Un nuovo materiale potrebbe aiutare le future batterie a combattere il degrado
Le batterie degli smartphone sono migliorate negli ultimi anni, e tra capacità maggiori, consumi minori e ricariche rapide, sono ormai pochi i dispositivi che non riescono a garantire la giornata completa di utilizzo. Spesso però il degrado si fa sentire dopo qualche mese, e le prestazioni iniziano a calare vistosamente nel tempo. Le batterie attualmente presenti sugli smartphone ogni anno perdono in media tra il 5 e il 10% della loro capacità totale. Sembra però che una nuova e rivoluzionaria tecnologia stia per risolvere definitivamente questo problema di degrado.
Un team di scienziati che lavora al Japan Advanced Institute of Science and Technology (JAIST) avrebbe scoperto un nuovo materiale che aiuta le batterie a mantenere fino al 95% della loro capacità originale per almeno cinque anni. Le attuali batterie utilizzano un materiale legante chiamato Polivinilidenfluoruro (PVDF), le cui prestazioni non sono però ottime, e dopo appena 500 ricariche perdono fino al 30% della capacità originale.
Il team del JAIST ha invece scoperto un nuovo materiale legante chiamato Bis-imino-acenafinio-Parafenilene (BP) che permetterà alle batterie di mantenere il 95% della loro capacità originale per oltre 1.700 ricariche.
Questo si tradurrà in circa cinque anni di vita del dispositivo. La stessa tecnologia potrà ovviamente essere implementata sulle batterie con cui sono equipaggiati smartphone, tablet, computer portatili, wearable e addirittura veicoli elettrici.
da Noriyoshi MatsumiLa realizzazione di batterie durevoli aiuterà nello sviluppo di prodotti più affidabili per l'uso a lungo termine. Questo incoraggerà i consumatori ad acquistare beni più costosi basati su batterie come ad esempio i veicoli elettrici, che saranno utilizzati per molti anni.