Tutto quello che non avete mai saputo del bluetooth

SmartWorld team
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Tutto quello che non avete mai saputo del bluetooth

La tecnologia bluetooth ci ha cambiato la vita. Gli esempi della sua applicazione sono sterminati. Pensiamo ad esempio all’ascolto della musica e all’addio agli auricolari con il caro e vecchio jack da 3,5 mm per il collegamento delle cuffie. Oppure alla possibilità di collegare lo smartphone all’auto per rispondere alle chiamate in arrivo. Anche il funzionamento degli assistenti digitali domestici di Google e Amazon si basano sulla medesima tecnologia. E il tutto con un vantaggio supplementare. Non occorre attivare di volta in volta il bluetooth sul dispositivo di riferimento. Basta che sia configurato la prima volta e che rimanga attivo per garantire la continuità del funzionamento.

Insomma, tutto sembra funzionare alla perfezione e l’addio definitivo a cavi e cavetti sembra più vicino. Anzi, sembrava. Perché alcuni segnali riferiscono di un lento rallentamento della corsa verso la dominazione del bluetooth. Un esempio? Alcuni produttori di smartphone sono tornati sui propri passi e hanno mantenuto il jack per le cuffie sugli smartphone.

Altri invece continuano a rimanere fermamente contrari. Cerchiamo di saperne di più.

Dal jack per le cuffie al dominio del bluetooth

La diffusione del bluetooth viaggia di pari passo con la scomparsa del jack per le cuffie negli smartphone. Anche se in caso di sostituzione del cellulare in proprio possesso il passaggio alla tecnologia bluetooth è obbligatorio, è certamente utile innalzare il tasso di consapevolezza. Adesso come non mai, la scelta degli auricolari è infatti decisiva per una migliore e soddisfacente esperienza di ascolto. E se c’è un termine con cui iniziare a prendere confidenza è quello dei codec. Si tratta di un algoritmo di codifica audio utilizzato durante la trasmissione del suono.

Non tutti i codec per la connessione bluetooth sono uguali. Oltre alle variazioni di qualità audio, introducono infatti latenze diverse, hanno diversi gradi di efficienza energetica e vari livelli di stabilità. Si tratta di parametri da considerare al momento dell’acquisto degli auricolari. Soprattutto da parte di chi utilizza lo smartphone anche per l’ascolto di musica o per la visione di video e desidera una elevata qualità sonora.

Non solo, ma è sempre una buona mossa verificare la compatibilità degli accessori con il dispositivo da acquistare. Sul web sono presenti alcuni servizi per il controllo del matching.

Bluetooth, come funzionano i codec audio: esempi concreti

Un codec determina il modo in cui il bluetooth trasmette il suono dal dispositivo alle cuffie. Codifica e decodifica i dati audio digitali in un formato specifico. Bitrate più bassi comportano una migliore compressione ma una peggiore qualità del suono. Un bitrate alto significa una migliore qualità del suono e una compressione peggiore. Spetta allora ai codec proporre il giusto compromesso, ma come fanno?

Dipende dal codec audio utilizzato nella trasmissione con questa tecnologia. SBC, ad esempio, divide il segnale in più bande di frequenza e codifica ciascuna in modo indipendente. I codec della serie aptX di Qualcomm supportano dati audio a 16 bit e 48 kHz fino a 352 kbps e trovano spazio soprattutto nei device equipaggiati con Android. LHDC sta per codec audio a bassa latenza e ad alta definizione ed è stato sviluppato da Hi-Res Wireless Audio (HWA) Union e Savitech.

Questo codec consente una trasmissione dati tre volte superiore a quella fornita da SBC e supporta un bitrate massimo di 900kbps con una frequenza di campionamento massima di 96kHz.

Cosa c’è da sapere con la connessione bluetooth

La velocità dei dati via bluetooth può essere instabile. Più ci si allontana dalla sorgente, maggiori sono le interferenze da barriere fisiche e frequenze radio sovrapposte. Nel primo caso pensiamo ai muri, alle persone o agli oggetti. Nel secondo, ad esempio, ai segnali Wi-Fi o al microonde.

AAC è un altro standard audio per la compressione audio digitale, il preferito per gli iPhone. I possessori di un device Android non traggono necessariamente benefici da questa soluzione. Il codec è assetato di energia ed è il prezzo da pagare per la sua riproduzione ad alta risoluzione. Ha un limite di velocità di trasferimento di 250 kbps. Come Qualcomm, Sony ha il proprio codec Bluetooth, LDAC. La velocità in bit variabile è la sua caratteristica distintiva.

In teoria, dovrebbe trasferire dati fino a 3 volte più rapidamente rispetto a SBC. Ma sia aptX sia lo stesso SBC lo superano quando trasmette in streaming a 330 kbps, l’impostazione predefinita di molti smartphone.

Image by Gerd Altmann from Pixabay