Abbiamo provato la cosa più vicina ad una Formula 1, che non sia una Formula 1 (foto e video)
La scorsa settimana ci siamo recati in quel di Verona, più precisamente nella sede di Wave Italy, un'azienda che specializzata nella realizzazione di simulatori di guida. Attenzione, non parliamo di "giocattoli", ma di strumenti così professionali che ci si allenano anche dei veri piloti professionisti.
Wave è infatti un'azienda italiana nata appena nel 2015 e già diventata di fama internazionale, la cui storia ed i cui successi sono ampiamente documentati sul suo sito ufficiale, al quale vi rimandiamo per ulteriori informazioni.
Quella che vogliamo raccontarvi è invece la nostra impressione a caldo, dopo aver provato due dei sistemi sviluppati da Wave. Il primo è il racing simulation center, una postazione dedicata alle Gran Turismo, che ricorda un po' certi simulatori da sala giochi, ma solo nell'aspetto.
Nella pratica abbiamo dei volanti e delle pedaliere professionali (parliamo di un costo nell'ordine delle migliaia di euro solo per questi componenti - qui potete vari un'idea), una sedia in grado di restituire un elevato livello di feeback di vibrazione, ed un monitor "adeguato", come potete vedere nella foto qui sopra.
Il marchio ASUS, presente a lato, non è casuale, dato che l'azienda taiwanese è partner di Wave, e sua è buona parte dell'attrezzatura informatica utilizzata, non da ultimo anche le cuffie che contribuiscono non poco all'immersione in pista.
La resistenza del volante e dei pedali e le sollecitazioni della sedia contribuiscono molto a farvi sentire all'interno di una vettura virtuale, ma sia chiaro che Il Wave Racing Simulation Center è prenotabile anche per eventi e feste di vario tipo, quindi non parliamo di qualcosa di così elitario da essere inaccessibile.
La cosa che forse gli manca è il "senso di pericolo" che comunque non riesce a trasmettere. È forse questa la prima vera differenza che abbiamo provato quando siamo invece saliti a bordo della vera punta di diamante di Wave: Phoenix Pro.
Sedersi all'interno di una vera vettura da pista, con tutta la sua scomodità, con tutte le sue vibrazioni ed i suoi rumori avvolgenti, sentiti non in cuffia ma dal vivo.
Stringere un vero volante, con così tanti pulsanti e luci che non capirete mai a cosa servano tutti. Allacciarsi delle vere cinture e sentirle tirare ad ogni curva, mentre lo schienale sembra spingervi di lato. Sentire la resistenza del pedale del freno quando inchioderete prima di una curva a gomito, e quella sensazione di vuoto mentre l'auto sta per andarvi via di coda. Mancava solo il vento!
Ciò è possibile grazie al connubio tra l'hardware (illustrato qui sopra) ed il software di Wave, che ricrea vetture, tracciati e stimolazioni ambientali sulla base dei dati veri registrati in pista. Parliamo di un simulatore che arriva a costare anche intorno ai 150.000 euro, nella sua veste migliore, segno anche della clientela professionale alla quale si rivolge.
È difficile raccontare a parole certe sensazioni; per questo motivo abbiamo cercato di rendervele con un video registrato in diretta, con tutta la foga (ed il buio) del momento. Lo sentite il vento tra i capelli? Perché noi potremmo giurare che ad un certo punto ci fosse anche quello.