La Cina ha (di nuovo) bannato i Bitcoin

Il nuovo giro di vite della Banca nazionale contro le criptovalute fa crollare il valore del Bitcoin
Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
La Cina ha (di nuovo) bannato i Bitcoin

Non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo chiodo sulla bara dei Bitcoin, ma la Cina ha nuovamente dimostrato di essere intenzionata a imbrigliare il fenomeno delle criptovalute. La Banca Nazionale Cinese infatti ha dichiarato che tutte le transazioni effettuate in criptovalute sono illegali e ha richiesto che venga deciso un divieto formale. Le motivazioni addotte sono le solite: sicurezza nazionale e protezione dei beni dei cittadini.

La banca ha chiesto alle società che operano su Internet di smettere di accettare pagamenti e di effettuare transazioni con le criptovalute, allo stesso tempo ha posto il divieto alle società di cambio straniere di fornire tali servizi a cittadini cinesi. Ormai è da diverso tempo che la Cina ha ingaggiato una vera e propria lotta contro Bitcoin & affini accusandole di riciclaggio di denaro, raccolta illegale di fondi, frodi, schemi a piramide e, più in generale, di essere uno strumento utilizzato per altre attività criminali.

Com'era sensato attendersi la notizia, per quanto non esattamente un fulmine a ciel sereno, ha spaventato investitori e mercati facendo crollare il valore della più nota e diffusa criptovaluta. Il Bitcoin infatti è passato da 45.000$ a 41.500$ (-7,78%) nel giro di poche ore dopo l'annuncio.

Via: Engadget
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