seno alla commissione, che ha visto la vittoria di 34 eurodeputati di centro destra (PPE e ECR) contro 24 di sinistra (Verdi e S&D).

Cosa succede ora? L'ipotesi del ban delle criptovalute in Europa era stata messa in discussione nella bozza finale della normativa Markets in Crypto-Assets (MiCA), che ora dovrà di nuovo passare da CommissioneParlamento e Consiglio europei. In ogni caso, il voto ha cambiato l'atteggiamento dell'Unione Europea verso il mining, che verrà affrontato come un tema nell'ambito della finanza sostenibile e avrà molte più possibilità di entrare a far parte della struttura amministrativa.

La strada per la regolazione delle criptovalute in Europa è ancora lunga, ma per il momento mercato e investitori tirano un sospiro di sollievo.

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