Xiaomi finisce sulla lista nera del governo Trump (aggiornato con ricorso)

Attenzione a non confonderla con la entity list in cui ci sono Huawei e DJI, tra le altre.
Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Xiaomi finisce sulla lista nera del governo Trump (aggiornato con ricorso)

Reuters e Financial Times confermano entrambi una mossa dell'ultima ora dell'amministrazione Trump, che ha aggiunto 9 aziende cinesi, tra le quali Xiaomi, ad una blacklist di compagnie con presunte connessioni con l'esercito cinese.

Non si tratta della stessa entity list in cui sono coinvolte Huawei e DJI, tra le altre, ma l'inserimento di Xiaomi in questa lista nera significa che gli investitori statunitensi non potranno acquistare i titoli Xiaomi e dovranno eventualmente cedere quelli già in loro possesso, entro l'11 novembre 2021. Al momento però non sembra essere a rischio la produzione di dispositivi Xiaomi, così come invece è stato per Huawei.

Come conseguenza di ciò, il titolo di Xiaomi ha perso 14 punti negli USA in seguito alla notizia che l'azienda era stata aggiunta alla lista del Pentagono delle società con presunti legami con l'esercito cinese. Se dovessero esserci degli sviluppi, ve lo faremo sapere.

Aggiornamento 15/01/2021 ore 09:00

Xiaomi ha risposto (via CNBC) negando le accuse di collusione con l'esercito cinese, ribadendo che i suoi prodotti sono fatti da civili per civili.

The Company reiterates that it provides products and services for civilian and commercial use. The Company confirms that it is not owned, controlled or affiliated with the Chinese military, and is not a ‘Communist Chinese Military Company’ defined under the NDAA.

Aggiornamento 15/01/2021 ore 10:30

Riceviamo e pubblichiamo la risposta in italiano fornita da Xiaomi, che non è altro che un'estensione di quella già citata qui sopra:

Xiaomi ha sempre rispettato la legge e agito in conformità con le disposizioni e i regolamenti delle giurisdizioni dei Paesi in cui svolge la propria attività. 

La Società ribadisce che fornisce prodotti e servizi per uso civile e commerciale. Conferma inoltre di non essere posseduta, controllata o affiliata all’esercito cinese e di non essere una “Società militare comunista cinese” come definita dal NDAA. 

Xiaomi intraprenderà azioni appropriate per proteggere gli interessi della Società e dei suoi azionisti e sta esaminando anche le potenziali conseguenze di questo atto per avere un quadro più completo del suo impatto sul Gruppo.

Ci saranno ulteriori annunci, se e quando Xiaomi lo riterrà opportuno.

Aggiornamento 31/01/2021

Xiaomi ci fa sapere tramite un messaggio ufficiale di aver depositato un ricorso in cui si chiede ai tribunali di dichiarare illegale la decisione e di revocarla. Questo è stato fatto per proteggere gli interessi degli utenti, dei partner, dei dipendenti e degli azionisti globali della società. Xiaomi ritiene che la decisione di considerare la società come una "società militare cinese comunista" ai sensi del NDDA sia di fatto errata e abbia privato la società di un giusto processo.

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