Social e smartphone vietati sotto una certa età: l'idea della sottosegretaria alla Salute
La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, in un'intervista a Quotidiano Nazionale, ha delineato quella che di fatto appare come una proposta molto concreta per tutelare i minori dai rischi connessi all'(ab)uso di smartphone e social network, in particolare quando non supervisionati.
Da una parte l'iscrizione ai social network, che già di per sé è vietata ai minori di 14 anni, dovrebbe essere subordinata ad una rigorosa verifica dell'identità, ad esempio tramite SPID (che non può essere attivato dai minorenni). Detta così sembra che i minorenni non possano del tutto accedere ai social, ma probabilmente i genitori, correttamente identificati tramite identità generale, potranno concedere l'autorizzazione ai propri figli, se lo vorranno (una proposta di legge simile è stata già presentata al Governo da "Consumerismo No Profit").
Ciò presuppone però anche una formazione proprio per i genitori stessi, spesso troppo poco informati sui rischi legati a questi strumenti, sia fisici che digitali. Ed al contempo occorrono maggiori poteri alla polizia postale e più divieti e sanzioni per provider ed utenti che infrangano la legge.
Anche l'uso dello smartphone stesso da parte dei minori dovrebbe essere regolamentato per legge, con divieti a seconda dell'età. Zampa ipotizza la quinta elementare prima di avere un telefonino in mano, ma è solo un'idea, legata per altro all'adozione di smartphone pensati davvero per tutte le età, quindi anche per i più piccoli (ovvero con meno funzioni).
La sottosegretaria è inoltre favorevole alla "confisca" del telefonino a scuola: lo si consegna all'ingresso, lo si riprende all'uscita, per evitare "distrazioni e danni intellettivi".