Questo nuovo wafer in diamante può contenere un miliardo di Blu-Ray

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Questo nuovo wafer in diamante può contenere un miliardo di Blu-Ray
Alessandro Nodari
Alessandro Nodari

La corsa alla creazione dei computer quantistici è basata soprattutto sull'utilizzo di materiali stabili per i semiconduttori e uno dei materiali più promettenti in questo senso è il diamante

Il problema è in genere la presenza di azoto, che in quantità eccessive interrompe le capacità di archiviazione quantistica del diamante. Ora però la società giapponese Adamant Namiki Precision Jewel Co. e i ricercatori della Saga University nel Kyushu, in Giappone, sono riusciti a sviluppare un nuovo metodo per produrre in serie wafer da 5 cm di diamante che contengono non più di tre parti per miliardo di atomi di azoto, come richiesto per applicazioni quantistiche.

I nuovi wafer, chiamati Kenzan Diamond, sono ottenuti facendo crescere i cristalli su un materiale di substrato a forma di gradini invece della superficie piana normalmente utilizzata. La soluzione previene le crepe durante la crescita in quanto in genere si utilizza azoto gassoso per ottenere un tasso di crescita elevato, ma ovviamente l'azoto si mischiava ai cristalli, pregiudicandone la purezza e limitando i wafer a quattro millimetri quadrati.

Ora con il nuovo metodo si può usare meno azoto, consentendo di ottenere wafer più grandi e con maggiore purezza e aprendo quindi la strada alla realizzazione dei computer quantistici del futuro. Adamant Namiki prevede di commercializzare i Kenzen Diamonds nel 2023, pur continuando a lavorare per raddoppiare le dimensioni dei wafer.

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