Pessimo segnale Wi-Fi in casa? Meglio che non sappiate fin dove è arrivato il Politecnico di Torino

Matteo Bottin
Matteo Bottin
Pessimo segnale Wi-Fi in casa? Meglio che non sappiate fin dove è arrivato il Politecnico di Torino

Decidere il posizionamento del router per avere una buona copertura in ogni angolo della casa non è semplice. Ma c'è chi non ha questi problemi: parliamo del Politecnico di Torino, il quale è riuscito a stabilire un record di distanza nello stabilire una connessione Wi-Fi.

Il Politecnico è riuscito a stabilire una connessione tra un sensore ed un ricevitore distanti più di 700 km: uno stava in Sardegna, l'altro in Spagna. Gli esperimenti sono iniziati nel 2017 all'interno degli iXem Labs dell'ateneo, e il loro obiettivo non è quello di migliorare i router casalinghi: l'idea è quella di superare il divario digitale costruendo un sistema alternativo alla telefonia mobile ed applicabile in qualsiasi luogo della Terra.

Perché questo obiettivo sia raggiungibile, sono necessari due fattori: bassi consumi e collegamenti stabili a lunga distanza. Per farlo, i ricercatori del Politecnico hanno usato nuove tecniche di trasmissioni su sensori di iXemWine, un progetto dello stesso Politecnico che si occupa di dati agrometeorologici.

Il tutto già in ottica reale: i sensori sono stati miniaturizzati (antenne grandi appena 2 cm) e alimentati da due comunissime batterie stilo. Per ovviare alla mancanza di tralicci, i ricevitori sono stati collegati a palloni aerostatici collegati al suolo.

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