L'Unione Europea approva 3,2 miliardi di investimenti in ricerca sulle batterie
E altri 5 miliardi arriveranno da investimenti privati"La produzione di batterie in Europa deve essere strategica per l'economia e per la società, dato il potenziale impatto che potrà avere sulla mobilità, sull'energia, sul mondo del lavoro e sulla competitività [della macro area]" - sostiene soddisfatta Margrethe Vestager.
Una soddisfazione dovuta alla recente approvazione da parte della commissione europea del fondo da 3,2 miliardi di euro da dedicare alla ricerca e all'innovazione nel campo delle batterie: a partire dall'estrazione di minerali grezzi, passando per la produzione di materiali chimici avanzati, fino al design e alla realizzazione dei prototipi.
Un progetto di ampio respiro che mira a realizzarsi entro 12 anni, con un ulteriore addotto di denaro proveniente da investitori privati (ca. 5 miliardi di euro), e a cui l'Italia potrà partecipare attivamente in compagnia di Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Polonia e Svezia (ovvero, i paesi finanziatori). Un buon segno che speriamo possa far ben posizionare l'Europa rispetto al resto del mondo.