Open Fiber fa il punto sulla fibra FTTH in Italia: copertura al 100% entro il 2023

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
Open Fiber fa il punto sulla fibra FTTH in Italia: copertura al 100% entro il 2023

Si è parlato molto di fibra FTTH nell'ultimo periodo, sopratutto con il lancio dell'offerta commerciale di Sky WiFi e con l'annuncio della collaborazione fra Iliad e Open Fiber per poter offrire anch'essa una copertura fibra per i clienti di linea fissa.

È di ieri il rilascio del resoconto per quanto riguarda le azioni correttive che Open Fiber impiegherà nei prossimi anni, dopo discussione con il partner Infratel. A seguito di questa discussione sono state prese decisioni che hanno necessitato di un aggiornamento dell'intero piano di copertura nazionale in fibra.

Rimane invariato il primo obiettivo, quello che prevede la copertura del 65% delle abitazioni nazionali con fibra Open Fiber entro fine del 2021. Questo obiettivo sembra essere stato possibile grazie ad una rapida ripresa dei lavori (che comunque erano solo rallentati e mai interrotti) dopo il periodo del lockdown dovuto al Covid-19. Secondo il report di Open Fiber nel mese di giugno sono stati impiegati 90% più uomini al lavoro per aumentare la copertura Open Fiber rispetto al mese di febbraio 2019 e questo numero aumenterà ancora stando a quanto riportato.

Questo incremento di forza lavoro permetterà ad Open Fiber di portare la copertura fibra in Italia al 92% al termine del 2022. Ma la presenza di più uomini sui cantieri, grazie al nuovi accordi con le ditte già ingaggiate e con l'ingaggio di nuove ditte in settori contigui a quelli delle telecomunicazioni, non è l'unica miglioria apportata al processo. Si parla infatti di collaudi da remoto, di micro-trincee, per diminuire la dimensione degli scavi e una separazione dei processi per i ripristini delle reti.

Open Fiber prevede di coprire l'intera penisola italiana entro la fine del 2023 con un lavoro finale durante quell'anno per coprire con 8.000 km di rete finali le zone non connesse e arrivare così all'obiettivo finale con una rete della lunghezza definitiva di 80.000 km. Open Fiber riconosce però nel suo report anche l'esistenza di problematiche, in particolare quella relativa all'ottenimento dei permessi da parte dei comuni, oltre a circa 500 comuni che richiedono un lavoro di ripristino delle carreggiate dopo i lavori più ampio di quello richiesto dalla legge.