Un materiale innovativo a base di alluminio per i treni del futuro

Cosimo Alfredo Pina
Cosimo Alfredo Pina
Un materiale innovativo a base di alluminio per i treni del futuro

Un società di Ingegneria di Chemitz (Germania), ha svelato al mondo quello che potrebbe essere il futuro del trasporto su rotaia, o almeno di quello ad alta velocità. Il materiale presentato dall'azienda è un composito formato da due strati di alluminio che racchiudono una "schiuma" di magnesio, silicone, rame ed alluminio.

Gli strati esterni spessi appena due millimetri e quello interno da 25 millimetri, sono tenuti insieme dalle forze delle interazioni chimiche tra i vari elementi della particolare lega. Grazie a questa caratteristica e alla natura stessa dei componenti usati, i pannelli realizzati con questo materiale pesano il 20% rispetto alla comune fibra di vetro.

La bassa densità del materiale non si ripercuote tuttavia sulla sua resistenza. Sebbene sia infrequente ed improbabile che i treni ad alta velocità vadano incontro ad impatti di grande portata, è importante che la superficie esterna delle carrozze sia in grado di sostenere urti con oggetti di piccole dimensioni.

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I test portarti avanti dal Fraunhofer Institute for Machine Tools and Forming Technology hanno evidenziato come la resistenza agli urti con sassi, bottiglie e altri oggetti di piccole dimensioni, anche a velocità sostenute, non degradi affatto la struttura del materiale.

Altre prove sono state svolte sul fronte della sicurezza; in questo caso il Transportation Research Board di Washington D.C., ha constatato come rispetto ai materiali attualmente impiegati, l'utilizzo di questa lega, grazie alla natura "spumosa", posso ammortizzare le forze di impatto fino all'80%.

Ad oggi sia la produzione sia la manipolazione della schiuma di alluminio risulta complessa e richiede processi basati sull'incisione, tendenzialmente laboriosi e costosi. Il metodo sviluppato dal team di ingegneri potrebbe riuscire ad unire le due fasi in un unico processo, che permetterà di risparmiare filo al 60% sull'intera procedura, rendendo questa nuova lega accessibile a progetti futuri, non necessariamente esclusivi al mondo del trasporto ferroviario.

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